A.Ge.: Le Province spengono il riscaldamento alle scuole?

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A.Ge.: Le Province spengono il riscaldamento alle scuole?

Messaggiodi edscuola » 11 novembre 2012, 6:23

Le Province spengono il riscaldamento alle scuole?
Va bene la provocazione, ma di fatto restano le famiglie a sostenere la scuola, amministratori e politici hanno lo sguardo rivolto altrove. Il commento dei genitori Age

Le Province annunciano che, a causa di ulteriori tagli da parte del Governo, non essendo più in grado di sostenere le spese, spegneranno il riscaldamento delle scuole. Ancora una volta, dunque, in carenza di fondi, si colpiscono le scuole.

Di certo l’annuncio si colloca in una forte dialettica fra le Province e il Governo, acuita dai provvedimenti che prevedono la soppressione di parte di questi enti. Ed è altresì vero che la riduzione di trasferimenti agli enti locali può comportare ulteriori riduzioni di servizi ai cittadini.

Perché, però, utilizzare le scuole come oggetto del contendere?
Perché non decidere, una volta per tutte, di assumere responsabilmente decisioni che, recuperando risorse, incidano nella spesa ancora incontaminata?

La spesa militare, per esempio, si attesta in Italia intorno ai 30 miliardi di euro, e sono in essere contratti per l’acquisto di cacciabombardieri e sommergibili per oltre 700 milioni di euro.
Oppure, è così laboriosa l’individuazione e riduzione di enti, consigli, organismi spesso inutili, molti dei quali promossi dalle Province stesse?

E perché non pensare che scuole inserite nel territorio possono essere una risorsa e persino un risparmio, se aperte molte ore accogliendo attività sociali, culturali ed aggregative, magari adeguatamente alimentate da energie alternative?

Da genitori e da cittadini abbiamo il dovere di affermare che oramai è in gioco la dignità del nostro sistema scolastico, segnato da cronici problemi di edilizia e sicurezza, da continui tagli negli stanziamenti, da riforme prevalentemente ispirate da criteri di risparmio economico. Il buonsenso e gli studi economici più autorevoli dicono chiaramente che la ripresa e lo sviluppo passano dall’investire in ricerca, in istruzione e formazione.

Un secolo fa ogni bambino portava a scuola un ciocco di legno per riscaldare l’aula.
Vogliamo tornare a quei tempi? Restano le famiglie a sostenere la scuola, poiché amministratori e politici hanno lo sguardo rivolto altrove.
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