SCUOLA: ULTIMO SUONO DELLA CAMPANELLA
A SETTEMBRE INIZIANO I DOLORI
Ultimo suono della campanella per la scuola che conosciamo. A settembre alunni e genitori si troveranno con buona probabilità in un mondo tutto nuovo, fatto di ‘maestri unici’ e di ‘maestri mordi e fuggi’, due ore qua, tre là per tappare i buchi orari.
Perché, e i genitori iniziano ad accorgersene adesso, per far tornare i conti con la Riforma Gelmini le scuole stanno facendo un puzzle certosino di materie e di orari e, dove i conti non tornano, semplicemente tagliano.
Basta con le solite maestre, basta con i tre pomeriggi di rientro. Puoi trovarti con una sola delle vecchie maestre e sentirti dire che di pomeriggi non è possibile averne più di due …e non c’è niente che tu possa fare.
Le prime elementari sono le più penalizzate: avendo già in partenza una dotazione organica ridotta (27 ore invece di 30) e nell’incertezza per gli anni a venire, i dirigenti costituiscono nuove classi a orario ridotto, indipendentemente da quello che hanno scelto i genitori in sede di iscrizioni. E la colpa non è neppure del Ministero, ma delle scuole che non si saprebbero organizzare.
Si salvano solo le classi a tempo pieno, perché restano due insegnanti e, con le ore di compresenza che sono state tagliate, è possibile mantenere un po’ di flessibilità e anche assicurare la sorveglianza a pranzo per i bambini dei moduli, a patto però che si trovino all’interno del medesimo edificio.
Fatto sta che il Ministro Gelmini ha riformato la scuola dell’obbligo senza preoccuparsi dei contratti di lavoro e della normativa preesistente e adesso i nodi giungono al pettine.
Fioccano le prime proteste sui tavoli degli Uffici Scolastici Provinciali, ma tanto si sa, fra poco arriva messer Agosto e a settembre chi vivrà vedrà.
Intanto il Consiglio dei Ministri approva i regolamenti per i nuovi licei e per gli istituti tecnici e professionali. Andranno verificati alla prova dei fatti, ma non sembrano male, con il potenziamento delle materie scientifiche e della lingua straniera e il ritorno del latino ai licei. Almeno, dietro a questa riforma c’è il serio lavoro di studio e di approfondimento fatto a suo tempo dal Ministro Moratti e dai suoi tecnici.