Anief: adesione manifestazione organizzata dai precari

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Anief: adesione manifestazione organizzata dai precari

Messaggiodi edscuola » 13 settembre 2012, 6:57

Anief aderisce alla manifestazione organizzata dai precari, il 22 settembre pomeriggio a Roma

Per l’occasione, l’ente qualificato dal Miur organizza per la mattina un seminario di aggiornamento professionale aperto a docenti e ata precari e di ruolo sulla legislazione nazionale approvata nell’ultimo ventennio relativamente all’accesso alla professione. Previsto l’esonero dal servizio.
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Scuola – Concorso, Anief: una farsa che non risolve nulla

Messaggiodi edscuola » 21 settembre 2012, 16:36

Scuola – Concorso, Anief: una farsa che non risolve nulla, domani in piazza accanto ai precari.
Il Miur lascia fuori tutti i laureati degli ultimi 10 anni e non fa conseguire l’abilitazione a chi supera la selezione: pronti a ricorrere in tribunale.

Per questo manifesteremo a Roma: la mattina si svolgerà anche un seminario di aggiornamento professionale, aperto a docenti e personale Ata precari e di ruolo, sulla legislazione nazionale approvata nell’ultimo ventennio proprio sul complesso tema del reclutamento scolastico.

I precari della scuola hanno ragione: il concorso pubblico in via di emanazione rappresenta una farsa che non risolve di certo l’annoso problema del reclutamento della scuola italiana, dove 200 mila supplenti vengono impiegati ogni anno per garantire la funzionalità di un sistema d’istruzione senza alcuna garanzia sul loro futuro professionale.

“Con questo concorso – dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – il Miur ha messo in atto una procedura selettiva tragicomica, che serve soltanto ad aggiungere un altro pezzo di carta per il prossimo governante di turno e a valutare nuovamente il personale docente all'esercizio di una professione che svolge con profitto da anni dopo aver superato diversi concorsi su contenuti disciplinari e competenze didattiche. Aggirando, tra l’altro, la direttiva 1999/70/CE secondo cui chi ha conseguito un'abilitazione e ha prestato 36 mesi di servizio va stabilizzato. E non umiliato con delle generiche prove sulla comprensione del testo e della logica”.

Secondo l’Anief, inoltre, il concorso presenta due gravi contraddizioni che innescheranno sicuro contenzioso. La prima è l’introduzione di una insensata soglia temporale, collocata tra il 2001/02 e il 2003/04, riguardante il conseguimento del titolo di studio utile ad accedere alle prove: chi si sarà diplomato o laureato prima di quella data, in pratica, potrà partecipare pur non avendo ancora conseguito l’abilitazione. Chi ha conseguito il titolo di studio negli ultimi dieci anni rimarrà invece fuori.

Ma come si fa, chiede il giovane sindacato, a dire ad un candidato che è stato escluso del concorso perché il suo titolo è troppo recente? A parte l’evidente incongruità giuridica di questa scelta, come fa il ministro dell’Istruzione ancora a dire pubblicamente che questo concorso rappresenta un’opportunità per i giovani aspiranti insegnanti che altrimenti dovrebbero attendere diversi anni prima di salire in cattedra?

“È emblematico – commenta Pacifico – che non potranno partecipare nemmeno i candidati al Tfa, i quali in base ai dati ufficiali pubblicati dal Cineca hanno in media 36-37 anni. Altro che giovani e meritevoli da reclutare attraverso il ritorno del concorso a cattedra: ancora una volta, prima di raggiungere il ruolo i precari rischiano di invecchiare strada facendo”.

La seconda contraddizione di cui il Miur dovrà farsi carico è la decisione di non rendere il concorso abilitante. I vincitori che non entreranno in ruolo si ritroveranno, dopo due anni, senza posto e senza abilitazione: come se stessero giocando al Monopoli, si ritroveranno a dover ripartire daccapo perdendo tutto!

“Caro Ministro – ammonisce Pacifico - il lavoro non è un gioco di società: non si può fare questo sulla pelle dei precari e delle loro famiglie. Per questi motivi, per ribadire l'inopportunità di un concorso mentre le graduatorie sono strapiene di precari già vincitori di concorso, l’Anief aderisce alla manifestazione organizzata dai precari domani pomeriggio a Roma”.

Sempre domani, l’Anief, che è anche ente qualificato dal Miur, ha organizzato la mattina a Roma, a partire dalle ore 9,00 nel quartiere Esquilino, un seminario di aggiornamento professionale aperto a docenti e personale Ata precari e di ruolo: si dibatterà sulla legislazione nazionale approvata nell’ultimo ventennio, anche a confronto con quella europea, proprio sul complesso tema del reclutamento e dell’abuso dello stato di precarietà nella scuola italiana.
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Profumo fermi il concorso

Messaggiodi edscuola » 22 settembre 2012, 18:38

Profumo fermi il concorso, in 70mila usciti delle Ssis sono ancora precari
La categoria non va illusa e la manifestazione di oggi lo conferma

Migliaia di docenti precari hanno manifestato oggi a Roma per opporsi alla farsa del concorso a cattedra organizzato dal Ministero dell’Istruzione al fine di assumere nei prossimi due anni 11.542 insegnanti. Alla manifestazione ha aderito anche l’Anief, il cui presidente, Marcello Pacifico, ha ribadito il no del sindacato ad un concorso inopportuno, visto che dei 100mila abilitati presso le scuole universitarie di specializzazione all'insegnamento nell’ultimo decennio solo il 30% è stato assunto. Tutti gli altri, idonei e abilitati, si sono andati ad inserire nelle graduatorie ad esaurimento che oggi sono arrivate a contenere 250mila precari.

“Non comprendiamo – ha detto Pacifico – quale motivazione logica abbia spinto il ministro Profumo ad illudere nuovamente la categoria degli insegnanti con un concorso umilante e inutile, dal momento che esclude i giovani laureati mentre punta a valutare esclusivamente personale già abilitato, vincitore di concorsi e che svolge la professione da anni. Le tante persone giunte qui a Roma oggi per dire no a questa insensata selezione lo confermano: il ministro Profumo fa ancora in tempo a ripensarci e a non a far bandire il concorso”.

“Lo stesso ministro – ha sottolineato il presidente dell’Anief - continua a dire che è un’opportunità per chi è in fondo alle graduatorie. Ecco, noi oggi siamo qui per dirgli che questa ennesima selezione di docenti non serve a nulla. Che un milione di euro si poteva spendere per mettere in ruolo 100mila precari, di cui 60mila docenti e 40mila Ata, che continuano ad essere assunti su posti liberi con contratti a termine”.

L’Anief ricorda al Governo che negli ultimi sei anni sono stati tagliati 275mila posti nella pubblica amministrazione. Di questi 200mila riguardano la scuola. Inoltre, rispetto alla media europea l’Italia continua a mantenere l’investimento complessivo per l’istruzione pari ad un punto e mezzo in meno. Ora, anziché affrontare questi argomenti, il Miur ci dice che basta un concorso per salvare la scuola italiana.

“Facendo finta di dimenticare – ha continuato Pacifico - che ci sono già delle graduatorie, con centinaia di migliaia di candidati al ruolo suddivisi sulla base di titoli, servizi e merito. I precari hanno intenzione, come in ogni sana competizione, di aspettare il proprio turno: non, come vorrebbe il Miur, di programmare lo sgambetto e passare avanti agli altri”, ha concluso il presidente dell’Anief.
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