A.I.C.; Lettera aperta 16 febbraio 2008

Rassegna Stampa e News su Scuola e Sindacato

A.I.C.; Lettera aperta 16 febbraio 2008

Messaggiodi edscuola » 3 marzo 2008, 16:19

A tutte le forze politiche che si presenteranno alle Elezioni del 13 e 14 aprile 2008

Al Ministro della Pubblica Istruzione On.Dottor Giuseppe Fioroni

Al Vice Ministro della Pubblica Istruzione Dott.ssa Mariangela Bastico

Al Capo Dipartimento per l’Istruzione del Ministero della Pubblica Istruzione Dottor Giuseppe Cosentino

Alle Organizzazioni Sindacali

Al vicepresidente di Confindustria con delega per l’Istruzione Gianfelice Rocca

A chiunque possa essere interessato


Oggetto: qualità dell’insegnamento delle Scienze Sperimentali nella Scuola Secondaria, mediante valorizzazione delle specifiche professionalità dei docenti (ciascuno insegni la disciplina nella quale è laureato), e richiesta di integrazione della composizione della Commissione per l’Istruzione Tecnica e Professionale istituita con Decreto Dipartimentale n. 81 del 14/12/2007


Come accade a tutti gli appuntamenti elettorali, noi cittadini sentiamo enumerare i vari problemi che affliggono questo Paese: pensioni, salari, lavoro, difesa del posto di lavoro e della sicurezza sul lavoro ed altro.Tutti problemi e situazioni che giustamente necessitano di attenzione e che devono essere veramente risolti e con urgenza.


Stranamente però ci sembra che nessun politico (e nessun sindacalista) parli, se non in maniera superficiale, della Scuola, delle sue reali carenze, ed in particolare della qualità dell’insegnamento e della razionale gestione delle “risorse umane” in essa investite, per sottolineare la fondamentale funzione culturale e sociale di questa Istituzione nella formazione dei giovani.


Con questa lettera aperta i docenti della classe di concorso A013 della A.I.C. – Associazione Insegnanti Chimici - vogliono richiamare l’attenzione dei politici e di tutti coloro che si interessano alle sorti della Scuola e dei giovani studenti su un aspetto particolare e cioè la qualità dell’insegnamento delle scienze sperimentali e della Chimica (perché ci riguarda direttamente) nella Scuola Secondaria di 2° grado.


Le notizie che filtrano sullo stato dell’Arte dei lavori sulla Riforma della Scuola Secondaria, come portata avanti finora da entrambi gli schieramenti politici,inducono gravi preoccupazioni sulla qualità dell’insegnamento delle Scienze sperimentali, già fortemente carente al momento attuale (si vedano i pessimi risultati dell’ultimo rapporto OCSE-PISA) e che in futuro potrebbe ulteriormente peggiorare.


Discipline come la Chimica, le Scienze Naturali e Biologiche, la Fisica, radicalmente differenti tra loro sul piano epistemologico, debbono essere insegnate dai docenti che sicuramente ne possiedono le conoscenze. Qualsiasi accorpamento disciplinare, a livello di Scuola Secondaria, risulta una forzatura che non trova giustificazioni sul piano della qualità del processo di insegnamento/apprendimento.


Invece, con disappunto, rileviamo che l’insegnamento della Chimica nella maggioranza delle Scuole Secondarie non è affidato ai docenti della Classe di Concorso A013, laureati in Chimica o Chimica Industriale o Chimica e Tecnologia Farmaceutica, ma ai docenti della Classe di Concorso A060 o altre classi di concorso, per la quasi totalità non laureati in Chimica né Chimica industriale né CTF.

Come se ciò non bastasse, alcuni soggetti, come Confindustria e alcuni Dirigenti scolastici mentre reclamano giovani preparati e perfezionano accordi per l’esperienza scuola–lavoro, allo stesso tempo nel biennio della scuola secondaria, propongono l’insegnamento di una fantomatica e “mostruosa” disciplina detta “scienze integrate”. Riteniamo tale proposta un gravissimo e grossolano errore. Non è possibile trasmettere la conoscenza di una disciplina, ripetiamo, se non se ne dominano la struttura, le connessioni logiche, i linguaggi specifici, i contenuti e non si possiede l’abilità di operare nel laboratorio reale.


