LA MISURA È COLMA!
Il MIUR non nomina il nuovo direttore generale dell'Ufficio scolastico della
Campania, lasciando in uno stato di abbandono le istituzioni scolastiche
La Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC) della CGIL Campania ritiene
estremamente grave che, ad un anno dal pensionamento del direttore generale
dell'Ufficio scolastico regionale, il Ministro dell'Istruzione non abbia
ancora provveduto a nominare il successore, preferendo soluzioni provvisorie
o scelte irregolari, bocciate dagli Organi di controllo: in Campania non vi
è alcuna direzione dell'Amministrazione scolastica; in una delicatissima
fase per il sistema di istruzione pubblica, in cui si stanno realizzando
profondi cambiamenti in tutti i segmenti dell'istruzione, manca la
necessaria guida.
Le riforme della primaria e delle secondarie, imposte da un governo miope e
che non sopporta la funzione pubblica dello Stato nei settori della
conoscenza, riforme che guardano più al passato che alle esigenze e al
futuro delle giovani generazioni e dello sviluppo armonico della società,
vengono attuate lasciando le istituzioni scolastiche e il personale
completamente soli, avallando così il "far da sé" che sta crescendo nelle
scuole e che sempre più frequentemente oltrepassa i limiti legislativi e
contrattuali.
Già lo scorso febbraio, con un nostro documento, abbiamo sostenuto che la
complessità dell'istruzione pubblica campana ha bisogno di un direttore
generale dell'Ufficio scolastico regionale impegnato a tempo pieno per
affrontare i problemi che affliggono la scuola della nostra regione e non di
un amministratore subalterno al MIUR, semplice esecutore e passacarte,
necessitando, dunque, una direzione competente, autonoma, autorevole e non
eterodiretta.
Il ministro ed il governo sono indifferenti alle nostre preoccupate
valutazioni e più ancora alle problematiche della nostra regione. Dopo aver
impoverito la rete scolastica della Campania, ampliando le differenze con le
altre zone del Paese, riducendo la qualità del servizio e i livelli
occupazionali, lasciano l'Amministrazione scolastica regionale senza
direzione. Del resto è molto funzionale un Ufficio scolastico che si limiti
a gestire l'ordinario, che si occupi essenzialmente della cancellazione dei
migliaia di posti, in attesa di trovare le giuste convenienze politiche per
riempire qualche casella vuota di appartenenza partitica, che spesso non
hanno nulla a che vedere né con la competenza né con le esigenze delle
scuole.
Nel frattempo, in Campania è assente un credibile interlocutore delle
Amministrazioni periferiche dello Stato, in particolare della Regione, che,
senza le dovute interlocuzioni e senza avere un quadro certo delle
situazioni reali di tutte le realtà scolastiche, sta per attuare il
dimensionamento della rete scolastica, col rischio di aggravare
ulteriormente, più che risolvere, i problemi.
Ma manca anche un interlocutore del sindacato. Le relazioni sindacali sono
completamente insufficienti, la difesa degli interessi dei lavoratori della
scuola diventa sempre più ardua, l'immobilismo degli uffici allontana la
soluzione di annosi problemi che investono direttamente gli interessi degli
amministrati. Pochi giorni fa i lavoratori dell'Ufficio scolastico regionale
hanno proclamato lo stato di agitazione denunciando praticamente l'abbandono
cui versano da troppo tempo.
Per questi motivi, la FLC-CGIL denuncia ancora una volta e con preoccupato
allarme la gravità della situazione e, ritenendo non più rinviabile la
nomina del direttore generale, fa appello alle Istituzioni, al Presidente
della Regione Campania, alle delegazioni parlamentari, ai partiti affinché
intervengano sul MIUR per una soluzione immediata del problema, lasciando
così solo al ministro e al governo il carico della grave responsabilità
politica e morale nei confronti dei cittadini della Regione Campania.
Napoli, 29 novembre 2010