Mobilitazione di massa contro la politica del terrore antipopolare!
Un ordigno esplosivo è scoppiato stamani davanti ad un istituto professionale a Brindisi. Una studentessa di 16 anni è stata uccisa, altri nove ragazzi sono rimasti feriti. Solo per pochi minuti non è avvenuta una strage.
Dal dopoguerra ad oggi in Italia i momenti di più acuta crisi economica e politica, di incertezza negli equilibri politici, sono stati scanditi dal terrorismo, dalle stragi, dalle operazioni occulte. L’atroce ed inaudito attentato odierno non sfugge a questa logica e rientra in un disegno reazionario.
E’ una bomba contro qualsiasi ipotesi di cambiamento, per la difesa ad oltranza di privilegi, interessi e assetti di potere dei gruppi dominanti e dei clan criminali ad essi legati, cresciuti e consolidati in anni di malaffare, politica neoliberista ed antipopolare.
E’ una bomba per intimidire le masse lavoratrici, i figli del popolo, per fermare le lotte operaie e sociali in corso in tutto il paese, far retrocedere il movimento di massa che si rifiuta di pagare la crisi e i debiti del capitalismo e rigetta i ricatti di un ceto politico corrotto e fatiscente, della mafia come fenomeno indissociabile dalle classi dirigenti.
E’ una bomba per terrorizzare l’opinione pubblica, spostare a destra l’asse della vita politica, favorire soluzioni autoritarie, militarizzare il paese e far avanzare il fascismo.
Gli esecutori e i mandanti sono gli stessi che hanno insanguinato il nostro paese da Portella della Ginestra a Piazza Fontana, da Brescia a Bologna, a Firenze, etc. colpendo la classe operaia e le masse popolari. Si tratta di forze organizzate, presenti nei gangli vitali dello Stato borghese, composte da logge massoniche coperte e mafiosi, fascisti e servizi segreti “deviati”, strutture paramilitari e faccendieri, lobbies e bande criminali, con protezioni e coperture politiche, complicità nelle alte sfere e rapporti organici con ambienti atlantici.
Questo blocco anticomunista e antioperaio, rimasto impunito per decenni, approfitta ora della sospensione di fatto della democrazia borghese, determinatasi con l’imposizione del governo oligarchico di Monti, trae vantaggio dalle misure reazionarie che vengono approvate, così come dall’attesismo e dalla passività dei capi riformisti e dei vertici sindacali, per passare all’attacco e condizionare politicamente il paese.
Il prolungarsi della crisi economica e la decomposizione del quadro politico rendono questi gruppi criminali più aggressivi e pronti a inserirsi nell’offensiva capitalistica contro i diritti e le libertà dei lavoratori, a fare da sponda ai settori monopolisti che mirano a smantellare le libertà democratiche dei lavoratori, a mutare la forma statale, a rafforzare la politica securitaria e di guerra.
La risposta popolare è stata immediata. In centinaia di città si è scesi in piazza per protestare contro il barbaro attentato e esprimere dolore e solidarietà ai giovani colpiti. Ma non basta. Occorre proseguire e ampliare la mobilitazione. Gli studenti, i giovani sono chiamati a rispondere compatti, con la lotta nelle scuole e nelle strade. Esigiamo la realizzazione immediata dello sciopero generale indetto da tempo dalla CGIL.
I piani reazionari e fascisti possono essere sventati con la combattività e l’unità di lotta della classe operaia e delle masse popolari. E’ più che mai necessaria la riposta e la ribellione di classe e di massa per impedire il disegno reazionario e mandare a casa il governo antidemocratico di Monti. Altro che “coesione sociale”, altro che difesa di un apparato di oppressione che ha precise responsabilità nella politica terrorista!
Attraverso queste battaglie si aprirà la strada ad una rottura politica profonda e radicale con il marcio sistema attuale, si darà vita ad un Governo operaio e degli altri lavoratori sfruttati, basato sui consigli e i comitati operai e popolari, che garantirà la trasformazione sociale schiacciando senza pietà gli sfruttatori, i parassiti, i nemici del popolo.