Sindacati contro l'apprendistato a 15 anni

Rassegna Stampa e News su Scuola, Università, Formazione, Reti e Nuove Tecnologie

Sindacati contro l'apprendistato a 15 anni

Messaggiodi edscuola » 6 marzo 2010, 8:52

da tuttoscuola.com

Sindacati contro l'apprendistato a 15 anni


Non solo l'opposizione parlamentare è contraria alla nuova norma sull'apprendistato, ma anche il mondo sindacale (almeno quello confederale e i Cobas).

La possibilità di sostituire l'ultimo anno di scuola dell'obbligo con attività di apprendistato, prevedendo, quindi, l'ingresso nel mondo del lavoro già a 15 anni, anziché a 16 come previsto dalla legge finanziaria 2007, trova infatti decisamente contrari i sindacati della scuola.

I sindacati puntano il dito sulla mancanza di un minimo inderogabile di ore di formazione teorica, da assolvere in un contesto scolastico, integrandole a quelle pratiche, che avrebbero garantito un minimo di apprendimento culturale.

L'obiettivo della norma contenuta nell'emendamento all'articolo 28 del ddl n. 1167-B, ribattezzato emendamento Cazzola, l'on. del Pdl esperto di lavoro che l'ha proposto, secondo i sindacati non servirà a contenere l'alto numero di abbandoni scolastici che contraddistingue il nostro paese: 126mila ragazzi l'anno che lasciano la scuola prima dei 16 anni.

Il rischio concreto, sostengono, è quello di vedere svuotato di ogni contenuto didattico l'obbligo scolastico che, per legge, deve continuare ad essere assolto nei percorsi d'istruzione e formazione.

Secondo Francesco Scrima, segretario della Cisl-Scuola, "può sembrare la risposta giusta a un problema serio: l'abbandono di 126mila studenti l'anno, per lo più al sud. Una cifra spaventosa, che ci pone nella retroguardia d'Europa. La risposta è però sbagliata; è l'ammissione di una sconfitta cui non segue una reazione adeguata. Non si pensa a rafforzare il sistema formativo e a collegarlo davvero al lavoro, intervenendo sulle cause e puntando su rimedi mirati, ma si preferisce una scorciatoia illusoria, che non giova alle imprese ed emargina i giovani a rischio e le loro famiglie, gettandoli in un vicolo cieco".

"L'apprendistato - sostiene Domenico Pantaleo, leader della Flc-Cgil - si configura, nella realtà italiana, come un vero rapporto di lavoro senza alcun contenuto concreto di apprendimento." Con la legge sull'apprendistato si attua - dice Pantaleo - "la sostituzione delle scuole con le botteghe", compromettendo "irrimediabilmente la capacità dei ragazzi di affrontare un mercato del lavoro che richiede sempre maggiori saperi per affrontare i più frequenti cambiamenti di lavoro".

Anche per il segretario della Uil Scuola, la questione si gioca tutta sull'obbligatorietà della formazione in aula: "sarebbe il caso chiedere - dice Di Menna - se è meglio `parcheggiare' dei ragazzi svogliati in classe, dove si stanno di malavoglia, o proporgli un anno di esperienza tecnica-lavorativa che prepara ad un mestiere. Il problema è che si descrive un mondo a tinte certe: una scuola o un centro di formazione professionale barbosi ed inutili, e un mondo del lavoro per quindicenni tutto rose e fiori, proteso a formare, ed educare, con il lavoro manuale, il giovane del domani. Peccato che si tratti di un mondo che non c'è".
edscuola
Site Admin
 
Messaggi: 19822
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 11:30

Torna a Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 43 ospiti