COBAS: LA LEGGE DI STABILITA’ CONTRO LA SCUOLA PUBBLICA

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COBAS: LA LEGGE DI STABILITA’ CONTRO LA SCUOLA PUBBLICA

Messaggiodi edscuola » 23 novembre 2010, 0:26

LA LEGGE DI STABILITA’ CONTRO LA SCUOLA PUBBLICA E LA COSTITUZIONE
La Legge Finanziaria per il 2011 (ora denominata “legge di stabilità”) prosegue la strage di
legalità nella scuola pubblica. Utilizzando la breccia aperta nel 2000 da Berlinguer e dal
centrosinistra con la “legge di Parità”, la Finanziaria aumenta di 245 milioni le risorse alle
scuole private che raggiungono quindi così i 526 milioni di Euro annui di finanziamento statali.
In 10 anni le risorse statali per le private sono quasi raddoppiate rispetto al finanziamento del
2001 che era di 323 milioni. E’ bastata una telefonata da Seul del Ministro Tremonti perché la
cordata di deputati del Pdl ottenesse che i 150 milioni, già previsti nella legge di stabilità,
aumentassero agli attuali 245: e questo mentre la controriforma Gelmini taglia ogni tipo di
risorse alla scuola statale, diminuendo drasticamente ore di lezione, materie, insegnanti, Ata,
scuole, classi ed espellendo in massa i precari, con il taglio triennale di 140 mila posti di lavoro
docente ed Ata.
Le ultime Finanziarie del centrodestra e centrosinistra hanno tagliato massicciamente
l’investimento nella scuola pubblica: lo stanziamento per il pagamento delle supplenze è sceso
del 72% in 6 anni, il finanziamento per il funzionamento amministrativo e didattico è passato da
823 milioni a 350 milioni di Euro in tre anni, le risorse per l’aggiornamento del personale si
sono ridotte dai 33 milioni agli attuali 8 milioni, meno di 2 euro a testa l’anno. Così, questo
anno scolastico lo Stato spenderà per ogni studente delle scuole private (900mila iscritti) 580
euro mentre per gli 8 milioni di studenti della scuola pubblica si arriva a 75 euro annuali
procapite sommando le spese per il funzionamento e per le supplenze.
Come se non bastasse, la Legge di Stabilità taglia ulteriori 103 milioni del bilancio del
ministero, finora serviti per la gratuità dei libri di testo della scuola elementare. Dopo le
manipolazioni nelle Commissioni parlamentari i 103 milioni sono passati in un capitolo di
bilancio MIUR (di 350 milioni) denominato “interventi di carattere sociale” destinato anche al
pagamento di 27.000 LSU (Lavoratori Socialmente Utili) che garantiscono la pulizia in 3.500
scuole. Sarà un futuro decreto del Presidente del Consiglio a decidere la destinazione dello
stanziamento che, prevedibilmente, cancellerà definitivamente i libri gratuiti visto che per i soli
LSU nel 2010 si sono spesi 370 milioni. Se in Aula dovesse passare il testo delle Commissioni,
la Finanziaria cancellerebbe per sempre la voce di bilancio destinata specificatamente
all’acquisto dei libri per i bambini delle elementari.
Per tutte queste ragioni, i COBAS indicono una
MANIFESTAZIONE davanti al Parlamento in piazza Montecitorio il
giorno martedì 30 novembre alle ore 17.00, a cui invitano i docenti ed
Ata delle scuole romane, i genitori, gli studenti e i cittadini per chiedere,
nel passaggio in Aula, la restituzione dei 103 milioni indispensabili per
assicurare la gratuità dei libri di testo nelle elementari e la
cancellazione dell’aumento del finanziamento anticostituzionale alle
scuole private.
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Hanno tagliato 150.000 posti di lavoro

