Il Ministero dell’Istruzione invade le competenze dei dirigenti scolastici
La scuola dell’autonomia merita maggiore rispetto
Il Miur ha diramato Ai Direttori Regionali la nota 1 settembre 2011, Prot. n. AOODGPER 6900 avente ad oggetto: Assegnazione del personale scolastico nelle istituzioni scolastiche in più plessi e/o sedi.
In questa nota si ricorda che il Dipartimento della Funzione Pubblica aveva lasciato al Miur l’opportunità di procedere alla stipulazione dell’accordo sulla mobilità annuale per i soli aspetti relativi alle utilizzazioni e alle assegnazioni provvisorie, non ammettendo a certificazione le disposizioni del CCNI afferenti a materie rientranti nel novero delle prerogative datoriali. Infatti, sulla base delle osservazioni svolte dal DFP con la suddetta nota, le materie di cui agli artt. 4 e 15 (assegnazione del personale nei circoli o istituti articolati in più plessi e/o sedi) sono state sottratte alla contrattazione integrativa, trattandosi di materie da ricondurre alla podestà datoriale.
Dopo questa premessa, il Miur anziché ribadire il rispetto della “podestà datoriale” dei dirigenti scolastici, fa un passo nel passato lontano ed indica i criteri per assegnare il personale delle scuole ai plessi ed alle sezioni staccate.
I criteri possono anche essere condivisi; la continuità educativo – didattica, le specifiche competenze professionali, la coerenza con la progettazione didattico–organizzativa del POF, le opzioni degli interessati, la precedenza per il personale già in servizio, la graduatoria interna, l’informativa sindacale…
Il problema vero è l’invasione di campo, l’espropriazione delle specifiche funzioni che danno senso alla dirigenza scolastica e di conseguenza assicurano la migliore qualità del servizio scolastico, il diritto degli studenti alla più alta formazione possibile.
Qualche sindacato ha anche espresso soddisfazione per la nota del MIUR: può anche andar bene la mancata contrattazione, purché i criteri discendano dall’antico Ministero…
Possiamo anche cancellare la storia degli ultimi venti anni, l’autonomia scolastica, la dirigenza e mettere definitivamente una pietra tombale sulla scuola italiana, eliminando anche le spese per il funerale.
Coi tempi che corrono, un bel taglio alle spese superflue è un atto dovuto al Paese.