DIPLOMI FALSI: DIETRO LE TRUFFE, ANCHE IL LAVORO NERO DEI DOCENTI
“L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza in Calabria e in Sicilia ha l’indiscutibile merito di portare finalmente a galla un marciume diffuso in una parte notevole del Paese. Ma, proprio alla luce di questo lodevole intervento delle Fiamme Gialle, non possiamo dimenticare che sono trascorsi sette mesi dalla denuncia lanciata dalla nostra associazione sullo scandalo del lavoro nero nelle scuole private”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta l’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza di Gela che ha scoperto un giro di falsi diplomi rilasciati da dodici istituti privati siciliani e calabresi.
“L’altra faccia di truffe come questa – afferma Di Meglio – è rappresentata dal bieco sfruttamento di tanti docenti precari che, pur di accumulare punteggio da utilizzare nelle graduatorie statali, accettano di lavorare gratis. Nonostante la gravità della situazione, – sottolinea Di Meglio – né l’Inps né il ministro Gelmini hanno risposto alla nostra richiesta di procedere a una verifica incrociata per accertare se ai docenti che hanno lavorato negli istituti paritari risultano i versamenti dei contributi. In questo modo – conclude – sarebbe possibile individuare e punire le scuole che, oltre a dispensare falsi titoli di studio, speculano sulla precarietà”.
Roma, 22 ottobre 2009