ANIEF: Stato di agitazione e Sciopero

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ANIEF: Stato di agitazione e Sciopero

Messaggiodi edscuola » 25 settembre 2009, 13:45

Precariato: ANIEF proclama stato di agitazione e Sciopero.
Dopo aver programmato per il 20 ottobre una manifestazione nazionale a Roma davanti il MIUR, ANIEF ha aperto coi Ministeri competenti una vertenza per il personale precario e di ruolo, che, se non troverà le soluzioni auspicate in sede di raffreddamento e conciliazione, porterà all’indizione di uno sciopero del personale docente a tempo indeterminato e determinato.
In sintesi, ANIEF chiede lo sblocco immediato delle 67.000 immissioni in ruolo e la tutela della normativa esistente in tema di assunzioni, lo stop ai tagli della legge 133/2008, la garanzia del regolare svolgimento delle elezioni RSU, l’assegnazione delle ore negate di sostegno agli alunni diversamente abili, il pieno adeguamento alle pronunce della magistratura ordinaria relativamente ai temi legati alla mobilità e alla determinazione dei punteggi del personale precario inserito nelle graduatorie ad esaurimento, il riconoscimento del titolo SSIS nelle domande di mobilità e di utilizzazione per il personale di ruolo, l’assegnazione per il personale precario degli scatti biennali di anzianità come per i docenti di religione, la trasformazione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto e a tempo indeterminato come impone la legislazione comunitaria, una carriera e un’area separata di contrattazione per i docenti, la conferma dei supervisori in servizio presso le SSIS nel 2008-2009 e la valorizzazione dei tutors nella nuova formazione iniziale degli insegnanti.

25 settembre 2009
edscuola
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Testo vertenza

Messaggiodi edscuola » 25 settembre 2009, 13:45

Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro- Divisione VII
Via Fornovo n. 8 – Palazzo B – Terzo piano – 00192 - Roma
(c. a. Dr.ssa Fragiacomo Fax 06.36.75.40.23)

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione
C.so V. Emanuele 116 – 00187 Roma
(Fax 06.68.99.74.33-68.99.70.64)

Al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca
Gabinetto – Ufficio Relazioni Sindacali –
Viale Trastevere 176/a - 00187 Roma
(c.a. Dr.ssa De Luca Fax 06.58.49.27.169)

p.c.
All’ ARAN
Via Del Corso 476 00184 - Roma
(Fax 06.32.48.32.52)


Oggetto: Proclamazione stato d’agitazione del personale docente a tempo indeterminato e determinato delle Istituzioni scolastiche ed educative e ipotesi di sciopero nazionale


La scrivente Organizzazione Sindacale PROCLAMA lo stato d’agitazione del personale docente a tempo indeterminato e determinato delle istituzioni scolastiche ed educative (comparto scuola) e IPOTIZZA una giornata nazionale di sciopero.

Pertanto, si chiede l’avvio della preventiva procedura di raffreddamento e di conciliazione, come previsto dall’art. 1 c. 4 della Legge 83/00, di modifica dell’art. 2 c. 2 della Legge 146/90 in materia di diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Nonostante la legge 296/2006 abbia previsto un piano programmatico di assunzione di 150.000 unità di personale docente nel triennio 2007-2010, come autorizzato dal relativo decreto interministeriale, l’ultimo D.M. ha autorizzato soltanto l’immissione in ruolo per il 2009-2010 di sole 8.000 unità, non risolvendo né il problema del precariato né il ricambio generazionale e lasciando così insolute 67.000 assunzioni. Per di più, sebbene la legge 244/2007 abbia indicato un parametro preciso nella definizione dell’organico di diritto del personale docente specializzato e utilizzato su posti di sostegno, da adottarsi nel triennio 2007-2010, ad oggi, mancano più di 3.000 unità di personale di ruolo su posti di sostegno. Mentre a dispetto delle diverse sentenze del Tar, si procede alla perequazione provinciale del rapporto uno a due tra alunni/insegnanti senza tener conto delle certificazioni delle USL e delle richieste dei dirigenti e delle famiglie. Si rileva, inoltre, che lo stesso reclutamento sta avvenendo in spregio al merito riconosciuto dalla magistratura amministrativa al personale docente ricorrente, a cui è stato riconosciuto il pieno diritto alla mobilità e alla scelta della dichiarazione dei punteggi all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento.

