NO A TFA, ALBI REGIONALI E PRIVATIZZAZIONE SCUOLA

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NO A TFA, ALBI REGIONALI E PRIVATIZZAZIONE SCUOLA

Messaggiodi edscuola » 27 ottobre 2011, 12:35

Agli On. Deputati e Senatori del Parlamento italiano

Alle Organizzazioni Sindacali

Agli Organi di Stampa



Vi trasmettiamo, con preghiera di massima diffusione, il seguente testo di richiesta di interrogazione parlamentare redatto dal Gruppo Facebook "NO AI TFA, NO AGLI ALBI REGIONALI, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA SCUOLA", dove, ancora una volta, si stigmatizza l'assenza, da parte del Governo, di una politica di assorbimento del precariato "storico" a fronte della quale non è chiaro il motivo per cui si continuino ad abilitare altri giovani alla docenza, creando in tal modo ulteriore e inutile disoccupazione intellettuale.





Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. – Per sapere – premesso che:



ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge «Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università», n. 137 del 1° settembre 2008, l’esame di laurea in scienze della formazione primaria ha valore di esame di stato e abilita all’insegnamento rispettivamente nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria;



tali disposizioni si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l’esame di laurea tra la data di entrata in vigore della legge n.244 del 2007 e l’entrata in vigore del decreto-legge n.137 del 2008;



l’articolo 1 del decreto ministeriale 4 aprile 2011, n. 139, al comma 1, lettera c) istituisce i tirocini formativi attivi (TFA) per la formazione degli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado di cui all’articolo 15, commi 1 e 17, e successivamente i TFA di cui all’articolo 10;



ad oggi, pertanto, non vi è un modo diverso di abilitarsi all’insegnamento della scuola primaria se non attraverso il conseguimento della laurea in scienza della formazione primaria;



con l’articolo 1, comma 605, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le graduatorie provinciali permanenti del personale docente sono state trasformate in graduatorie «ad esaurimento»;



il decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 249 del 10 settembre 2010 recante il regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti, non prevede un nuovo sistema di reclutamento;



risultano pertanto esclusi dal vecchio sistema di reclutamento, ovvero dall’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento, i docenti iscritti ai corsi universitari successivi al 2008 ancorché già abilitati, e verosimilmente i ragazzi che si iscriveranno quest’anno al corso di laurea in scienze della formazione primaria;



tali corsi sono stati attivati a seguito della nota 81 del 5 agosto 2011 che ha fornito alle università le indicazioni per la programmazione dei tirocini formativi attivi e dei corsi di laurea magistrale per la scuola secondaria di I grado;



non è chiaro per quale motivo si continuino ad abilitare giovani alla docenza a fronte di decine di migliaia di precari, inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento, che attendono da anni che si concretizzi il loro diritto al lavoro e alla stabilizzazione;



il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca non ha ancora predisposto la riforma del reclutamento dei docenti annunciata da tempo: tale ritardo sta creando una situazione paradossale;



in data 17 maggio 2011 il Governo, nella persona del Sottosegretario Pizza, rispondendo all’interpellanza urgente 2-01079 dichiarava che: «i titoli conseguiti da coloro che si sono iscritti successivamente all’anno accademico 2007-2008 alle SSIS o agli altri percorsi abilitanti non sono idonei a consentire l’inclusione nelle graduatorie ad esaurimento. Il titolo abilitante conseguito dagli interessati è, comunque, utile per l’inserimento nelle graduatorie d’istituto di seconda fascia e permette l’accesso alla future procedure di reclutamento, da attivarsi in coerenza con quanto previsto dal regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti, approvato con decreto ministeriale n. 249 del 2010»;



appare contraddittorio consentire nuove immatricolazioni ai corsi di laurea in scienza della formazione primaria, mantenendo in vigore la previsione normativa del valore abilitante della laurea, senza dare avvio ad un consistente numero di immissioni in ruolo al fine di assorbire i precari "storici" inseriti a pieno titolo nelle Graduatorie ad Esaurimento;



la mancanza di chiarezza danneggia gravemente sia i giovani che laureandosi in scienza della formazione primaria ritengono, come la legge prevede, di ottenere un’abilitazione utile all’inizio dell’attività professionale, che i precari storici, i quali vedono sempre più lontana la possibilità di stabilizzare il loro rapporto professionale con la scuola -:



se non ritenga urgente definire al più presto e in modo chiaro la questione dell’accesso all’insegnamento nella scuola primaria, coniugando le nuove abilitazioni alla risoluzione definitiva del precariato scolastico, al fine di non creare ulteriore e inutile disoccupazione intellettuale.



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