Comitato ITP Calabria

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Comitato ITP Calabria

Messaggiodi edscuola » 8 agosto 2012, 15:48

Il 4 Agosto u.s. si è tenuto a Scilla (RC) il 2°  Incontro – Dibattito Confronto degli ITP della Calabria organizzato dal Comitato Spontaneo ITP Calabria. Lo stesso ha avuto luogo nella Sala della Carità in Piazza San Rocco  e l’apertura del dibattito è stata introdotta dal Prof. Antonio Pirrotta. Nella fase iniziale  è stata  letta ai presenti la lettera del Prof. Pino Cavallo assente per motivi personali.  Il prof. A. Pirrotta  ha evidenziato i punti della lettera che vertevano su inserimento U.T. negli organici di diritto, sul comma 81 e sulla sua incostituzionalità, sull’inserimento dei TFA per la tabella C, sulla laurea come titolo di accesso per la categoria salvaguardando i precari con almeno un anno di servizio e sul potenziamento e ripristino delle ore di laboratorio curriculari. Il prof Pirrotta ha successivamente dato la parola alla Prof.ssa Teresa Sicoli  la quale ha esposto il suo punto di vista per quanto riguarda il comma 81 ed ha portato a conoscenza dei presenti la lettera da lei inviata al Presidente della Repubblica nel mese di Maggio c.a. per appellarsi alla Costituzione Italiana ed al suo adempimento in riferimento all’oggetto. La stessa ha poi letto la lettera di risposta del Segretariato di Stato. Ha messo in evidenza il nuovo Comunicato dei docenti di laboratorio del 25 giugno 2012 esponendo come la Riforma ha fortemente penalizzato la categoria, l’importanza della figura professionale dell' Insegnante Tecnico Pratico e le  proposte del documento che sono articolate in 12 punti.

1. Una riconsiderazione del monte ore dedicato alle attività di Laboratorio
2. L’ organizzazione per squadre delle lezioni di laboratorio;
3. Il mantenimento della titolarità di scuola laddove i fabbisogni e piani formativi lo consentano attraverso l’istituzione dell’organico potenziato (anche in previsione degli ulteriori tagli che verranno effettuati ai bilanci delle scuole, molte attività infatti potrebbero essere svolte dagli insegnanti tecnico pratici, invece che essere retribuite con il fondo d’Istituto);
4. La possibilità di riconversione professionale, a domanda, su altre classi di concorso affini;
5. Riconversione professionale, sempre a domanda, per alcune classi di concorso affini dei bienni degli istituti tecnici e professionali;
6. Riconversione volontaria su sostegno . Per quanto attiene questo specifico punto si ricorda che:
• gli Insegnanti tecnico pratici sono i più abituati alla collaborazione fattiva con altri colleghi e   sicuramente predisposti all’attività di sostegno all’interno della classe;
• per la specificità dei loro insegnamenti, sono indicati all’integrazione degli allievi nel lavoro di gruppo e quindi ad aiutare il singolo allievo alla collaborazione fattiva;
• da anni molti insegnanti tecnico pratici in esubero sono stati utilizzati,con successo, sulle attività di sostegno.
7. L’utilizzo interno dei percorsi di Istruzione Tecnica Superiore, sia come risorsa professionale specifica che come supporto alla progettazione, alla valorizzazione delle attività formative, fortemente orientate a competenze tecnico applicative;
8. L’istituzione di posti di ruolo ITP nell’alternanza scuola lavoro e nell’istruzione e formazione professionale;
9. La previsione della nuova titolarità di “Rete”, come soluzione per rispondere alle esigenze del territorio, e di progetti integrati tra scuole di pari grado o di ordine diverso;
10. L’estensione a tutte (non solo Tecnici industriali e professionali, ma anche Tecnici economici) le scuole secondarie di II grado dell’Ufficio Tecnico, da estendere anche alle reti di scuole, sia verticali che orizzontali;
11. L’utilizzo nell’ istituzione dei comitati tecnici scientifici dove andrebbe prevista anche una rappresentanza degli ITP per le attività laboratoriali.
12. Istituzione della laurea come titolo d’accesso all’insegnamento tecnico-pratico, dopo una fase transitoria che salvaguardi i diritti dei precari.
 
La  professoressa ha concluso il suo intervento con l’auspicio che il prossimo incontro sia puntuale ed efficace e che vengano coinvolti tutte le sigle sindacali e le varie parti politiche.
 

