Recentemente i vertici dell’Assessorato all’istruzione hanno presentato, sulla rivista “ l’école valdotaine” e agli Organi di stampa, la situazione attuale della scuola valdostana, sottolineando come nelle scuole della Regione si sia realizzata una inversione di tendenza rispetto ai tagli effettuati in campo nazionale e ribadendo la maggiore sensibilità e disponibilità della Regione stessa in materia di scuola e formazione.
Sicuramente in queste affermazioni c’è del vero: negli ultimi anni in Valle d’Aosta sono state fatte scelte che hanno qualificato l’offerta formativa della scuola, spesso coniugando con questa anche la salvaguardia dell’occupazione (si veda ad esempio l’approvazione della legge “Charles” del 2005 che ha mantenuto il moduli nella primaria e l’orario intero nella scuola media o la coraggiosa legge 53/94 che con l’introduzione delle norme statutarie nella scuola media ha fortemente incrementato l’ organico di questo settore).
Negli anni più recenti l’incremento dell’organico è stato causato più da un aumento della popolazione scolastica che non da interventi legislativi (se si eccettuano l’accordo per l’utilizzo di tutte le risorse della l.r. 18/2005 anche nella scuola media e l’avvio dei corsi di scuola media con strumento musicale). Anzi l’applicazione della riforma Gelmini nella scuola superiore, al di là delle rassicurazioni, ha causato e causerà nei prossimi anni la perdita di parecchie cattedre e posti di lavoro. Naturalmente non si può ascrivere all’Amministrazione regionale la colpa di una riforma, come quella della Gelmini, che sta distruggendo la scuola pubblica in Italia e purtroppo anche in Valle d’Aosta.
Sulle dichiarazioni dell’Assessore vorremmo invece soffermarci, perché il titolare dell’Istruzione non si limita a sottolineare l’impegno dell’Amministrazione nel settore, ma interviene anche sulle recenti proteste degli insegnanti (in particolare con il boicottaggio delle gite scolastiche) secondo lui immotivate in Valle d’Aosta e fautrici di tensioni all’interno della scuola. Vorremmo rassicurare l’Assessore e aggiungere qualche informazione: la protesta degli insegnanti è più che motivata, anche in Valle d’Aosta. Anche a questi insegnanti è stato congelato il contratto per tre anni e sono stati aboliti gli aumenti, anche loro perdono soldi quando si ammalano (anzi ne perdono molti di più dei colleghi di fuori Valle), anche loro sono indignati per le cose che questo Ministro sta facendo alla scuola pubblica e per quello che il Presidente del Consiglio dice sulla scuola e su chi ci lavora. Sinceramente di motivi per protestare ce ne sono tanti che avanzano. Aggiungiamo che, salvo casi isolati, le altre componenti della scuola (famiglie e studenti) forse non sono state felici per queste forme di protesta ma ne hanno in maggioranza capito le ragioni, più di quanto sembra aver fatto l’Assessore.
Anche per questo invitiamo i colleghi ad aderire allo sciopero generale proclamato dalla CGIL per il prossimo 6 maggio.
Infine pur ribadendo la nostra disponibilità per l’individuazione di ulteriori strumenti per garantire la qualità della scuola valdostana e valorizzare la professionalità dei docenti, vogliamo ricordare, rispetto ad alcune ipotesi formulate dall’Assessore relativamente al riconoscimento del merito (e chi lo fa e su che cosa?) o con l’aumento dell’orario di lavoro, che su queste materie ci sono le sedi opportune ed i soggetti competenti con cui discutere, visto che si tratta di diritti e doveri sanciti contrattualmente.
Aosta, 26 aprile 2011