Messaggiodi edscuola » 23 novembre 2010, 0:28

Hanno tagliato 150.000 posti di lavoro, hanno distrutto la
scuola pubblica per finanziare (forse!!) una voce contrattuale
(solo per il 2011!!) che avevano unilateralmente e
illegittimamente eliminato.
E Cisl, Uil, Snals e Gilda cantano vittoria: PAZZESCO!!!!
In questi ultimi tre giorni tutti i giornali hanno riportato la notizia dello “sblocco” degli scatti di anzianità con
i sindacati firmatari che inneggiano alla vittoria e attaccano gli “irresponsabili” che hanno sempre parlato di
“accordo truffa”.
Ebbene si, confermiamo che la finanziaria estiva di Tremonti e l'accordo tra MIUR e CISL, UIL, SNALS è stata
una truffa per i lavoratori della scuola.
Intanto chiariamo subito che non è assolutamente vero che gli scatti triennali siano stati, ad oggi, ripristinati:
1. Perchè non ci sembra sia stato emanato ancora alcun decreto (sarebbe dovuto già arrivare da luglio,
vero??); siamo, quindi, ancora nella fase delle promesse.
2. Perchè Il famoso comma 14 dell'art. 8 della finanziaria recita che il 30% dei risparmi (tagli!!) ottenuti
nella scuola con la Finanziaria del 2008 e che erano stati destinati a premiare il merito ( art. 64,..), circa
2 miliardi di euro, sarebbero stati invece dati a tutto il personale, come una sorta di “risarcimento” per
il furto di tre anni di anzianità. Recupero irrisorio, perché la cifra in ballo, un po’ meno di 2 miliardi,
divisa su tutti portava ad un recupero pro‐capite sui 2000 euro (ovviamente lordi), a fronte di una
perdita causata dai tre anni di anzianità rubati, di 30.000 – 40.000 euro nella vita lavorativa
3. Perchè, anche fosse vero quello che scrivono i “difensori” dei lavoratori, ricordiamoci che per avere
un anno di “sbocco” dell'anzianità (perchè di questo, al massimo si tratterebbe), la scuola ha subito
il più grande licenziamento di massa di tutta la storia italiana. In cambio del taglio di personale e di
risorse della scuola Cisl, Uil, Snals e Gilda, applaudono al governo che restituirebbe una quota di
salario che non avrebbe dovuto essere tagliata, perchè inserita nel contratto collettivo nazionale. A
meno che non spieghino ai lavoratori che il CCNL (oltre al fatto di averlo “congelato” per 4 anni)
non ha più valore e in qualsiasi momento la parte padronale può “ritoccare” (Marchionne docet).
Ma la cosa che, tra le tante, ci conferma la “svendita” di Cisl, Uil, Snals e Gilda (e, su questo aspetto, anche
della Cgil) è la posizione assunta sulla “carriera” degli insegnati.
Posizioni ormai note: ricordiamo che il primo a intervenire su questa materia è stato Berlinguer con il noto
“concorsone” voluto da tutti i sindacati confederali (che avevano già preparato i libri e attivato i corsi di
preparazione) ma rigettato dalla categoria che, dal basso, fece ritirare il progetto e dimettere il ministro.
Oggi ripartono all'attacco con un progetto sperimentale rivolto ai singoli insegnanti da attuare nel corrente
anno scolastico a Napoli e Torino coinvolgendo 20 scuole per città, concedendo una mensilità di premio al
20% dei docenti tra quelli che ne fanno domanda. Chi deciderà all’interno della scuola il 20% degli insegnanti
cui assegnare il premio? Semplice, siamo nell'era Brunetta, quindi ci sarà un nucleo composto dal dirigente e
da due docenti eletti con voto segreto dal collegio dei docenti. E quali sono gli indicatori? Curriculum, scheda
di autovalutazione (???), attività connesse al profilo dei docenti previste dal contratto vigente e, udite udite,
apprezzamento da parte di genitori e studenti.
Stiamo davvero raggiungendo il punto di non ritorno: la questione della valutazione e del merito, che per i
sindacati doveva rappresentare il punto di arrivo della scuola dell'autonomia, della scuola azienda, di fatto
rappresenta il vero nuovo volto della scuola italiana, quello della scuola “miseria”.
Invitiamo tutti i collegi docenti delle scuole coinvolte nella sperimentazione a non aderire, battiamoci per
riavere i nostri soldi, il nostro contratto e tutti i nostri diritti.

23 novembre 2010
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