La parola è stata poi ripresa dal Prof. Pirrotta che ha letto la sua relazione in prosieguo alle problematiche e ha sottolineato l’importanza delle valutazione dei titoli acquisiti in itinere dai docenti di laboratorio, e dell’importanza del dialogo  e della rete come punto d'incontro e di confronto. L'intervento è stato rivolto alla crisi e alla politica di risanamento dei conti pubblici, che di fatto è causa scatenante di molti tagli nel settore scolastico.  L'insegnante tecnico pratico in alcune classi d'insegnamento è stato penalizzato e limitato nella sua funzione docente. Ha ribadito che si può essere d'accordo con le riforme strutturali se ad esse si uniscono delle formule matematiche, finanziarie  e anche delle scelte etiche. Formule e scelte che servono per valutare se determinati tagli volgono per il risanamento degli sprechi o meno. Ha evidenziato che prima di tagliare nel settore scolastico o ridimensionare posti di lavoro, esistono ampi margini di manovra, come ad esempio quello di azzerare l'affitto degli edifici pubblici in favore di  strutture scolastiche di proprietà dello Stato, oppure di aumentare in modo strutturale i contratti di telefonia per aziende pubbliche con il sistema VOIP, fare scelte etiche di trasformazione di edifici scolastici in edifici autosufficienti sotto il profilo energetico, con uso di energie rinnovabili e a zero CO2.

In seguito la parola è stata ceduta al Prof. Paolo Latella che dopo i saluti iniziali alla platea ha reso noto il suo punto di vista  che si allinea con i punti rivendicativi della categoria. La sua scaletta ha previsto anche un cenno sulla specializzazione sul sostegno dei docenti ITP soprannumerari  e  con classi di concorso in esubero ed è emerso che la posizione è sicuramente a favore di un giusto assetto della categoria in quanto l’esubero è stato determinato dalla Riforma Gelmini e della politica di Taglio che sta distruggendo la Scuola Pubblica Italiana;  dalle sue indiscrezioni pervenute dal MIUR ( ha anche fortemente criticato il MIUR che ha adottato un termine che non tiene conto della professionalità dei docenti, ma che ancora una volta li tratta come dei numeri e cioè di CONGRUENZA)  ha dettagliato come a livello nazionale si terrà conto delle classi di concorso  in esubero A075 A076 A039 A048 che insieme ai docenti inidonei e docenti C999 e C555  saranno le prime ad essere specializzate sul sostegno ed ha espresso qualche perplessità sulle modalità e sul monte ore previsto per il corso. Ha poi messo in evidenza l’importanza di un organo legale che rappresenti la categoria e che si faccia portavoce davanti alle Commissioni Istruzione, Cultura e Bilancio che dovranno tenere conto dei seri problemi che sono fortemente pregiudicanti all’espletamento dei compiti del docente di laboratorio. Ha ribadito la propria posizione in merito al titolo di accesso della categoria che dovrebbe prevedere un primo titolo di laurea (bachelor) seguito da un periodo predeterminato in un numero n di anni di formazione all’interno dell’Istituto di appartenenza e poi di come, a suo parere, le competenze e le conoscenze hanno un distinguo da quale non si può prescindere.

 

Il dibattito è stato aperto alla platea che ha visto gli interventi dei colleghi;  alcuni hanno  espresso dissenso riguardo ad altre posizioni: si ritiene più che giusto la specializzazione dei docenti di laboratorio e che i docenti ITP non siano più bistrattati da chicchessia ; non si possono fare due pesi e due misure ( il titolo spesso non fa la differenza). A seguire hanno posto l’accento sulla necessita, a costo zero per il Ministero, dell’allargamento della base d'insegnamento alla scuola secondaria di primo grado.  Poi , hanno messo in evidenza come esiste un forte attacco alla categoria, anche per esempio, per quanto riguarda l’ammissione dell’ITP a partecipare come membro interno ed esterno agli esami di stato. Gli interventi successivi hanno visto porre domande sulle non chiare posizioni della Spending Review e sulla necessità di fare leva sui sindacati (chiedendo maggiore tutela  per gli ITP) e sulla componente politica.

I colleghi calabresi hanno partecipato  con spirito collaborativo, hanno condiviso il comunicato degli ITP e chiesto l’apporto di ulteriori punti rivendicativi ed hanno manifestato  anche una forte preoccupazione per le sorti della categoria.

Il dibattito ha visto nelle conclusioni finali la consapevolezza di un andare avanti con gli incontri e che il successivo dovrà essere aperto alle parti sindacali e politiche. E' emersa infine la piena convinzione dell'esigenza di creare un coordinamento nazionale che riesca a dialogare in modo costruttivo per confrontarsi  sulle varie problematiche dell'insegnante tecnico-pratico.
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