UNICOBAS: Comunicato 1 ottobre 2008

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UNICOBAS: Comunicato 1 ottobre 2008

Messaggiodi edscuola » 2 ottobre 2008, 7:17

DECRETO SCUOLA: LA SITUAZIONE STA PRECIPITANDO

Ormai è chiaro che il Governo ha intenzione di approvare il decreto taglia-scuola al più presto, chiudendo in ogni modo la discussione entro la prossima settimana. Così ha deciso la conferenza dei capi-gruppo e tale è l’orientamento espresso dalla Gelmini. La situazione quindi precipita e viene allo scoperto l’insipienza e/o la connivenza dei sindacati Confederali, nessuno dei quali ha sinora proclamato neppure un’ora di sciopero. Il silenzio di CISL e UIL è assordante. Le “agitazioni” promosse dalla CGIL sembrano pura ginnastica atta a stancare con inutili contumelie docenti e non docenti che le seguono, messe in atto con il solo fine di “far finta” di opporsi e distrarre forze alla lotta contro la Gelmini. Va poi segnalato che lo SNALS, tramite il segretario nazionale Nigi, a Porta a Porta, si è dichiarato favorevole al massacro annunciato con il ritorno al maestro unico, derogando così dalla sua funzione sindacale e rivelando apertamente la propria identità di mera retrovia berlusconiana. La categoria segue sempre meno queste 4 organizzazioni obsolete.

Ma occorre far chiarezza anche su Gilda e Cobas.

La prima, travolta dalle proteste della sua base, ha proclamato all’ultimo minuto uno sciopero per il 16, ma resta favorevole al ddl dell’On. Aprea, alla quale ha fornito l’idea di un ridicolo contratto separato fra docenti e non, abbandonando invece l’opzione relativa all’aggancio della scuola all’Università. Così, a costo zero, il Governo può operare un infingimento che lascia tutto come prima. Il problema della scuola italiana non sta infatti nel contratto unitario, bensì nella permanenza all’interno del comparto del pubblico impiego, mentre l’Università ne resta (giustamente) fuori. Così ai docenti è imposta una logica non che appartiene loro. In tal modo s’è potuto introdurre un dirigente “manager” in luogo di un preside elettivo per poi eliminare l’autonomia professionale e sottoporre gli insegnanti a valutazioni improprie, aziendalistiche e discrezionali operate dal “dirigente” medesimo, come prevede il ddl Aprea. In tal modo si potrà appiattire ogni automatismo d’anzianità. In tal modo s’è, dal 1993, imposto al mondo della scuola un tetto ad ogni possibile “aumento” contrattuale pari all’inflazione programmata. E visto che siamo i peggio retribuiti d’Europa, questo equivale alla condanna eterna ad uno stipendio inferiore alla metà della media europea. Alla luce della propria connivenza organica con Valentina Aprea, la Gilda svolge un ruolo estremamente ambiguo.

In quanto ai Cobas, il loro sciopero del 17 è semplicemente fuori tempo e fuori luogo. Fuori tempo perché all’alba del 17 ottobre il futuro della scuola italiana sarà già stato deciso in Parlamento. Fuori luogo, visto l’iter che i Cobas hanno seguito, proclamando a giugno lo sciopero del 17 ottobre senza alcuna cognizione sul ciclone che stava per investire la scuola. Uno sciopero che hanno testardamente mantenuto fisso a quella data anche quando si capivano già bene i tempi che il Governo si sarebbe dati per l’approvazione del decreto. Uno sciopero che i Cobas hanno proclamato infatti per il general-generico mondo del lavoro e sulla questione del “precariato sociale”, insieme ad una formazione del pubblico impiego (le RdB-CUB) ed una dell’Alitalia (SDL). Così, mentre la scuola è bersaglio della manovra più vergognosa del Governo, con i suoi 150 mila tagli (che fanno impallidire persino il contenzioso Alitalia), i Cobas mirano ad un miope tornaconto di bottega, con il risultato di sottrarre forze all’unico sciopero utile, entrando in vicolo cieco. Delle due l’una: o – come probabile ed opinabile – li seguiranno in pochissimi; oppure una parte della categoria sprecherà una giornata di sciopero senza nessuna possibilità d’incidere.

In conclusione, o riesce il nostro sciopero, o la contro-riforma passa. Lo ha ben capito l’Italia dei Valori che, come l’Unicobas, non si piega all’opposizione virtuale. Per questo ha aderito alla manifestazione del 3.

L'ULTIMA OCCASIONE DI PROTESTA E’ RAPPRESENTATA DALLO SCIOPERO

DEL 3 OTTOBRE E DALLA CONTESTUALE

MANIFESTAZIONE NAZIONALE SOTTO IL MINISTERO (h. 10.00 - V.le Trastevere).
SARA’ IL PRIMO ED UNICO SCIOPERO DELL’INTERO MONDO DELLA SCUOLA,

UNITO AL DI LA DELLE SIGLE

p. l’Unicobas: Stefano d’Errico (Segretario nazionale)
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