Il bidone della scuola

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Il bidone della scuola

Messaggiodi edscuola » 13 febbraio 2010, 9:14

da Unità

Il bidone della scuola
Claudio Fava

Mettiamoche tra voilettori cisia un giovanottoda pocolaureatoin Linguee Letterature straniere con un votogeneroso, diciamo tra il 105 e il 110.Mettiamo ancora che conosca perfettamenteinglese e francese, che abbiaun diploma post laurea comeesperto bibliotecario e che possacontare su una congrua esperienzamaturata nell’organizzazione deifondi bibliotecari. Mettiamo infineche abbia perfette conoscenze di biblioteconomia,bibliografia e storiadelle biblioteche. E naturalmenteche sappia usare tutti i programmiinformatici necessari. Bene, se qualcunodi voi possiede questi titoli potràpartecipare a un concorso per lagestione della biblioteca della facoltàdi Lingue con sede a Ragusa. Se ititoli verranno ritenuti idonei, seavrà sbaragliato la concorrenza e sesupererà il colloquio d’ammissione,otterrà un incarico per sei mesi, dietroun compenso lordo complessivodi cento euro. Che, tolte le tasse, fa13 euro al mese. Più o meno diecicentesimi di euro l’ora.Il bando sta nel sito dell’Universitàdi Catania,numero di riferimento458. E non è storia isolata. Quandoil ministro Brunetta parla deibamboccioni che invece di andare afaticare vivono appesi alle gonnedelle mamme, quando allude a unpaese di pigri e imbelli, dovremmochiedergli se il governo di cui è ministroè lo stesso che ospita la signoraGelmini.E se anche lui, Brunetta, hacondiviso i colpi di mannaia che ilsuo governo ha vibrato contro l’universitàe la ricerca. Qualche cifra?La sforbiciata al Fondo per il finanziamentoordinario delle università,operata dalla Finanziaria per il2009, registra un taglio progressivodai 702 milioni di euro nel 2010 agli835 milioni di euro nel 2011. Il programmasistema universitario e formazionepost-universitaria perde inun solo anno un miliardo e seicentoquarantaseimilioni di euro. I fondiper borse di studio, i prestiti d’onore,i contributi per alloggi, residenzeuniversitari e attività sportiva diminuisconodel 60%.La ministra dice che i tagli servonoa colpire gli sprechi, le cattedreinutili, i corsi fantasma, le aree diparcheggio universitario. Giusto.Peccato che queste sforbiciate abbiamoinvece risparmiato le baronie, icaliffati, le sacche di potere clientelareche si sono costruite all’ombra deisenati accademici nel corso dei lustri.Alla fine chi pagherà pegno saràil laureato con titoli, eccellenze edesperienza che si vedrà offrire tredicieuro al mese per gestire una bibliotecauniversitaria. Non è né una riformané una controriforma, commentavaun preside di facoltà: è unomicidio che ha per vittima l’universitàe la ricerca.QuandoSarkozy,presidente gollista,ha vinto le elezioni, il primoprovvedimento che ha imposto alsuo esecutivo è stato uno stanziamento ulterioreper la ricerca scientificae l’università francese,un miliardoe settecento milioni in più. Il ragionamentosuo e degli altri leaderpolitici europei, di destra o di sinistrapoco importa, è che un’uscitadalla crisi passa anche attraverso uninvestimento sulla qualità del nostrosapere, sugli strumenti cognitiviche metteremo a disposizione deibamboccioni, su una ricerca scientificaadeguata a un tempo e a unmondoin cui crisi finanziaria e devastazioneambientale richiedono contromisurestrutturali. E dove pensidi costruirle, queste contromisure,se non investendo nell’università, inun sapere applicato alle cose vere econcrete del mondo? Dove nasce lagreen economy, attorno alle macchinettedel caffè alla Borsa di Milano onelle aule universitarie che cercanoe ricercano, sperimentano e inventano?Noi invece i tagli preferiamo farlisulla pelle di quei ragazzi. Tredici euroal mese, e ringrazia che te li diamo.Altrimenti ti tocca fare come certiamici miei, eterni professori in attesadi cattedra, che per fare un po’di punteggio sperando in una supplenza,vanno a lavorare gratis nellescuole private. Alla fine del mese sitroveranno una busta paga compilataalla perfezione, stipendio ministeriale,tredicesime, assegni familiari,ferie non godute, spese d’aggiornamentoprofessionale, scatti d’anzianità,contributi, straordinario...ogni cifra al posto giusto. Peccatoche dentro non ci sia un centesimo.Una patacca. Questo è un paese dipatacche. Non contano le cose,mailmodo in cui si dicono o si vendono.Il bando di concorso per quell’incaricoda tredici euro al mese ha lo stessolinguaggio alto e perentorio deibandi di gara della Nasa. Loro vannosulla luna, noi restiamo qui, a casa:a chiederci, leggendo di Bertolaso,quale sia la differenza tecnica tral’andare a puttane con i soldi degliitaliani e un massaggio privato percombattere lo stress.
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