da Tuttoscuola
Debiti: meglio la riforma Moratti o quella Fioroni
Continua il dibattito non tanto sull’opportunità quanto sull’adeguatezza delle misure decise dal ministro Fioroni circa i debiti formativi.
Secondo il responsabile scuola di Alleanza Nazionale, senatore Giuseppe Valditara, "la cosiddetta reintroduzione degli esami di riparazione, alla luce della ordinanza emanata dal ministro Fioroni, si è ridotta a ben poca cosa", perché l’obbligo per le scuole di organizzare i corsi di recupero a partire dall’inizio del secondo quadrimestre era già previsto nel decreto 226 del 2005, abrogato da Fioroni, ma con in più "la prospettiva dei percorsi differenziati e delle ore facoltative contemplate dalla riforma Moratti" che dava anche agli studenti più bravi l’opportunità di approfondire.
La riforma Moratti prevedeva che in caso di gravi insufficienze lo studente potesse essere bocciato già a giugno, mentre negli altri casi la decisione era rinviata alla fine del secondo anno del biennio (la scansione della secondaria superiore era 2+2+1).
Egualmente critica ma diversamente motivata è la valutazione dell’associazione DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere), che avrebbe preferito che le scuole avessero almeno un anno di tempo per sperimentare una pluralità di soluzioni. Anche i sindacati esprimono perplessità, soprattutto la Flc-Cgil, che giudica negativamente la possibilità, contemplata nell’ordinanza, che i corsi possano essere affidati a soggetti esterni.
A queste e ad altre obiezioni riguardanti sia i contenuti che i tempi ha risposto il ministro Fioroni che, forte di un sostanziale consenso dell’opinione pubblica, ha collocato anche le misure riguardanti il recupero dei debiti nella strategia, da lui sviluppata anche su altri piani (bullismo, sanzioni per i "fannulloni", esami più impegnativi), di urgente ripristino della serietà nella e verso la scuola.
Su questo si esprime "Tuttoscuola" nell’editoriale di apertura del numero di novembre, che comprende un’approfondita analisi del nuovo contratto della scuola, con la pubblicazione delle tabelle con aumenti e arretrati per qualifica e anzianità. Il numero ospita commenti e analisi, tra gli altri, di Domenici, Vertecchi, Fiorin, Rubinacci, Augenti e Cangià.