I tagli imposti dalla legge 133/2008, poi, hanno accresciuto il disagio delle famiglie e degli operatori della scuola, senza, peraltro, esser stati coperti da una corretta prassi normativa come una recente sentenza della corte costituzionale ha chiarito, mettendo in dubbio la potestà regolamentare.
Di fatto, rimane insostenibile la continua divisione tra organico di fatto e di diritto per tutto il personale docente, creato ad arte per pure ragioni di bilancio, in spregio alla continuità didattica e alla dignità professionale di suddetto personale. Non si può continuare ad assegnare quattro cattedre annuali su cinque ad inizio di ogni anno scolastico con contratti al 30 giugno, invece che al 31 agosto, in palese violazione anche di recenti sentenze del tribunale del lavoro.

Inoltre, rimane incredibilmente disattesa la normativa comunitaria che riconosce al personale precario, che abbia maturato un’anzianità di servizio di tre anni, il diritto alla trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, e il diritto agli scatti biennali di anzianità durante la vita da precario, come avviene per i docenti di religione e come il tribunale del lavoro ha già riconosciuto.

Né la situazione è migliore per quel fortunato personale di ruolo che non ha perso la cattedra a seguito dei tagli, visto che ogni ipotesi di carriera è sempre evocata, anche nell’ultimo CCNL 2006-2009, salvo cadere nel dimenticatoio al momento di una sua realizzazione; stessa cosa per un’area separata di contrattazione per il personale docente, ancora non prevista dallo stesso Contratto. Mentre, permane nel Contratto integrativo di mobilità del 12 febbraio 2009 una palese disparità di trattamento per il personale docente in possesso del titolo di specializzazione SSIS, e del personale che ha prestato gratuitamente servizio come tutor o supervisore presso le SSIS. Quest’ultima categoria di docenti, d’altronde, dopo anni di onorato servizio è costretta a ritornare in classe, a perdere il semiesonero e a disperdere la professionalità acquisita.

L’ultimo D.L. approvato il 9 settembre in CdM, recante norme atte a ‘salvare i precari’, o l’ipotesi di regolamento sulla formazione iniziale di recente annunciato dal ministro Gelmini in Senato, non sembrano poter soddisfare quanto denunciato, anzi, sembrano collocarsi in una posizione foriera di ulteriori violazioni della Costituzione, nell’elusione di precise direttive comunitarie e della normativa nazionale.

I supervisori in servizio non sono confermati e i tutor saranno scelti dai dirigenti senza alcun riconoscimento economico. Le risorse risparmiate dai tagli inferti, che ancora non sono stati bloccati, non sono state allocate né legate a reali meccanismi che premino la professione docente. Si prospetta un nuovo reclutamento legato alla realtà regionale e alla chiamata diretta da parte dei dirigenti. Le risorse per l’ipotesi del rinnovo del Contratto non sono state definite e non si prospetta alcun reale cambiamento in merito a mobilità e carriera. Si profila l’introduzione di una nuova coda alle graduatorie ad esaurimento da cui attingere per le supplenze prima delle graduatorie di istituto. Per non tacere dell’ipotesi del blocco delle elezioni RSU, come paventata dalla bozza del Decreto Legislativo a firma del ministro Brunetta che, se realizzata, porterebbe un duro colpo alle regole della democrazia e della rappresentanza, mettendo a rischio tutto il modello di relazioni sindacali.

In attesa di convocazione, si porgono distinti saluti.

Li, 22.09.2009 IL PRESIDENTE
Marcello Pacifico
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