GILDA Catanzaro: Comunicato 11 settembre 2008

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GILDA Catanzaro: Comunicato 11 settembre 2008

Messaggiodi edscuola » 12 settembre 2008, 8:58

3.500 presunti esuberi in Alitalia suscitano fibrillazione e dissenso nella CGIL, CISL e UIL.

Più di 100.000 cattedre cancellate nella scuola in questi ultimi anni dai Governi di destra e di sinistra ed ulteriori tagli per altre 100.000 cattedre fino al 2010, invece, non provocano alcuna reazione.

Nella provincia di Catanzaro, a titolo di esempio, nel sostegno agli allievi diversamente abili sono stati tagliati più di 150 cattedre per l’anno scolastico 2008/2009, mentre nel comparto scuola dal 2003 in poi, per effetto dei vari provvedimenti, il personale che ha perso il lavoro ammonta a circa 7.500, più del doppio degli esuberi Alitalia, nel più assordante silenzio.

Questa è la realtà in cui si muove la riforma della scuola pubblica.

Il ministro Gelmini dichiara che “nessuno sarà licenziato nella scuola”. Perché? Forse perchè non è mai stato assunto a tempo indeterminato pur avendo lavorato spesso ininterrottamente da tanti anni, si tratta di docenti con oltre 20 anni di servizio ed intorno ai cinquanta anni di età ancora precari sfruttati, mal pagati come tutta la categoria, bistrattati, tappabuchi da una scuola all’altra, peregrini per le province di tutta Italia, nella speranza che sia quella giusta per non venir scavalcati da altri colleghi più giovani, anche loro precari (questa è la famosa guerra tra poveri).

Lo spostarsi continuamente ogni anno in provincia non consente un domicilio fisso, ma dover adattare ogni anno la propria vita. Se oggi insegni nella località A e l’anno successivo nella località B distante dalla prima anche 200 chilometri, come fai a gestire la situazione?

Lo stipendio misero, il continuo spostamento comporta costi per affitti e spese per il mezzo di locomozione che non si possono detrarre neanche dalle imposte come invece può fare un commesso viaggiatore.

Spesso si assiste a cattedre che sono articolate secondo la normativa su tre istituzioni scolastiche collocate pero al massimo su due comuni, cosi, si può insegnare nelle scuole X, Y e Z ubicate nei comuni A e B. Lo stipendio viene speso solo per acquistare un’automezzo e per le spese di manutenzione.

Gli insegnanti italiani sono “figli di un Dio minore”, ancor più oggi che al governo c’è il centrodestra nordista che ha deciso di cancellare il sud, perché i docenti per oltre il 70% sono meridionali sporchi, brutti, ed adesso anche ignoranti che “regalano” al ministro del nord l’abilitazione all’esercizio della professione.

È il momento che l’opinione pubblica si svegli da questo torpore, narcotizzata dalla capacità di comunicare il negativo della scuola da parte del potere dominante e da un giornalismo asservito, dedito soltanto al sensazionalismo ed a far emergere solo i fatti brutti che tutti vorremo che non ci fossero ma che esistono come in tutti i luoghi dove c’è un’aggregazione di persone. Fa parte della società. Bisogna sempre tenere questi fatti nelle dimensione tollerabili.

Hanno fatto credere cha la scuola è un carrozzone mangiasoldi inutile. In questo carrozzone ci siamo passati tutti vecchi, meno vecchi, anziani, attempati, persone mature, oggi i giovani, gli adolescenti i bambini nostri figli e/o nipoti.

Se ci mettessimo a riflettere, a ripensare i nostri giorni trascorsi a scuola, ci accorgeremmo che sono stati anni fondamentali per la nostra crescita e che adesso non dobbiamo negare alle nuove generazioni.

Una scuola che chiude è una ferita profonda nella società che non si rimargina facilmente.

Sono altri i campi dove intervenire per risparmiare, quali per esempio gli sprechi per opere faraoniche inutili che nessuno utilizzerà mai, i costi della politica, il recupero dell’evasione fiscale, la chiusura di tanti Enti inutili atti solo a riciclare il politico di turno.

Potenziamo la scuola, la giustizia, la sanità.

All’efficienza ed all’efficacia di questi settori è affidato il futuro del paese.

Per raggiungere questi obiettivi c’è bisogno di professionisti qualificati, motivati e ben pagati.

Ufficio stampa Gilda Catanzaro
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