27 gennaio 2012: sciopero generale e manifestazione nazionale a Roma
Il primo stadio della manovra del governo Monti è compiuto, sarà approvata entro Natale, con il
consenso di un’ampia e articolata maggioranza parlamentare, favorevole a far pagare a chi ha
sempre pagato il costo di una crisi che ha prodotto e continua a produrre profitti a padroni,
banche, speculatori e finanza internazionale.
A questa prima manovra che recepisce in pieno le direttive della BCE e dell’Unione Europea
seguirà nei prossimi giorni la seconda fase, centrata sul mercato del lavoro e sulle nuove misure
in tema di flessibilità in uscita; si tratta insomma della modifica dell’art.18 e della libertà di
licenziare, richiesta a gran voce dalla Confindustria con il consenso non solo della destra, più o
meno moderata, ma perfino da settori non marginali del centro sinistra.
È ora di dire NO e di ribellarsi
− Ti riducono il potere d'acquisto ed il valore reale di pensioni e salari, a te che non
evadi un euro, ma non fanno nulla per recuperare i 120 miliardi annui di evasione fiscale.
− Ti fanno pagare le tasse sulla prima casa dopo che ti costringono ad acquistarla
perché ti sfrattano e perché non ci sono abitazioni in affitto, mentre evitano di introdurre
una vera patrimoniale a quel 10% di ricchi che possiedono il 50% della ricchezza del
paese.
− Ti aumentano l'IVA, l'Irpef locale, i ticket sanitari e le accise sulla benzina
mentre l'inflazione è già al 3,5% ed erode la tua busta paga, mentre la tua pensione, i
contratti e il tuo salario sono bloccati, mentre ti licenziano, sei precario, in cassaintegrazione
o in mobilità.
− Ti allungano l'età pensionabile e ti costringono a lavorare di più proprio quando sei
più stanco e vedevi la linea del “traguardo” e lasciano così tuo figlio e tuo nipote nel
dramma della disoccupazione e della precarietà.
− Il nuovo Governo non farà nulla per modificare le controriforme della Scuola e
dell'Università prodotte dalla Gelmini, della quale Monti ha addirittura tessuto le lodi.
− Ti prendono in giro dicendoti che sei un privilegiato perché ti è rimasto ancora un
salario e qualche diritto sul posto di lavoro, perché non possono licenziarti senza un valido
motivo e ti promettono con feroce e inaudita strumentalità che tuo figlio troverà
sicuramente un lavoro se permetterai al tuo padrone di poterti licenziare con più facilità.
− Ti dicono che le aziende devono essere aiutate in un momento di crisi come
l'attuale e mentre a te aumentano le tasse le riducono alle aziende; così Marchionne, dopo
aver deindustrializzato interi territori, esteso l'accordo Pomigliano in tutto il gruppo Fiat e
nelle aziende metalmeccaniche collegate, cancellato il contratto nazionale ed impresso una
svolta autoritaria nelle relazioni sindacali, riesce anche a portare più soldi e più fabbriche
all'estero.
− Ti raccontano che Cgil, Cisl e Uil stanno opponendosi alle manovre del governo Monti
e vogliono farti dimenticare che il 28 giugno 2011 hanno sottoscritto un accordo con
Confindustria che ha “autorizzato” il governo Berlusconi ad approvare il famigerato art. 8
che distrugge diritti e contratto nazionale.
− Ti chiedono di scioperare solo per qualche ora, per ottenere modifiche marginali
alle misure del governo e senza un reale progetto complessivo e alternativo, perché
l'obiettivo della Cgil è quello di tornare alla concertazione e quello di Cisl e Uil alla
“collaborazione” dell'ex ministro “amico” Sacconi.
− Ti vogliono convincere che questo è un governo tecnico, serio, che è nato per
“salvare l'Italia” mentre le misure adottate da Monti sono in perfetta continuità con quelle
di Berlusconi e ci porteranno alle stesse condizioni della Grecia.
In effetti siamo passati “dal governo dei cialtroni al governo dei padroni” che
rappresenta gli interessi di banche, finanza internazionale, BCE, Fondo Internazionale
Monetario e chi più ne ha più ne metta: cioè tutti coloro che in questi anni si sono arricchiti
ed hanno speculato sulle tue spalle e sulla tua vita.
− Ti vogliono far credere che la globalizzazione e il “dio mercato” sono soltanto
malati ma che, con un po' di sacrifici – i tuoi – poi tutto tornerà come prima, ma ti
nascondono che per decenni questi “mostri ideologici” hanno distrutto vite ed interi popoli
in altri continenti ed oggi attaccano il cuore della vecchia Europa per il semplice motivo che
è qui che è ancora possibile realizzare profitti innalzando il tasso di sfruttamento del lavoro,
comprimendo diritti e democrazia.
Se tutto questo è chiaro e condiviso, non è più possibile stare a guardare o “sperare che io me la
cavi”, magari a danno di chi ti è più vicino sul lavoro, di tuo padre e di tua madre che non
riescono a godersi qualche anno di giusto riposo dopo aver lavorato per decenni, di tuo figlio e di
tua figlia che non trovano lavoro e quando lo trovano è precario e sfruttato più di te.
Bisogna alzare la testa e gridare con forza il nostro dissenso, esprimere giorno dopo giorno la
voglia di cambiare, di non dire più sempre si, di opporsi e cercare tutti insieme di costruire
un'alternativa sul lavoro e a questa società.
Il 27 gennaio scioperiamo contro tutto questo
Vogliamo scioperare contro il governo Monti che rappresenta gli
interessi dell'Europa delle banche e della finanza, perché non vogliamo
pagare un debito che non abbiamo contribuito a far crescere, perché è
indispensabile costruire un forte movimento sociale e sindacale che
parta dai posti di lavoro e si riversi nelle strade e nelle piazze di tutto il
paese, perché siamo stanchi di subire e vogliamo riprenderci quello
che ci hanno sottratto per decenni.
Il 27 gennaio scendiamo tutti in piazza e dimostriamo
che i lavoratori, i pensionati, i precari, i disoccupati, i
migranti e gli studenti – uniti e determinati - sono in
grado di richiedere ed indicare un forte e concreto
cambiamento nella gestione e nel governo del paese in
termini sociali, di maggiori diritti e democrazia.
Usb – Orsa – SlaiCobas – Cib Unicobas – Snater – SiCobas - Usi