Il Coordinamento Precari Scuola Ravenna aderisce allo sciopero europeo del 14 novembre, ritenendolo una tappa fondamentale di opposizione alle politiche neoliberiste dell'Unione Europea e del Governo Monti. I tecnici che dovevano rimettere i conti a posto e risollevare l'economia del paese, infatti, stanno generando una spirale recessiva da cui sarà impossibile uscire. Il numero di disoccupati ha quasi raggiunto i tre milioni, gli stipendi continuano a essere i più bassi in Europa e il debito pubblico è schizzato al 126,1% del Pil, solo la Grecia sta peggio di noi. Sono dati di una cura che ci sta traghettando velocemente sull'orlo del baratro e che sta mietendo vittime in ogni settore. Operai e impiegati, donne e uomini, genitori e figli...nessuno viene risparmiato! Ma qualcuno cade prima degli altri. I giovani. Secondo gli ultimi dati Istat tre su dieci sono disoccupati. L'innalzamento dell'età pensionabile da parte del Ministro Fornero ha, di fatto, precluso l'ingresso nel mondo del lavoro a un'intera generazione che era già in difficoltà a causa della crisi. Nel frattempo le famiglie intaccano i risparmi accumulati nel tempo poiché il nostro sistema di protezione sociale è frammentario, inefficiente e iniquo.
In questo clima di forte difficoltà il Governo continua a fare pesantissimi tagli ai beni comuni e a creare altra disoccupazione. Una macelleria sociale che ha colpito tutti i settori pubblici ma in primis la scuola. Per questi motivi il 14 novembre scenderemo in piazza. Lo faremo partecipando alla manifestazione degli studenti ravennati perché assieme a noi precari sono la parte maggiormente colpita dalla politica di questo Governo. Ci uniremo a loro per dire no all'austerità e per gridare che un altro mondo è possibile. VOGLIAMO UNA SOCIETA' CHE METTA AL CENTRO L'ISTRUZIONE, I DIRITTI E IL LAVORO E CHE SIA SOLIDALE.