BENE I NUOVI CONCORSI, MALISSIMO INSISTERE SUI TEST, BUIO TOTALE SUI TFA SPECIALI
“Accogliamo con soddisfazione il provvedimento con cui il Governo dà il via libera a un nuovo concorso nella scuola, dopo ben 13 anni dall’ultimo bando, ma critichiamo con forza alcuni aspetti delle decisioni prese da Palazzo Chigi”. E’ un sì con riserva quello espresso dalla Fgu-Gilda degli Insegnanti in merito ai quattro decreti approvati dal Consiglio dei Ministri in tema di istruzione.
A spiegare il perché della posizione assunta dal sindacato è il coordinatore nazionale Rino Di Meglio il quale giudica negativamente che la prossima tornata concorsuale sia fatta sulle attuali classi di concorso che dovranno essere modificate, anche sostanzialmente, con un nuovo regolamento ancora in corso di approvazione. “Si tratta di una situazione – afferma Di Meglio – che genererà sicuramente ulteriore confusione e alimenterà il fenomeno della già dilagante soprannumerarietà”. Di Meglio sottolinea anche l’esiguità dei posti messi a disposizione, che non risolve il problema dell’assorbimento rapido delle graduatorie a esaurimento.
La Fgu-Gilda degli Insegnanti punta l’indice anche sulla mancata indizione dei Tfa speciali le cui procedure d’avvio non sono ancora partite nonostante l’assicurazione da parte di viale Trastevere di attivare i tirocini per consentire ai docenti precari non abilitati, che avevano effettuato servizi per almeno 360 giorni, di ottenere l’abilitazione per poter così partecipare ai concorsi a cattedra. Un ritardo che Di Meglio definisce “inaccettabile” e che ha spinto il sindacato a chiedere un intervento urgente con decreto legge.
No secco anche ai test a riposte chiuse “che non servono per verificare la preparazione disciplinare e professionale e le relative competenze degli aspiranti insegnanti. Questo metodo – rincara la dose il coordinatore nazionale – viene impiegato soltanto per eliminare il maggior numero di candidati e il suo uso sistematico ha sortito effetti disastrosi, come dimostrano le fallimentari esperienze anglosassoni. Quindi – conclude Di Meglio - è indispensabile ricorrere a sistemi più efficaci per operare una pre-selezione”. E intanto è buio sul futuro che attende le migliaia di aspiranti docenti che hanno appena superato il test del Tfa.