Con il taglia classe la quaresima della scuola napoletana continua.
Gilda degli insegnanti di Napoli: basta con la politica dei tagli, così produciamo sottocultura e ignoranza.
La cruda realtà dei tagli degli organici, prevista recentemente dal Ministero per le scuole napoletane, per il prossimo anno scolastico, è in continuità con i tagli degli scorsi anni, una gestione occhiuta, politica e amministrativa, con effetti devastanti che sono sotto gli occhi di tutti, insegnanti, alunni, genitori, e società civile.
Classi stracolme,soprattutto nei bienni delle superiori, ma anche nella scuola di base; accorpamenti di classi, tagli di ore di sostegno, contenimento del tempo prolungato, taglio dell’offerta formativa, insomma il venir meno di quei pre-requisiti indispensabili per offrire alla città e alla sua provincia una scuola decente.
Altro che “organici funzionali e stabili, per garantire la continuità didattica e migliorare l’offerta formativa delle scuole napoletane, questa è un’utopia, lo sanno bene insegnanti, studenti e genitori; da anni si tagliano classi e posti con il macete, ma poi non si esita a gettare nel “ vuoto” fiumi di euro in progetti che poco hanno inciso e incideranno sulle esigenze reali della scuola napoletana. Una vera emergenza , meno appariscente forse di quella dei rifiuti solidi urbani, ma che in questi anni ha provocato e sta provocando la descolarizzazione e l’ analfabetismo di ritorno, senza che l’autorità scolastica locale, sempre pronta a minimizzare, avverta minimamente il problema nella sua alta drammaticità,
Con il cospicuo taglio di centinaia e centinaia di cattedre e di posti, il prossimo anno la situazione si aggraverà ulteriormente, la Gilda degli insegnanti di Napoli si rivolge alle autorità competenti scolastiche, politiche e amministrative nonchè alle altre OO.SS. sindacali affinché questo scempio abbia termine, vogliamo un organico che dia sicurezza alle scuole e metta in grado gli insegnanti di poter svolgere un lavoro formativo e non turni di sorveglianza, sia rispettoso dei criteri di sicurezza nelle aule previsti dalla legge 626, assicuri continuità educativa agli studenti costretti a cambiare ogni anno un’ insegnante, elevi l’offerta formativa, assicuri l’effettiva integrazione dei soggetti disabili, ponga fine ai processi di dispersione, frequenza formale, abbandoni, analfabetismo di ritorno che in questi anni, per mancanza di interventi strutturali, tagli di spesa e carenza di edilizia ,hanno trasformato la scuola napoletana in una vera emergenza. A niente sono valsi progetti di facciata come lo Chance e altri progetti sulla dispersione enfatizzati politicamente , ma in pratica le classiche foglie di fico per nascondere che il “ Re è nudo”.