CISAL SCUOLA COSENZA
I "tagli" alla scuola nel comprensorio toccheranno il tetto delle mille unità
Stigmatizzata dal sindacato la «politica scellerata»che penalizza gli insegnanti e il personale Ata
Gaetano Vena la Gazzetta del Sud domenica 23 maggio 2010
PAOLA
Nuovo anno scolastico, le premesse preoccupano cone non mai. È quanto emerge dalla riunione del consiglio nazionale della Cisal-scuola, tenutosi a Catania. Il segretario regionale della Calabria, Elio Chiappetta, presidente del Consiglio nazionale con delega all'organizzazione, al rientro dalla città siciliana su mandato dell'assemblea ha già dichiarato lo stato di agitazione delle categoria facendo il punto della preoccupante situazione. Lo stesso Chiappetta è stato delegato ad incontrarsi con il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini e ad incontrare le altre sigle sindacali per l'eventuale unità di lotta. Perché gli obiettivi da raggiungere sono comune.
Per la piaga del precariato che si trascina da anni, il presidente Chiappetta ha chiesto e ottenuto di convocare un'assemblea; e dopo due intensi giorni di dibattito, i lavori si sono conclusi con lo slogan "Presente e futuro nella strategia politico-sindacale della Cisal nazionale". I lavori sono stati introdotti e coordinati dal Elio Chiappetta, segretario nazionale con delega all'organizzazione. La relazione di base è stata illustrata dal segretario generale Raffaele Di Lecce, il quale ha evidenziato con puntualità il momento difficile che attraversa la scuola di Stato e in particolare si è soffermato sui tagli indiscriminati operati dal ministero della Pubblica istruzione: «Dal 1° settembre gli organici subiranno una riduzione di ben 25.558 posti, di cui 22 mila da decurtare sugli organici di diritto e i rimanenti 2.558 sugli organici di fatto». Nella sola provincia di Cosenza i tagli ammontano a quasi mille unità.
Di Lecce ha manifestato serie difficoltà perché il ministro continua ad emanare provvedimenti senza consultare il sindacato e trascurando gli organismi collegiali. In sostanza si tratta di bloccare con decisione e fermezza le iniziative ministeriali mirate allo smantellamento della scuola di Stato e privilegiando le scuole private. «Si tratta - ha detto Di Lecce - di una politica scellerata che penalizza il personale della scuola, in particolare nelle regioni meridionali, che spesso è costretto ad emigrare nelle regioni del Nord in cerca di un posto di lavoro, con tutte le difficoltà immaginabili». Apertosi il dibattito si sono registrati una ventina di interventi dei vari componenti del consiglio nazionale. Tutti, con diverse argomentazioni, hanno condiviso la relazione di Di Lecce dando pieno mandato al presidente Chiappetta di redigere un documento di vibrata protesta da fare pervenire alle istituzioni politiche per intervenire nelle sedi di rispettiva competenza a difesa delle scuola e soprattutto «perché restituiscano dignità al personale della scuola per il delicato lavoro che svolge quotidianamente a favore della comunità scolastica, non adeguatamente retribuito, trascurando il rinnovo del contratto nazionale di lavoro».
Al termine dei lavori è stato accolto un ordine del giorno di Anna Maria Restagno, segretaria di Caltanissetta, per proporre agli iscritti all'Enam la chiusura dell'ente, che non risponde alle esigenze della legge istituiva. Infine il presidente Chiappetta, dopo aver ringraziati tutti i presenti, si è impegnato a seguire gli sviluppi dei problemi e darne tempestivamente comunicazione per predisporre le iniziative di lotte incisive e drastiche che saranno programmate.