ANIEF: Mobilita' neo immessi in ruolo

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ANIEF: Mobilita' neo immessi in ruolo

Messaggiodi edscuola » 24 novembre 2011, 15:25

Mobilità: Anief pronta a citare in giudizio i sindacati firmatari del contratto
 
Perché vogliono impedire ai neo-immessi in ruolo il trasferimento, non vogliono aggiornare per tutti gli altri la tabella di valutazione dei titoli discriminando il servizio pre-ruolo, disconoscendo l’abilitazione conseguita presso le SSIS, con il concorso riservato, nei corsi ex-lege 143, lo stesso titolo di supervisore. Attenti alle elezioni RSU: leva loro il potere.
 
Già perché per la UIL la tabella di valutazione dei titoli non deve essere cambiata per non toccare i diritti acquisiti in virtù di non si sa quale oracolo o ancora perché non deve essere ridotta la differente valutazione data al concorso ordinario rispetto al corso concorso delle SISS, dei riservati o della legge 143/04. E che dire della Gilda-Fgu che si accoda alla richiesta delle altre OO. SS. senza puntare i piedi, come se fosse una semplice spettatrice e non avesse il potere di rifiutare l’apposizione della sua firma. Basta squarciare il telo e il re si scopre nudo: è arrivato il momento dopo tanti annunci di citare in giudizio presso i tribunali del lavoro come contro-parte proprio quei sindacati che firmeranno il nuovo contratto integrativo che impedirà, peraltro, a 65.000 colleghi di godere degli stessi diritti degli altri già assunti, e riproporrà la stessa discriminazione, perpetrata negli anni passati, tra docenti che hanno superato la stessa prova concorsuale per conseguire l’abilitazione, emarginando addirittura chi ha superato un nuovo concorso come il supervisori di tirocinio e magari ha alle spalle diversi anni di pre-ruolo che sono valutati la metà di quelli di ruolo. Anche per questo, ti chiediamo di candidarti per le prossime elezioni RSU. Invia una mail entro il 16 dicembre 2011 a rsu@anief.net al fine di ricevere il materiale per candidarti e per permettere all’Anief di essere rappresentativa e bloccare questo scempio, se non vuoi che questi vecchi sindacalisti possano ancora una volta contrattare con il Miur la tua cassa-integrazione e il tuo licenziamento. Già perché ora i punti in meno nelle graduatorie interne di istituto o la mancata utilizzazione comportano l’impossibilità della mobilità e quindi la perdita del lavoro in base alla recente normativa che applica al pubblico impiego le norme già attuate dalle aziende con esubero del personale (v. sovrannumerari).
 
Aderisci ai nostri ricorsi, inviando una mail di pre-adesione a mobilita@anief.net se vuoi impugnare la tabella di valutazione dei titoli, mentre per il ripristino del diritto alla mobilità del personale docente immesso in ruolo nel 2011, anche se con nomina retrodatata al 2010, invia una mail a trasferimentidiruolo@anief.net.
 
Anief, infatti, nell'ambito della compagna per il ripristino dei diritti del personale scolastico di ruolo, impugna la norma che vieta ai 20.000 neo immessi in ruolo dal 1° settembre 2011, e secondo il Miur (Circolare Prot. n. AOOODGPER 6705 del 24 agosto 2011) anche ai 10.000 neo immessi in ruolo su posti retrodatati al 1° settembre 2010, il diritto al trasferimento, all’utilizzazione, all’assegnazione provvisoria per i primi cinque anni. Il provvedimento, introdotto dal comma 21 art. 9 del Decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70 coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106,  è stato rivendicato dalla Lega per inibire le richieste di trasferimento del personale della scuola durante l’ultimo aggiornamento delle graduatorie e condiviso scandalosamente da diversi sindacati durante le audizioni parlamentari. Per l’Anief tale norma è palesemente incostituzionale e contraria alla normativa comunitaria in quanto limita con un irragionevole provvedimento “a tempo” il diritto alla mobilità dei docenti e perché introduce disparità di trattamento rispetto ai docenti immessi in ruolo negli anni precedenti. Si pensi, ad esempio, che l'obbligo di permanenza quinquennale nella provincia di assunzione secondo il ministero coinvolge anche coloro che sono stati assunti a tempo indeterminato nel 2011 con nomina retrodatata al 2010, mentre gli immessi in ruolo dello scorso anno non rientrano in tale vincolo. Il ricorso per il riconoscimento della mobilità interna, inoltre, assume ancora più valore, in relazione alla recente norma introdotta sulla cassa integrazione e sul licenziamento del personale in esubero che non trovi altra ricollocazione all’interno della propria provincia. All’atto della presentazione del ricorso contro il blocco della mobilità quinquennale sarà possibile finalmente anche impugnare la tabella di valutazione dei titoli utili per le domande di utilizzazione, assegnazione provvisoria, graduatorie interne d’istituto per il riconoscimento del titolo di abilitazione conseguito presso la SSIS, con corso riservato o ex lege 143/2004, del titolo di supervisore di tirocinio, dell’equiparazione del servizio pre-ruolo a quello di ruolo.
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Contro il maxi-gradone a 8 anni

