Docenti fuori ruolo per motivi di salute / Applicazione normativa
recente
Egregio Sig. Ministro dell'Istruzione,
chi Le scrive è un nutrito gruppo di docenti inidonei all'insegnamento per
motivi di salute e utilizzati in altri compiti nelle scuole e negli uffici
centrali e periferici del Suo Ministero.
Fin da quando è stata istituita l'inidoneità all'insegnamento, con i decreti
delegati del 1974, nelle scuole ci occupiamo di biblioteche scolastiche, di
supporto alla didattica e più recementente dei progetti dell'offerta
formativa, dei rapporti col territorio, degli ausilii informatici e degli
altri laboratori; nei Provveditorati (USP/UST) ricopriamo fino al 50% del
personale in servizio e svolgiamo compiti di responsabilità come i
trasferimenti, le assegnazioni di sede, le utilizzazioni, le convocazioni
per le nomine annuali, i pensionamenti - lavoro tutto dimostrabile tramite
il SIDI - Sistema Informativo Dell'Istruzione. Molti di noi sono stati
formati dal MIUR e da altri Enti per svolgere le nuove mansioni, con un
dispendio non indifferente di risorse finanziarie pubbliche e personali.
Gli ultimi Governi hanno messo in discussione le nostre figure, normate
dalla legge e dai contratti nazionali, e in particolare, a partire dalla
manovra finanziaria di Luglio, si sono abbattutte su di noi disposizioni
fumose e contraddittorie che hanno gettato nel panico persone già provate
dalla malattia eppure desiderose di rendersi utili alla società.
Infatti l'istituto della inidoneità prevede che il docente impossibilitato a
svolgere il lavoro in classe e giudicato tale da una commissione medico
collegiale, possa scegliere di andare in pensione (se ha maturato 15 anni di
lavoro effettivo) oppure di essere utilizzato nei compiti suddetti. Tutti
noi abbiamo scelto di essere utilizzati in altri compiti o perchè la
malattia -spesso per cause stesse di servizio- ci ha colti in età troppo
giovane, oppure -e siamo la maggioranza- perchè amiamo il nostro lavoro.
Ora la L. 111/2011 ci ha posto nelle condizioni di dover scegliere se
passare nel ruolo Amministrativo e Tecnico, perdendo la funzione docente e
senza conoscere quale sede ci verrebbe assegnata, oppure chiedere la
mobilità in altri Enti pubblici, anche fuori regione. Queste scelte
obbligate sono per noi un capestro, perchè le condizioni di salute non ci
permettono spostamenti. Oltretutto molti di noi hanno l'handicap certificato
dalla L.104 e sarebbero pertanto inamovibili dalla sede di lavoro.
Lo sconforto e l'incertezza per il futuro è stato tale che alcuni di noi
hanno chiesto la dispensa dal servizio, e quindi il pensionamento,
contemplati dal CCNI 2008 e dal D.M. 79/2011.
Di fatto però si è creata una situazione di confusione generalizzata a
livello nazionale per cui
- chi ha fatto domanda per passare nel ruolo ATA è ancora in attesa di una
sede provvisoria mentre non sa quale sarà la sede definitiva
- chi vorrebbe optare per la mobilità intercompartimentale è sempre in
attesa del decreto attuativo
- chi ha chiesto la dispensa dal servizio è in una condizione ancora più
confusa perchè
° alcuni USP/UST hanno rifiutato o sospeso la domanda in attesa di
chiarimenti dal Ministero
° altri l'hanno accettata autorizzando le procedure per il pensionamento
° altri infine hanno accettato la domanda, interrompendo subito
l'erogazione dello stipendio, mentre l'INPDAP si rifiuta, senza precise
disposizioni interministeriali, di erogare la pensione.
Questa situazione è dovuta al fatto che, nonostante richieste e
sollecitazioni nostre e dei sindacati, il Ministero non ha ancora emanato
chiarimenti definitivi e univoci su tutto il territorio nazionale.
Di fatto succede che diverse decine di insegnanti si trovano senza stipendio
e senza pensione.
Pertanto La preghiamo di voler mettere mano a questa complessa vicenda e di
dare disposizioni urgenti agli Uffici Scolastici Regionali e agli USP/UST in
riferimento alla possibilità di pensionamento.
Inoltre Le chiediamo se non sia il caso di riconsiderare tutta la situazione
inerente i docenti fuori ruolo per motivi di salute in un'ottica che non sia
semplicemente numerica, ma che valuti l'utilità delle nostre figure nelle
scuole -in particolare nelle biblioteche scolastiche- e negli USP/UST,
figure
che dovrebbero essere sostituite da altro personale o da agenzie esterne con
un ulteriore aggravio di spesa per le casse dello Stato. Al contrario
riteniamo di poter essere una risorsa per contribuire a riportare la Scuola
italiana alla passata condizione di eccellenza.
Confidiamo nel Suo sollecito interessamento e, restando a Sua disposizione
per ogni ulteriore chiarimento, Le auguriamo buon lavoro.
Riferimenti normativi:
* D.Lgs. 297/94 (Testo Unico) Art.514
* Contratto collettivo nazionale del lavoro 2006-2009 Art.17
* Contratto collettivo nazionale integrativo 2008
* DL 98/2011, convertito in L. 111/2011 - Art.19 cc.12-15
* DM 79/2011
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici