Indennità vicari nei periodi di lunga assenza dei dirigenti scolastici.
La tesi dell’Anief era corretta: il giudice di Milano ha stabilito che l’amministrazione deve farsi carico del finanziamento.
Ancora una volta l’Anief aveva ragione: il dirigente scolastico non può andare in ferie senza aver prima provveduto alla scelta di un sostituto adeguato ed in grado di gestire la scuola. A confermarlo è l’esito del ricorso sostenuto presso il Tribunale del lavoro di Milano da un docente assistito dai legali del sindacato dei dirigenti scolastici: oggi questa organizzazione sindacale ha reso noto che lo scorso 17 aprile il giudice del lavoro ha stabilito che l’amministrazione scolastica dovrà obbligatoriamente finanziare tutti i periodi di lunga sostituzione del dirigente scolastico.
“Questo significa che avevamo ragione anche diversi mesi fa – ha dichiarato Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief – quando abbiamo invitato i vicari dei dirigenti scolastici a ricorrere al Giudice del Lavoro. L’unico, a fronte della comunicazione del Miur di negare il finanziamento per la sostituzione dei dirigenti, in grado di sancire quello che va corrisposto nei loro confronti per legge: il 50% di indennità di reggenza, spettante per la responsabilità e la gestione degli istituti scolastici a loro affidati (e sottodimensionati), e le altre indennità relative alla sostituzione del dirigente per periodi maggiori a 15 giorni (esami di Stato, ferie o lunghe malattie)”.
Il Presidente del giovane sindacato reputa allora giusto che i dirigenti scolastici concordino con il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale il piano di queste sostituzioni, ad iniziare delle ferie, come del resto chiaramente previsto dall’articolo 17 comma 8 del CCNL area V già dal 1° marzo 2002. Ma a patto che provveda sempre a lasciare la scuola in mano ad un sostituto: “lasciare la scuola senza direzione equivale infatti a commettere reato di interruzione di pubblico servizio”, conclude Pacifico.