Messaggiodi edscuola » 25 novembre 2011, 9:31

Neo immessi in ruolo: Anief ricorre contro il maxi-gradone a 8 anni

Avviato l’invio di istruzioni operative per l’adesione ai ricorsi con cui si richiederanno nominalmente al giudice del lavoro risarcimenti danni fino a 2.500 euro per gli Ata e fino a 10.300 per i docenti. Possibile richiedere gli scatti biennali non percepiti durante il periodo di pre-ruolo e impugnare il blocco del CCNL. Adesioni a gradoni@anief.net

“Un esempio positivo di sindacato utile e di relazioni sindacali moderne”: così la Uil-Scuola ha definito lo scellerato patto dello scorso 4 agosto tra governo e sindacati scuola per autorizzare le assunzioni in cambio di tagli agli stipendi. Evidentemente non era bastato il placet al blocco triennale degli scatti di anzianità per il personale di ruolo, penalizzante anche ai fini previdenziali. Ci ha dovuto pensare, anche, la Cisl-Scuola a rassicurare (come aveva fatto anche in occasione del già citato blocco degli scatti, salvo oggi ripensarci) i docenti neo immessi in ruolo, sostenendo che “il prezzo pagato” sarebbe stato in parte assorbito dal fatto che “la stragrande maggioranza dei precari ha molta anzianità di servizio pregressa”, tacendo che il servizio prestato nel quadriennio 2010-2014 non era computabile ai fini della progressione di carriera: indipendentemente dall’anzianità di servizio, infatti, il magro stipendio rimarrà bloccato ai valori del 2010, perdendo fino a oltre 10.000 euro, per il triste famoso blocco del CCNL, che, di fatto, farà scattare il secondo gradone solo nel 2014-2015.

Ma perché impiantare una trattativa sindacale per prevedere il blocco degli scatti e la fusione dei primi due gradoni stipendiali, quando la legge imponeva soltanto la quadratura dei conti pubblici, senza ulteriori costi per lo Stato? Forse, soltanto per prendersi il merito mediatico di un’operazione, quella delle immissioni in ruolo sui posti vacanti e disponibili, che il Miur avrebbe dovuto, comunque, fare, vista l’ondata di decine di migliaia di ricorsi per la stabilizzazione che aveva sommerso Viale Trastevere. Forse, per far dimenticare come l’Anief per prima da due anni aveva denunciato l’esistenza di 108.000 posti vacanti e disponibili, 38.000 per i docenti e 70.000 per gli ATA e la violazione sistematica della normativa comunitaria? Per non parlare del contenzioso contro le code, che ha materializzato altre migliaia di aventi diritto ad immissioni in ruolo per il biennio 2009-2011, contro il parere dei tecnici del tesoro. D’altra parte la stessa ex-Gilda, che pure si vanta di aver iniziato per prima i ricorsi per la stabilizzazione (dopo aver per mesi sbraitato contro chi – come l’Anief – persegue l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola anche nei tribunali) aveva individuato nella necessità inderogabile di stabilizzare i precari sul piede di guerra la molla delle ultime 67.000 assunzioni. E allora perché ha firmato quell’accordo? Perché chiamare ad ulteriori sacrifici una categoria già sin troppo vessata dal precariato prima e dal blocco dei contratti e degli stipendi adesso. Perché? La risposta la sa la CGIL-FLC che ha saputo “rimandare” la propria firma in attesa di chiarimenti da parte del governo, senza, però, preventivare alcuna azione giudiziaria. E lo sa l’Anief che denuncia un accordo, quello del 4 agosto, firmato da sindacati che hanno svenduto 65.000 docenti e ata, le loro aspettative e la loro professionalità, neanche a diritto, visto che la proroga della loro rappresentatività è stata stabilita ope legis, attraverso il sistematico rinvio delle elezioni RSU che il precedente Governo aveva gentilmente offerto. Anche per questo, e nonostante tentazioni di nuovi rinvii di cui abbiamo già denunciato l’apparizione, le elezioni RSU del prossimo marzo saranno un’occasione imperdibile per cambiare aria nelle stanze chiuse a doppia mandata del sindacalismo da salotto italiano. Non dovete permettere a questi vecchi sindacalisti di screditare ancora l’istituzione che rappresentato e i diritti dei lavoratori che svendono sistematicamente.

