L’ Adida (associazione docenti invisibili da abilitare) scende in piazza.
Fatti e non parole
L’associazione Adida è stanca delle parole, l’11 luglio tutti insieme presidieremo il Ministero della pubblica istruzione, fin quando il ministro Gelmini non ci riceverà. Siamo, da troppo tempo, nascosti dalla polvere nei meandri della burocrazia dei palazzi, e la nostra precarietà che da anni aspetta risposte è ancora insoluta.
Abbiamo bisogno di certezze, di fatti e non di parole! Abbiamo bisogno di avere conferme e date certe sul nostro futuro di insegnanti.
Ma bisogna passare ai metodi drastici e chiedere a gran voce che i nostri diritti di formazione e crescita professionale non vengano più calpestati.
L’appuntamento è di fondamentale importanza per noi! Tutti insieme presidieremo di fronte al Ministero e raccoglieremo le firme per portare all’attenzione del Ministro stesso e dei dirigenti del MIUR i diritti dei migliaia di precari di III fascia: la richiesta di inclusione nel Decreto Salvaprecari; il diritto alla formazione, così con stabilito dalla nostra Costituzione, totalmente negato dalle nuove regole per la Formazione iniziale dei docenti; il diritto di accedere ad una forma di reclutamento che ponga fine allo sfruttamento del lavoro precario.
Adida non ci sta con i tagli indiscriminati perpetrati nella scuola pubblica, con la mancanza di risposte sulla situazione degli insegnanti di III fascia e con l’incertezza del futuro, per chi da anni insegna senza diritti di formazione nella scuola pubblica.