ANDIS Lombardia: Comunicato 7 gennaio 2008

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ANDIS Lombardia: Comunicato 7 gennaio 2008

Messaggiodi edscuola » 14 gennaio 2008, 16:50

Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici
Regione Lombardia


Lo scorso 19 dicembre 2007 si è svolto a Milano un affollato Seminario di studio rivolto ai dirigenti scolastici su SORVEGLIANZA E RESPONSABILITA’ A SCUOLA per cercare di rispondere alla domanda: è possibile coniugare il dovere degli operatori scolastici nella sorveglianza dei minori con il diritto degli alunni a crescere in maniera autonoma e responsabile?
Gli interventi di Laura Paolucci dell’Avvocatura dello Stato di Bologna e di Francesco Milanese, Tutore dei Diritti dell’Infanzia della Regione Friuli, pur partendo da approcci diversi, hanno delineato una situazione in cui il rispetto della norma può essere coniugato con la gestione consapevole delle attività scolastiche.

Laura Paolucci è partita dal contesto normativo all’interno del quale si colloca la questione della responsabilità, come esplicitato nelle slides che si allegano, chiarendo che il nucleo del problema sta nell’approntare cautele di tipo organizzativo per la prevenzione dei rischi. L’obbligo di vigilanza spetta ai genitori e a tutti coloro cui il minore viene affidato. La tutela riguarda l’integrità psico-fisica del minore e l’obbligo riguarda i mezzi e non il risultato. La prova liberatoria è rintracciabile nelle cautele poste in essere per prevenire i rischi prevedibili, non in generiche “liberatorie” firmate dai genitori. Come già accennato si tratta di cautele di tipo organizzativo, che devono essere conosciute e seguite da tutti gli operatori scolastici, ma devono essere soprattutto condivise con i genitori. In particolare per l’uscita da scuola e i rischi connessi al rientro a casa di alunni non accompagnati vanno considerati alcuni fattori sui quali basare le scelte organizzative per mettere in atto le cautele: l’età, il contesto territoriale e quello ambientale, oltre alla presenza di interventi specifici di tipo educativo (i vari progetti pedibus, a scuola in bici, ecc.). Una dichiarazione di conoscenza da parte dei genitori di come la scuola ha organizzato questo particolare momento, oltre ad avere un ruolo giuridico, assolve anche ad una funzione educativa. Stesse attenzioni vanno riservate a quelle attività che possono essere più esposte a rischi, come gli intervalli, le gite e l’attività in palestra. Per quanto riguarda altri casi, sottoposti dai dirigenti scolastici presenti, come il nuoto o la presenza di esperti esterni, l’attenzione deve essere posta alla formulazione di contratti e convenzioni con gli enti esterni da cui dipendono le attività. Devono infatti essere chiaramente esplicitate le modalità di intervento anche per quanto riguarda la prevenzione di eventuali rischi e le modalità di sorveglianza.

L’intervento di Francesco Milanese è stato complementare a quello dell’Avvocato, con un’accezione più rivolta all’ambito educativo, ma che ha ribadito come gli interventi possibili riguardino le norme di comportamento. Infatti l’obiettivo è superare la concezione della responsabilità come pericolo affinché ognuno si prenda un pezzo di responsabilità, uscendo dal gioco del cerino e dello scarica-barile, così da evitare che la responsabilità sia vissuta come qualcosa da allontanare da se stessi, cercando qualcuno a cui delegarla. Il senso di responsabilità presuppone invece “la capacità di assumere coscientemente le conseguenze delle proprie azioni e gli obblighi discendenti dall’esecuzione dei propri compiti”. Considerato il contesto generale, sempre più caratterizzato da litigiosità e contenzioso, e l’ansia degli operatori, si rischia di paralizzare le attività che sono oggetto del proprio mandato educativo e del proprio compito sociale. Se la responsabilità in campo minorile non viene considerata un confine intorno al quale si creano conflitti, ma un ponte tra le età, ogni pilone può rappresentare la responsabilità dei diversi attori. E il ponte non tiene se i piloni non sono saldamente ancorati al terreno. Anche per il Pubblico Tutore le soluzioni che rendono concretizzabile questo discorso sono da ricercarsi nella messa in atto di strategie organizzative e progettuali, basate su compiti e raccomandazioni conosciute e condivise con la famiglia.

Se il Seminario ha consentito di avere una chiara panoramica del contesto giuridico e delle possibili strade da seguire, è necessario ora procedere e cercare di rendere operativi i suggerimenti degli esperti. Pertanto l’Andis di Milano organizzerà nei prossimi mesi incontri di approfondimento per elaborare possibili strumenti che rispondano alle particolari esigenze dei dirigenti scolastici in ordine al tema della sorveglianza e della responsabilità.

Loredana Leoni
Milano, 7 gennaio ’08
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