Roma, 3 febbraio 2010
Cittadinanzattiva su tagli addetti alle pulizie: scuole meno pulite, ma anche meno sicure. Alle famiglie chiesti contributi obbligatori. Il Ministro revochi la Circolare
“Il Ministero dell’istruzione revochi la Circolare sui tagli alle pulizie nelle scuole”. È quanto chiede Cittadinanzattiva associandosi alla richiesta dei sindacati ed aziende di comparto che oggi hanno denunciato il rischio licenziamento per 2500 addetti alle pulizie nelle scuole.
Su circa 600 istituti monitorati negli ultimi anni dalla Scuola di Cittadinanzattiva, nell’ambito della campagna nazionale sulla sicurezza delle scuole, emerge una situazione deficitaria dal punto di vista dell’igiene e della pulizia: servizi igienici e mense sporche, polvere ovunque, bagni senza sapone ed asciugamani.
“Con la circolare dello scorso dicembre –spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva, si stanno provocando effetti a catena davvero devastanti non solo in termini di licenziamento di migliaia di addetti nel settore delle pulizie (tagli annunciati del 25%) ma sul livello di qualità e sicurezza delle nostre scuole. Se si pensa di attribuire la lresponsabilità della pulizia ai bidelli bisogna fare i conti con il fatto che gli stessi si occupano spesso anche di vigilanza, sorveglianza, primo soccorso, assistenza degli alunni con disabilità, di sicurezza e sulla qualità di vita all’interno delle scuole sia degli studenti che di tutto il personale scolastico”.
“La stessa Circolare (n.9537 del 14 dicembre 2009)” – aggiunge Bizzarri – “renderà più difficile anche nominare i supplenti, riavere i soldi anticipati fino ad oggi dalle scuole per pagare le supplenze (circa 1 miliardo di euro), garantire il regolare svolgimento degli esami, acquistare materiale di cancelleria, fare fotocopie, oltre che prodotti per le pulizie e per l’igiene (sapone, carta igienica, asciugamani di carta”.
“Non è difficile prevedere che le scuole diventeranno più sporche e meno sicure; con attrezzature sempre più scadenti e che, nello stesso tempo, le famiglie saranno costrette a sborsare contributi che di volontario hanno solo il nome sulla carta”.