Scuola senza soldi, è polemica: «Dal ministero soltanto ...

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Scuola senza soldi, è polemica: «Dal ministero soltanto ...

Messaggiodi edscuola » 26 marzo 2010, 22:33

da Il Messaggero

Scuola senza soldi, è polemica:
«Dal ministero soltanto briciole»

I presidi: aiuti per non chiudere



ROMA - Le scuole non ha un soldo in cassa e per tirare avanti chiedono aiuto alle famiglie. Una prassi che il ministro Gelmini boccia giudicandola «lamentosa e tante volte ingiustificata». Per il prossimo anno il ministero stanzierà 10 milioni di euro per le spese ordinarie, una cifra che i presidi ritengono «irrisoria, insignificante e inutile». Se le scuole chiedono contributi alle famiglie è perché sono al collasso, spiegano i dirigenti. Con il finanziamento annunciato dal Ministero, considerando che in Italia le scuole sono circa 10.500, a ogni istituto arriverà più o meno 1.000 euro.

Troppo poco, per i presidi. «Una scuola con 800, 1.000 alunni e 150 unità di personale con 80 euro al mese ci fa ben poco. E dunque, anche se fosse vero l’impegno del ministro a stanziare quella cifra, le scuole dovranno continuare a chiedere soldi alle famiglie per senso di responsabilità e per non chiudere», sostiene il presidente dell’associazione presidi Giorgio Rembado. Oppure continuare ad arrangiarsi come già tanti istituti fanno: affittando le aule per set cinematografici, le palestre o i laboratori di informatica a esterni oppure affidandosi alle lotterie.

«Le scuole pubbliche sono al fallimento», attacca Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd. «Quando il presidente dell’associazione nazionale presidi dichiara che le scuole dovranno continuare a chiedere soldi alle famiglie per non chiudere, non lo fa per allarmismo, ma perché - osserva l’esponente del Pd - i 10 milioni di euro promessi dalla Gelmini sono briciole, di fronte agli enormi tagli con cui il governo ha costretto presidi e insegnanti a elemosinare soldi dagli alunni perfino per comprare la carta igienica». Secondo Francesca Puglisi è «un fallimento programmato consapevolmente dal governo, perché quella che deve passare è l’idea che andare a scuola sia un privilegio, non un diritto».

E l’onorevole Giovanni Bachelet, presidente del Forum istruzione del Pd: «La cifra promessa dal ministro è almeno cento volte inferiore a quella che servirebbe per risanare i bilanci in rosso delle scuole. Se ci sono istituti che ricorrono alla lotteria per raccogliere fondi, vuol dire che siamo in una situazione da terzo mondo. All’emergenza che i presidi devono affrontare ogni giorno si aggiunge la beffa del rimprovero della Gelmini perché chiedono contributi alle famiglie. La situazione è drammatica».
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