SINDROME DI DOWN E QUELLA DEGLI IMBECILLI
Facebook è un magnifico mezzo di comunicazione. La maggior parte degli iscritti ne usufruisce per tenersi in contatto con amici e conoscenti, per condividere informazioni, per rafforzare affetti e anche rapporti di lavoro. Alcuni però lo sfruttano per diffondere la propria stupidità. La vicenda di ieri ne è l’ultima dimostrazione.
Un gruppetto di balordi ha pubblicato una pagina dal titolo “Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini down”. Il repertorio all’interno comprende una variegata serie di insulti e sarcasmi, alcuni dei quali definiscono i bambini down come “ignobili creature” o “peso per la società”. Altri sono addirittura irriferibili.
Incredibilmente la pagina conta 1200 sostenitori, e ciò impone una riflessione sul rapporto tra l’inciviltà e la sua libertà di espressione. In effetti non è la prima volta che ci ritroviamo alle prese con problemi del genere. Tante sono le pagine pubblicate in passato inneggianti a vari tipi di violenza. Quest’ultimo episodio è tuttavia particolarmente odioso, ed è necessario intervenire.
Rimuovere le pagine non è semplice, perché il server di facebook è in Californa e bisognerebbe procedere a rogatoria internazionale. Sicuramente possiamo e dobbiamo intervenire riguardo la coscienza di tutti gli utenti. Quando riusciremo a sensibilizzare gli iscritti e quando si diffonderà la consapevolezza circa la gravità di certe offese, allora pubblicazioni come quella di ieri non avranno più modo di esistere, perché saranno boicottate dal resto della comunità, e anche chi commette l’errore di scambiare queste ignominie per innocue provocazioni capirà la pericolosità del suo comportamento e non lo ripeterà.
Ma tutto ciò non basta. Va da sé che gli autori di certi scempi devono essere puniti, soprattutto quando si configurano gli estremi di un reato. Circa altre possibili sanzioni, l’idea di Severgnini – per esempio – di impiegare queste persone in comunità che si occupano di Down è suggestiva. Più realisticamente, bisogna assicurarsi uno strumento tempestivo con cui individuare gli autori e sospendergli l’iscrizione a facebook, se non addirittura l’utilizzo della rete. Purtroppo gli stupidi hanno anche difficoltà a limitare la propagazione della propria stupidità. Minacciando la sconnessione da internet li aiuteremmo forse a controllarsi.
Mario De Luca
Responsabile Dipartimento Nazionale delle politiche per il Superamento della Disabilità dell' Italia dei Valori