Per questa ragione, Anief ha deciso di avviare la fase operativa per il deposito dei ricorsi per rivendicare ai neo-immessi in ruolo i mancati aumenti di stipendio stabiliti dal contratto vigente per tutti gli altri 700.000 lavoratori della Scuola. Nel ricorso nominale, Anief impugnerà l’accordo sottoscritto il 4 agosto 2011 dalle altre OO. SS. con risarcimento danni e recupero delle somme spettanti, chiederà la remissione alla Corte costituzionale della legge 122/2010 e sue modificazioni che ha bloccato il CCNL, e il recupero degli scatti biennali eventualmente maturati durante il periodo di pre-ruolo (a titolo meramente indicativo, altri 10.000 euro per cinque di servizio). Sarà possibile, inoltre, nello stesso ricorso richiedere la retrodatazione giuridica ed economica se aventi diritto a uno dei posti assegnati negli anni precedenti in base al contenzioso vittorioso patrocinato dall’Anief (ad es., inserimento a pettine o 6 punti aggiuntivi del titolo SSIS), e/o ottenere gli scatti biennali di stipendio maturati durante il periodo di pre-ruolo.
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Prove di accesso corsi TFA

Messaggiodi edscuola » 26 novembre 2011, 10:00

Prove di accesso corsi TFA: l’Anief impugna i decreti del Miur

C’è delusione tra il personale ed i sindacati della scuola per l’emanazione, avvenuta poche ore prima che il nuovo Ministro Francesco Profumo approdasse al Miur, dei due decreti sulle modalità di svolgimento delle prove di accesso ai Tirocini formativi attivi (TFA) e ai percorsi formativi di abilitazione per scuola dell'infanzia e primaria. Oggi l’Anief, che nelle ultime settimane ha chiesto più volte al Ministero dell’Istruzione di salvaguardare i diritti e l’esperienza acquisita negli anni dal personale precario, ha deciso di impugnare i due decreti contenenti la “definizione delle modalità di svolgimento e delle caratteristiche delle prove di accesso ai percorsi di tirocinio formativo attivo” e “dei percorsi formativi di abilitazione per la scuola dell’infanzia e per la scuola materna”.

“Abbiamo deciso di ricorrere contro quanto deciso dal Miur – ha dichiarato Marcello Pacifico, Presidente dell’Anief – perché vogliamo che sia garantito l’accesso, a questo punto come sovrannumerari, di chi ha prestato servizio dal 2005 ad oggi. Tra questi risultano particolarmente danneggiati coloro che hanno accumulato tre anni di anzianità, un periodo più che sufficiente secondo la normativa europea per accertare sul campo la professionalità raggiunta”.

L’Anief contesta al Miur anche la bassa considerazione che nel regolamento sulla selezione viene data al titolo di Dottore di Ricerca: una scelta davvero sorprendente, visto che prima dell’emanazione del decreto dell’11 novembre sembrava destinato ad essere collocato tra i titoli preferenziali di accesso alla professione di insegnante. “Questo mancato riconoscimento – sostiene Pacifico – danneggia anche tutti coloro che sono già in possesso di un’abilitazione, negandogli la possibilità di acquisire del punteggio utile anche a contrastare la mobilità forzata, la cassa integrazione e il licenziamento introdotti di recente per tutti coloro che dal prossimo anno si troveranno in condizione di sovrannumerarietà”.

L’Anief ritiene che questa errata scelta nelle formulazione del regolamento selettivo è particolarmente grave, perché cade mentre è in corso la “battaglia” politica, giudiziaria e sindacale sull’accesso nelle Graduatorie ad Esaurimento dei docenti abilitati negli ultimi anni nelle Facoltà di Scienze della Formazione Primaria, nei Conservatori e nelle Accademie. Una questione peraltro sollevata anche oggi alla Camera dell’On. Tonino Russo, componente per il Pd della Commissione Cultura.

Il leader del giovane sindacato sottolinea che non vuole rinviare l’avvio dei corsi per svolgere i Tfa: “è una scelta che danneggerebbe gli insegnanti coinvolti, ma nello stesso tempo non possiamo tacere sulla disparità di trattamento verso degli insegnanti che hanno dimostrato negli anni di possedere le competenze utili allo svolgimento dei corsi abilitanti in via di attuazione. Disparità – continua Pacifico – che si evidenzia anche nella spendibilità del titolo abilitante, utile ad entrare solo nelle graduatorie di seconda fascia, e nel silenzio che riguarda i corsi di abilitazione della secondaria superiore. Sono problemi che vanno affrontati e risolti sin da subito: in caso contrario il sindacato sarà costretto a ricorrere, come extrema ratio, alla via giudiziaria”.
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