Vista inoltre la composizione della Commissione per l’Istruzione Tecnica e Professionale istituita con Decreto Dipartimentale n. 81 del 14/12/2007 ed avendo notato che:

gli unici insegnanti presenti in tale commissione sono delle discipline:Fisica (1 insegnante), Matematica (1 insegnante), Discipline meccaniche e tecnologia (1 insegnante),Meccanica applicata (1 insegnante), Informatica (1 insegnante), Economia aziendale (2 insegnanti), per un totale di solo 7 componenti insegnanti su ben 37 componenti totali della Commissione

fra tali 7 componenti insegnanti non ne figura alcuno della classe di concorso A013 (Chimica e Tecnologie Chimiche),
manifestando la viva preoccupazione per la considerazione apparentemente nulla assegnata alla Chimica,disciplina che, in quanto propedeutica a discipline quali Scienze della Terra e Biologia, è fondamentale per comprendere la realtà in cui viviamo caratterizzata da una complessità scientifica e tecnologica sempre crescente


CHIEDIAMO

che l’insegnamento della Chimica sia assegnato negli Istituti Tecnici e Professionali e in tutti i Licei, solamente ai docenti della Classe di Concorso A013, laureati in Chimica o Chimica Industriale o Chimica e Tecnologia Farmaceutica, “scorporando” tale disciplina dalle cattedre di “Scienze Naturali,…” affidate ai docenti della Classe di Concorso A060 o altre classi di concorso, non laureati in Chimica, né Chimica industriale, né CTF. Facciamo notare che i docenti della Classe A013 sono tanti da poter ricoprire tutte le cattedre di Chimica, e se venisse data loro l’opportunità di farlo - come sarebbe logico ed equo - oltre alla loro piena valorizzazione come risorse umane al servizio della Scuola e del Paese, il livello dell’istruzione scientifica degli alunni del nostro Paese non sarebbe così scandalosamente carente come rilevato dal rapporto OCSE-PISA

che nel biennio iniziale di tutte le Scuole Secondarie di 2° grado (compresi i Licei e gli Istituti Tecnici e Professionali) e nel biennio degl’Istituti d’Arte, sia reso obbligatorio l’insegnamento della disciplina “Chimica e Laboratorio”, perchè,propedeutica allo studio delle altre discipline scientifiche ed allo studio e alla manipolazione dei materiali. Tale insegnamento deve sempre essere affidato ai soli docenti “chimici” della classe di concorso A013;

che tra i membri della Commissione per l’Istruzione Tecnica e Professionale istituita con Decreto Dipartimentale n. 81 del 14/12/2007 vi sia una congrua rappresentanza di docenti di Chimica e Tecnologie Chimiche della Classe di Concorso A013

che la formazione dei futuri docenti sia affidata, per le specifiche discipline, a docenti dei diversi livelli scolari e non solo ai docenti universitari che non sperimentando quotidianamente metodologie, linguaggio e problematiche della scuola, inevitabilmente non ne conoscono situazioni reali, ma ipotetiche.

Augurandoci che chi governerà questo Paese vorrà impegnarsi per dare finalmente una risposta valida, logica e definitiva a quanto sopra richiesto, evidenziamo che questa lettera non è dettata da “corporativismo”, ma da improrogabili esigenze di formazione e di corretta e rigorosa conoscenza, da parte degli alunni, delle Scienze Sperimentali ed in particolare della Chimica.

Questa Scienza, oltre ad essere di fondamentale importanza come solido fondamento allo studio di vaste aree scientifiche e tecnologiche, dalla Medicina alle Scienze Biologiche e Naturali, all’Ingegneria, permea la vita quotidiana e lavorativa di tutti noi ed è preposta ad importanti attività produttive, alla vigilanza della qualità della vita nei suoi differenti aspetti: ambientale, alimentare, genetico, igienico-sanitario, ecc.


Distinti saluti
Palermo 16/02/2008

Giuseppa Mauro
Presidente A.I.C.
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