Gent.mo Senatore, Gent.ma Senatrice,
Siamo un gruppo di dottori di ricerca con esperienza didattica in ambito universitario e scolastico ed interessati ad acquisire l’abilitazione all’insegnamento.
Apprendiamo, con dispiacere, della richiesta di eliminazione dell’ accesso in soprannumero per i titolari di dottorato di ricerca, contenuto nelle disposizioni dell’ Atto del Governo n. 205 di prossima emanazione, artt. 7 e 8 comma 3, e art. 15 comma 12, secondo quanto richiesto dalla diciassettesima condizione contenuta nel parere approvato dalla VII Commissione Camera.
Comprendiamo le ragioni che hanno condotto a tale richiesta; ci preme però rilevare come vada perduta una opportunità, a beneficio di tutti, di valorizzazione del merito e delle competenze disciplinari, scientifiche e didattiche acquisite attraverso la formazione in ambito accademico.
Vogliamo rappresentarVi quella che sentiamo come una necessità, nell’ interesse generale del Paese prima ancora che nostro, del pieno impiego di competenze preziose frutto di lungo impegno, personale, intellettuale, professionale ed economico, da parte di tutti i soggetti coinvolti, non ultimo lo Stato stesso.
Siamo amareggiati di apprendere che, per motivi e logiche estranei alla formazione delle professionalità dei docenti stessa, si chiede di sopprimere l’ unica forma di disposizione attuativa dell’ art. 4 comma 7 della L. 210/98, di valorizzazione del dottorato di ricerca in pubblici concorsi per attività di ricerca non universitaria, che fino ad oggi si sarebbe avuta.
A Voi chiediamo di fare il possibile per non lasciare che tutti questi sforzi, materiali e morali, vadano sprecati e dispersi o rimangano inerti e marginali.
Vi invitiamo a considerare e valorizzare il nostro diverso stato giuridico rispetto ai laureati derivante dal conseguimento di un superiore titolo accademico ex DM 509/99 s.i.m., acquisito in conseguenza del superamento di pubblico concorso e di valutazioni, spesso internazionali, in itinere e finali.
Vi invitiamo inoltre a considerare il beneficio che al sistema scolastico dell’ autonomia, di cui al D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, può derivare dall’ immissione di personale formato per disporre delle competenze necessarie ad esercitare attività di ricerca di alta qualificazione. In particolar modo il riferimento è, come sapete, all’ art. 6 del D.P.R. 275/99, che prevede espressamente l’ esercizio dell’ “autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo” da parte delle istituzioni scolastiche autonome, e che si è rivelato, spesso a causa della carenza di personale adeguatamente formato alla ricerca, la disposizione più difficile da attuare del Regolamento stesso.
Per questo Vi chiediamo di mantenere l’ accesso in soprannumero ai percorsi di abilitazione all’insegnamento secondario, di cui all’ Atto del Governo n. 205, e previo esame di accesso, per i dottori di ricerca, sia nella disciplina transitoria che a regime, e di dare così attuazione - la prima in dodici anni - all’ art. 4 comma 7 della L. 210/98.
Vi chiediamo inoltre, nel parere che andrete ad esprimere, di valorizzare al meglio e al più, in termini di titoli valutabili di accesso e di CFU riconosciuti nel percorso di abilitazione, i nostri titoli, come è stato già fatto nella versione della bozza del febbraio 2009 dell’ Atto n. 205, in cui al dottorato erano attribuiti 10/20 di titoli (art. 6 c. 13). Vi chiediamo di valorizzare al meglio e al più anche le competenze disciplinari acquisite, la nostra esperienza di ricerca e didattica spesso pluriennale e multiforme (docenze, laboratori didattici, tutoraggio in aula e online, tesi di laurea, perfezionamento, Master, etc. ) presso gli Atenei, le nostre pubblicazioni, quando non anche i nostri servizi di insegnamento presso le scuole; in una parola le nostre competenze acquisite a spese nostre e dello Stato, quello Stato che vogliamo servire, e dal quale non vogliamo fuggire solo per disperazione.
In particolare, Vi invitiamo a considerare e valorizzare l’esperienza universitaria, dispositivo di alta formazione; le attività di docenza e di tutoraggio da noi svolte, che implicano conoscenze e competenze delle discipline a livello scientifico, ma anche delle dinamiche relazionali e comunicative implicate nella didattica delle discipline; e competenze logistiche relative all’ uso delle tecnologie per fini didattici. A tal riguardo, come sapete, la didattica nei corsi universitari, nei perfezionamenti o nei Master è effettuata in maniera compatta e secondo la logica dei crediti formativi: sarebbe quindi opportuno pensare ad un sistema di punteggi in grado di valorizzare queste diversità rispetto alla scuola, in particolare riguardo allo svolgimento di attività universitarie spesso di breve durata (pochi giorni), che allo stato attuale vengono fortemente penalizzate dai sistemi in vigore nella scuola per l’attribuzione dei punteggi.
Vi invitiamo quindi a considerare e valorizzare, nel Vostro parere, il valore formativo, scientifico e didattico, oltre che del nostro titolo di dottorato, di attività accademiche quali:
assegni di ricerca
docenze a contratto ex DM 242/97
attività di supporto alla didattica e didattica non frontale(esercitazioni, laboratori, tesi, tutoraggio in aula e on-line, etc.)
attività di ricerca con contratto determinato o “di formazione”
attività svolte con contratti retribuiti di collaborazione coordinata e continuativa, o a progetto, o occasionali, presso università o enti pubblici di ricerca
attività svolte con rapporti di collaborazione retribuita equipollenti ai precedenti presso università o enti di ricerca non italiani
borse post dottorato
borse di studio
produzione scientifica nazionale ed internazionale realizzata autonomamente o con contributo preminente/paritetico del candidato.
Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e restiamo in attesa di un cortese riscontro.
Vi porgiamo i migliori saluti.
Un gruppo di dottori di ricerca