Bologna, 13 Febbraio 2009
AGLI ORGANI DI STAMPA E DI INFORMAZIONE
AL COLLEGIO DOCENTI IC8 BOLOGNA
AL DIRIGENTE SCOLASTICO IC8BO – Dott.ssa Ivana SUMMA
AL DIRIGENTE UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE BO – Dott. Vincenzo AIELLO
AL DIRIGENTE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE E/R – Dott. CATALANO
ALL’AVV. Maria Stella GELMINI – Ministro Istruzione Università Ricerca
Le docenti ed i docenti della scuola Primaria Dino Romagnoli di Bologna sono pubblicamente e pienamente solidali con gli insegnanti della scuola primaria Longhena di Bologna che, dando voce ad una forma di disagio e di dissenso per la reintroduzione del voto in decimi nella scuola del primo ciclo, hanno reso pubblico e palese un convincimento, pedagogicamente discusso e fondato, fortemente sentito e condiviso anche nel nostro istituto.
Siamo insegnanti e “facciamo” la scuola ogni giorno, siamo abituati al dialogo e all’uso della ragione e del pensiero critico e divergente e rivendichiamo per tutti noi questa libertà, compresa quella di esprimere il nostro dissenso pubblicamente, come garantito dalla Costituzione ancora vigente, anche alla luce del “dover insegnare Educazione Civica”.
Troviamo gravissimo che si attacchino sempre e solo quei docenti che sentono l’esigenza di esprimere le proprie opinioni e di dissentire, con motivazioni psicopedagogiche fondate, rispetto a decisioni che altro non vogliono che “restaurare” un passato ante-’68, senza un confronto con gli “addetti ai lavori”.
Siamo sempre accusati di “far politica” nella scuola. Non si capisce come la politica governativa possa insinuarsi quotidianamente nella scuola, smantellando quei principi democratici costruiti e conquistati nel corso degli anni dai nostri padri ed invece debba essere vietato ai docenti insegnare agli alunni ad imparare a leggere soprattutto fra le righe.
La confusione del governo è sistematica e continuativa, poiché da una parte si vuole allineare all’Europa, al modello anglosassone, ma dall’altra se ne allontana, visto che in altri paesi europei per la valutazione usano le lettere A-B-C-D.
Siamo fermamente convinti che tutto questo “polverone” sia creato ad hoc, solo ed esclusivamente per nascondere la “distruzione” della scuola, attraverso il licenziamento di 87000 docenti e 44000 in tre anni e l’eliminazione alla radice del problema “precari”, nonché alla gerarchizzazione dei docenti e la privatizzazione delle scuole.
Per questi ed altri motivi saremo presenti Sabato 14 Febbraio dalle ore 15 in Piazza Nettuno, per difendere la scuola pubblica dall’aggressione di chi la vuole annientare e per testimoniare fisicamente la nostra vicinanza ai nostri colleghi sotto attacco.
Le docenti ed i docenti della scuola Romagnoli di Bologna