Terza media, l'anno del rigore: «Esami incubo, col quizzone»

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Terza media, l'anno del rigore: «Esami incubo, col quizzone»

Messaggiodi edscuola » 12 giugno 2010, 17:18

da Il Messaggero

Terza media, l'anno del rigore:
«Esami incubo, col quizzone»

La prova Invalsi entra nella valutazione, tra le polemiche
di Ilaria Ricci

ROMA (12 giugno) - Qualcuno dovrebbe chiedere ad Antonello Venditti di scriverne un’altra di canzone sugli esami. Perché se la maturità è stata per generazioni il passaggio che più ha segnato la vita degli studenti italiani (l’incubo ricorrente? Dover ripetere ancora e ancora il famigerato esame) adesso c’è un’altra prova che le fa decisamente concorrenza: la mini-maturità delle medie.

L’esame di terza ha raggiunto livelli di difficoltà mai immaginati qualche anno fa. Non a caso per il 73% degli alunni coinvolti è un vero spauracchio. Tanto per cominciare ci sono cinque giorni di fila di prove scritte, compreso un quizzone su cui non c’è speranza di “aiutini”: il test è preparato all’esterno, dall’Istituto di valutazione del sistema di istruzione (Invalsi), non dai prof. Il weekend pausa, poi via con gli orali.

Un tour de force che partirà tra lunedì e martedì prossimi. La data di avvio la decide ciascuna scuola. Ma il test nazionale Invalsi sarà per tutti il 17, con un protocollo rigido di esecuzione stabilito dal ministero: un alunno per banco, cellulari, vocabolari e calcolatrici off-limts, prof vigilantes contro i suggerimenti. Intanto sembra in crescita, dai primi racconti dei presidi, il numero di non ammessi all’anno successivo alle medie.

I numeri degli esami e le polemiche: gli studenti coinvolti saranno oltre 400mila. Le commissioni sono interne, il presidente esterno. Le polemiche dell’ultima ora non mancano. «Solo il 9 giugno, a scrutini fatti- racconta la preside della scuola media Esopo di Roma, Ada Maurizio-, ci è arrivata una circolare dell’Ufficio scolastico regionale con i chiarimenti su come fare le commissioni d’esame: il docente che cura l’ora di approfondimento di italiano non va incluso, ma noi l’avevamo messo. Peraltro questi insegnanti hanno partecipato agli scrutini e, paradossalmente, non faranno l’esame». Con ogni probabilità ci saranno differenze da scuola a scuola: alla Settembrini di Roma, ad esempio, contano di mettere in commissione anche questi docenti.
Pure sulla prova Invalsi c’è chi ha qualche dubbio. «Poiché è preparata all’esterno - spiega il preside Massimo La Rocca, della scuola Leonori di Acilia, Roma - ci possono essere discrepanze tra il programma fatto e quanto chiede il test. E, comunque, il quiz ha un peso eccessivo sulla valutazione finale: fa media come tutte le altre prove. Un salto rispetto allo scorso anno quando era la commissione a decidere che valore dargli. La prova peraltro si fa da soli tre anni».

Dalla sperimentazione al regime è passato poco e i docenti vivono come un “esproprio” il fatto di dover far pesare così tanto il quiz nella valutazione. Peraltro «la prova viene corretta dall’Invalsi che stabilisce il voto con un cervellone - continua La Rocca -. Magari un ragazzo eccellente ma emotivo può avere un voto più basso a causa di questo scritto». Secondo la preside della Settembrini di Roma, Simona Pianese, invece, «la prova è utile e ben costruita». L’esame, comunque, si inserisce il preside Carlo testi della scuola Gandhi di Firenze, «sta diventando più pesante della maturità».


Test Invalsi e prof vigilantes: Il quizzone si svolgerà il 17 giugno e prevede due prove, una di italiano e una di matematica. Il protocollo di controlli richiesto dal ministero è rigido, anche perché i risultati del test servono al ministero per capire quanto ne sanno i ragazzini di terza di matematica e italiano. Il Miur si è raccomandato in più occasioni con i docenti di non falsare le prove aiutando i ragazzi e con una circolare, negli scorsi giorni, ha indicato le regole da seguire il giorno del compito: cellulari off-limits per i candidati, ma anche per i commissari. In ogni aula ci dovranno essere prof “vigilantes” che dovranno fare la spola fra i banchi e che dovranno essere di materie diverse da quelle della prova. Niente vocabolari o calcolatrici per gli alunni. Nell’istituto, per tutta la durata (60 minuti per materia), non potranno entrare soggetti esterni. Si parte alle 8.30. Chi arriva tardi resta fuori. Chi ha difficoltà di apprendimento (come i dislessici) potrà avere più tempo per il compito. Solo uno studente per banco, vietato essere in due. Alla scuola Buttitta di Bagheria, per meglio tenere sotto controllo i ragazzi, «metteremo tutti nella palestra, uno per banco», racconta il dirigente Gioacchino Genuardi.

Il dieci impossibile: Veniamo ai voti: il 10 sarà un miraggio. Da quest’anno il giudizio finale scaturisce dalla media aritmetica del risultato di ammissione, di ciascuna prova e dell’orale. Un’impresa arrivare al massimo, anche se la commissione ha un piccolo margine per arrotondare il voto.

Più bocciati nella scuola del rigore: Con il ritorno ai voti in decimi, dall’anno scorso, sono in aumento (anche se non in tutte le scuole) le bocciature alle medie, soprattutto in prima e seconda. «E’ anche un segnale alle famiglie - spiega la preside della media Esopo di Roma - che spesso affidano a noi il compito di crescere i loro figli e li seguono pochissimo. Se un ragazzo non studia viene bocciato, la famiglia deve poi aiutarlo a recuperare. Quest’anno ne abbiamo fermati una quindicina, di solito ne bocciavamo uno-due». Anche nella scuola Buttitta di Bagheria il 15-20% dei ragazzi sarà fermato.
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