ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA
DA FIRENZE UNA PROPOSTA CONDIVISA
Rappresentanti di classe e formazione per una partecipazione attiva nella scuola
E' per molti versi sorprendente la proposta di riforma degli Organi collegiali della scuola che parte da Firenze. In primo luogo per il metodo: l'incontro sistematico di tutte le componenti scolastiche in ogni zona della provincia per iniziativa della dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Rosa De Pasquale, e delle tre Associazioni di genitori riconosciute nella scuola (A.Ge.-Associazione Italiana Genitori, A.Ge.S.C.- Associazione Genitori Scuole Cattoliche e C.G.D.-Coordinamento Genitori Democratici).
Ma ciò che sorprende veramente sono i contenuti della proposta, una miscela di normativa vigente e strategie di coinvolgimento alla partecipazione che non ha precedenti. Rappresentanti di classe valorizzati anziché eliminati, formazione per tutti gli eletti, fatta a cura di chi ha maturato esperienza negli Organi collegiali, in primo luogo le associazioni dei genitori e professionali della scuola. E poi molta della normativa vigente ("A che pro cambiare?" hanno chiesto i partecipanti agli incontri) e la novità della Consulta dei genitori, mentre gli Enti locali restano in panchina.
"Siamo veramente soddisfatti -commenta Giovanni Vischi, coordinatore del Forum provinciale delle associazioni dei genitori di Firenze- Tutti insieme, genitori e docenti, studenti, dirigenti scolastici e personale ATA hanno dato vita a una proposta organica che parla con il buon senso di chi la scuola la vive dal di dentro e ne conosce i punti di forza da diffondere e valorizzare, e anche gli aspetti su cui occorre aggiustare il tiro. Poche idee di qualità possono rivitalizzare un decreto legge, quello sugli Organi collegiali della scuola, che stenta a decollare da più di trent'anni, come hanno dimostrato numerose esperienze attuate sul territorio fiorentino".
Studiata la normativa vigente e le 15 proposte di legge avanzate nelle ultime tre legislature, i partecipanti agli incontri hanno affermato che il rappresentante di classe è lo snodo fondamentale per un corretto rapporto scuola-famiglia e hanno avviato una raccolta di firme a tutela di questo ruolo, che ad oggi ha già raccolto centinaia di firme. Hanno individuato poi nella Consulta dei genitori (formata da rappresentanti di classe e di Istituto, a differenza dell'attuale Comitato dei genitori) il luogo deputato allo scambio di idee e alla proposta di strategie, segnalando che c'è urgente necessità di mettere a fuoco le strategie di comunicazione interna e di investire in termini di strumenti e di relazioni.
Riconferme a sorpresa per molti degli istituti vigenti: dal nome, Consiglio di Circolo e di Istituto, "perché la Scuola non può essere un'azienda", al numero dei partecipanti ("sono una risorsa per la scuola, a che pro ridurli?"), passando per la presidenza a un genitore e alla pariteticità fra genitori e insegnanti.
Bocciata invece la presenza di esperti e rappresentanti degli Enti locali in Consiglio: meglio un dialogo all'interno della Consulta, per timore di strumentalizzazioni.
Fra le richieste, il ritorno della Giunta esecutiva a più ampie competenze e i permessi lavorativi per partecipare alle sedute dei consigli di classe e di istituto.