La spending review blocca il pagamento delle ferie ai precari della scuola: l’amministrazione interpreta la norma in modo miope, rendendo esecutivo il provvedimento anche per l’anno scolastico 2011/12. Dopo le diffide, l’Anief pronta a ricorrere in tribunale per garantire quanto previsto dalle norme vigenti e dalla Costituzione.
Il ministero delle Finanze e il ministero dell’Istruzione sbagliano: la norma inserita nella spending review che blocca il pagamento delle ferie ai precari della scuola non è applicabile su dei contratti di lavoro già scaduti. È un errore sia di forma, sia di sostanza. Oltre che un abuso di diritto che viola la legge vigente.
“È incredibile come possa esistere un ‘giallo’ sulle ferie non godute dai precari che hanno terminato il loro contratto il 30 giugno – commenta con amarezza il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – sia perché il decreto legge 95/2012 è stato pubblicato il 7 luglio, sia perché leggendo attentamente il comma 8 dell'art. 5 dello stesso decreto si prende atto che il personale viene obbligato a non usufruire delle ferie a fronte di una prestazione lavorativa. Per questi motivi siamo convinti che nell’intento di fare ‘cassa’ sulla pelle dei precari, stiamo assistendo ad un tentativo di oltraggiare un diritto dei lavoratori e persino quanto previsto dalla Costituzione italiana”.
Già nei giorni scorsi l’Anief aveva messo a disposizione dei lavoratori precari della scuola un modello di diffida, al fine di non farsi sottrarre di un proprio diritto. Se sarà confermata l’interpretazione dell’amministrazione, proprio nel momento in cui il testo di legge appare “blindato” alla Camera, è evidente che il ricorso in tribunale sarà non solo inevitabile ma sicuramente pregiudizievole per le casse erariali dello Stato italiano.
“Su questo punto, peraltro, – sottolinea il presidente dell’Anief - si è formata già da tempo una giurisprudenza comunitaria che di recente è stata persino fatta propria dalla Cassazione. ‘Cui prodest’? ci si aspetterebbe che i tecnici del Governo abbiano una maggiore attenzione e rispetto delle più elementari regole del diritto. Così come è stato ricordato nell’emendamento specifico presentato dal senatore Salvo Flores, proprio su proposta dell’Anief”.