Circolare sugli organici 2010/11: saltano altri 31.000 posti di docente a fronte di 19.000 pensionamenti. I precari ATA sono il 35% dell’organico.
Immissioni in ruolo almeno per 4.000 insegnanti di sostegno grazie all’ANIEF. Sparite le cattedre al 31 agosto, ridotti il tempo prolungato nella media e i centri di educazione per gli adulti nelle superiori, colpiti gli ITP. Saltano i posti dei precari: 1/8 nella primaria, 1/10 nella media e 1/6 nella superiore.
Nell’incontro interlocutorio con le OO.SS., il MIUR ha illustrato un piano di tagli per circa 26.500 unità per un totale di 22.000 posti in organico di diritto e 3.600 in organico di fatto, ma mancano all’appello altri 2.989 posti da tagliare nei 42.000 punti di erogazione del servizio, per effetto dell’innalzamento del rapporto numerico tra alunni/insegnanti e della nuova formazione delle classi anche indipendentemente dalle zone isolate, a rischio e ad alto flusso immigratorio, e altri 233 posti tagliati per Dirigenti scolastici e DSGA.
La proiezione dei posti persi dai precari è basata sulla consistenza numerica del precariato che ha avuto una cattedra annuale nel 2008-2009 (49.000 - il 16,2% nella superiore, 40.000 - il 16,5% nella media, 30.000 - il 9,6% nella primaria) a fronte dei 42.000 tagli avvenuti l’anno scorso, dei pensionamenti e delle assunzioni registrati nell’ultimo biennio.
Nella primaria, l’eliminazione progressiva della compresenza nelle prime e nelle seconde classi, il passaggio orario rispettivo da 24 a 27/30 ore, fa saltare altri 4.887 docenti (16.108 nel 09/10), a cui aggiungere altri 4.500 specialisti di lingua inglese (2.000 nel 09/10) a fronte del corso ‘intensivo’ di 50 ore che almeno 2.000 maestri dovranno fare, in loro sostituzione, prima dell’inizio del nuovo anno, per non sembrare più impreparati dei loro bambini. Per il MIUR i tagli sono circa 8.700 (9.387 certificati)
Nella media, la classe III si adegua agli orari già ridotti per la I e la II e perde altri 2.859 (5.821 nel 09/10) posti relativi al tempo prolungato e 71 per i centri di educazione per gli adulti, dopo i 3.170 posti tagliati nel 2009/10 e l’eliminazione di 1.166 posti di insegnamento di seconda lingua comunitaria. Per il MIUR i tagli sono circa 3.700 (2.902 certificati)
Nella superiore dalla riduzione delle ore nelle II, III, IV dei Tecnici e dei Professionali, a forfait di una o due ore per quelle materie che superano il monte annuale di 100 ore incluso i laboratori collegati - per adottare un criterio cristiano di solidarietà -, riscontriamo per docenti e ITP rispettivamente 2.219 posti in meno e 44 nei Licei, 6.111 e 2.736 nei Tecnici, 2.923 e 1.230 nei Professionali, 1.179 nei centri di educazione per gli adulti. Per il MIUR i tagli sono di 13.750 (15.263 certificati).
Si ribadisce la volontà di ridurre tutte le cattedre a 18 ore salvaguardando il criterio dell’unitarietà anche a costo di violare l’orario contrattuale e attribuire ore aggiuntive a quelle settimanali di servizio.
Mentre a seguito della sentenza n. 80/2010 della Corte costituzionale e della costante minaccia dell’ANIEF di ricorrere nuovamente al TAR Lazio per il rispetto della dotazione organica di insegnanti di sostegno di ruolo di cui alla legge 244/2007 da attuarsi entro l’a.s. 2010/2011, si dovrà raggiungere la quota di 63.348 unità con una programmazione, quindi, di 4.000 assunzioni, probabilmente le sole visti i tagli inferti alle materie curricolari. La campagna ANIEF, invece, relativa alla segnalazione delle ore di sostegno tagliate agli alunni disabili, in barba alle certificazioni e alle ore richieste dai Dirigenti scolastici, sembra aver convinto il MIUR a rispettare il principio delle deroga nelle assegnazione delle ore in supplenza.
Prevista per l’8 aprile una nuova riunione e la pubblicazione della circolare entro il 23 aprile, ma è chiaro che la nuova riforma-riorganizzazione del settore scolastico continua a incidere sulla qualità del servizio, mortifica la continuità didattica, licenzia migliaia di precari dalla Scuola, senza una debita riqualificazione del personale in servizio e con un’aperta violazione delle norme contrattuali vigenti.
Perché l’organico di fatto è considerato organico di diritto soltanto quando deve assorbire i tagli?
Si pensa realmente con un corso di 50 ore di poter insegnare ai bambini la lingua inglese?
Come è possibile costringere un docente ad insegnare più delle 18 ore dovute?
A queste domande dovrebbero rispondere i dirigenti del MIUR e i sindacalisti convocati. Noi continuiamo a non abbandonare la scuola pubblica e i precari, certi del loro diritto alla stabilizzazione (trasformazione dei contratti da T.D. a T.I.), alla parità di trattamento con i docenti di ruolo (scatti biennali di stipendio, permessi, elezioni R.S.U.), alla copertura di un posto in supplenza in organico di diritto e non di fatto (cattedre al 31/8 e non al 30/6).