Una crociata inutile
Ci sembra francamente eccessiva la contrapposizione che sta montando in questi
giorni nei confronti del decreto in via di emanazione che stabilirà il numero dei posti
disponibili e vacanti sui quali le Università dovranno organizzare i TFA (tirocini
formativi attivi), in attesa della rapida (speriamo) partenza dei corsi biennali di laurea
magistrale che riporteranno a regime l’iter formativo degli aspiranti docenti italiani.
Poiché siamo in una fase di transizione e direi anche di emergenza contingente, ci
sembra, e non da ora, condivisibile e finalmente innovativa la filosofia che limita il
numero dei posti accesso impedendo nuove e impossibili illusioni di stabilizzazione
nella scuola, come è stato finora, che hanno portato ad una lievitazione insostenibile e
crudele del numero di precari.
E’ aleatoria la pretesa di alcuni di sganciare l’abilitazione dal reclutamento, cosa giusta
in linea di principio ma che, al momento in questo Paese e con le note politiche
sindacali, avrebbe il risultato di perpetuare in eterno le liste interminabili dei precari.
Del resto l’area riformista dell’associazionismo professionale, a 360° e da molto tempo,
auspica che la Scuola debba smettere di essere l’ufficio di collocamento dei giovani
laureati, per recuperare qualità selezionando e quindi inevitabilmente limitando gli
accessi.
D’altra parte è comprensibile che prima di chiudere definitivamente un periodo per
aprire uno nuovo, vadano salvaguardati i diritti acquisiti di chi, comunque e non certo
per sua propria responsabilità, lavorando per molti anni ha maturato i requisiti per
un’assunzione a tempo indeterminato nella scuola.
Un punto di inversione è inevitabile.
Il presidente
Paola Tonna
Roma 8 settembre 2011