UNICOBAS: Sciopero 12 marzo

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UNICOBAS: Sciopero 12 marzo

Messaggiodi edscuola » 11 marzo 2010, 12:02

IL 12 MARZO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA CONTRO I TAGLI DELLA “RIFORMA” MINIMALISTA. MANIFESTAZIONE DALLE H. 10.00 A PIAZZA DI MONTECITORIO


I tagli della “Berluscuola”

La manovra legata ai provvedimenti Gelmini produrrà dal 2009/2010 al 2011/2012 la bellezza di 150.000 tagli: 45.000 posti ATA (una percentuale maggiore di quella relativa ai docenti) ed 85.000 cattedre. Già dall’anno scolastico in corso sono state eliminate 43.000 cattedre (delle quali 9.000 della scuola Superiore, nonostante la controriforma vada a regime dal 2010/2011). Sono state costituite cattedre superiori alle 18 ore (persino di 23): così la riduzione di cattedre della Scuola Superiore raggiungerà quota 50.000.

Vengono massacrati i precari, presi in giro da un ridicolo decreto ad hoc che certo non li salva (come invece pretenderebbe il “titolo” col quale è stato accortamente pubblicizzato). Ma anche una parte del personale di ruolo andrà in esubero: il mero blocco del turn-over non basta. A decine di migliaia verranno spediti d’autorità in altri settori del calderone del pubblico impiego. Siamo di fronte alla manovra più pesante nella storia dello stato unitario, ma la cosa viene praticamente ignorata: CISL, UIL, SNALS e Gilda acconsentono, i media tacciono, l’imbonitore nazional-popolare Vespa “doverosamente” ignora e stessa prassi ha adottato anche “Ballarò”. Così il ministro-commercialista può continuare a dare numeri al Lotto e parlare indisturbato di un 8% di tagli, facendosi lo sconto ed addomesticando la matematica, come sempre quando si parla di scuola: una categoria di un milione di persone!
Il minimalismo culturale

Da questo Governo alcuni attendevano una riforma in linea con la tradizione della destra storica. Però almeno il liceo classico di Gentile era una scuola seria, ed i programmi erano dovunque estesi e compiuti. Bene, cosa direbbe oggi Gentile di una “riforma”che marginalizza il latino nel Liceo Scientifico? E della riduzione generalizzata delle ore per materia, che investe ogni ordine e grado di scuola? Prendiamo ad esempio la Primaria: dai tempi della Moratti (ed i suoi “ritocchi” sono rimasti intonsi con Fioroni ed il cosiddetto Centro-Sinistra), in quella che fu la miglior Scuola Elementare del mondo (dati OCSE 1990), il programma di storia della classe quinta non arriva più al giorno d’oggi, bensì alla fine dell’impero romano. In compenso si resta due/tre anni sull’età delle caverne! Vagli poi a parlare della “giornata della memoria” (come doverosamente previsto ancora dalle circolari ministeriali)! Di contro, il governo delle “tre i”, ha quasi eliminato le ore di bilinguismo e di informatica (taglio di educazione tecnica) nella Scuola Media. E che dire della riduzione da 11 a 9 delle ore di lettere?

Distingue la controriforma un impianto minimalista completamente privo di riferimenti a qualsivoglia tradizione politico-culturale e senza alcuna radice in Europa. Solo negli USA la storia non è considerata materia curricolare, ma di mero approfondimento universitario: i programmi statunitensi “partono” solo dalla rivoluzione americana. Ecco l’esempio luminoso della “Berluscuola”: negli USA gli studenti che s’approssimano alle Università (con tasse molto care gestite da fondazioni come quelle che dallo scorso anno governano gli Atenei italiani), nei selettivi test d’ingresso collocano mediamente (ad esempio) la Turchia ai confini col Canada. Un sistema di istruzione, quello americano, meccanicista, mono professionalista e comportamentista, nonché di mero apprendistato, come da oggi quello italiano che ricomprende nell’istruzione obbligatoria un anno di lavoro presso terzi. Non s’è mai vista una “riforma” che non innalzi l’obbligo: l’Italia invece lo abbassa, collocandosi all’ultimo posto in Europa in compagni dall’Irlanda. Negli altri Paesi l’offerta formativa è di 11/12 anni: noi invece torniamo ad 8 anni!

Sempre sull’esempio USA vengono “riformati” i nostri Istituti Tecnici (deprivati persino della geografia) e Professionali (questi ultimi sottoposti anche a regionalizzazione, per realizzare spezzoni della “scuola nazionale padana” cara a Bossi). Lo strumento per tagliare è la riduzione generalizzata dello spazio previsto per ogni materia e del tempo-scuola ad un massimo di 32 ore settimanali (si pensi che gli Istituti d’Arte attualmente ne hanno 40). Ma l’abbassamento della qualità si determina soprattutto con il “riordino delle classi di concorso”: per utilizzare i docenti in esubero, si potranno insegnare materie per le quali non s’è sostenuto neppure un esame universitario. Altro che qualità!

L’Unicobas Scuola lancia un appello a docenti, amministrativi e collaboratori della scuola italiana: non si collabori con il ministro! Non ci si impegni nelle attività facoltative e volontarie: gite, progetti, sostituzione degli assenti. Si rifiuti la pratica vergognosa della divisione delle classi (illegale vulnus al diritto allo studio), invalsa perché hanno saturato le cattedre e non c’è più nessuno a disposizione. Tremonti venga obbligato ad assumere il personale precario.

Blocco generale della scuola il 12 Marzo, con manifestazione - h. 10.00, Largo Chigi – direttamente sotto il “palazzo”.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale)
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