da Corriere della Sera
Maestra accusata di violenza privata. Il gip: «Va processata»
Scotch sulla bocca all'alunno: così taci
L'insegnante di una prima elementare dell'istituto Tolstoj, a Lorenteggio, voleva zittire così un allievo di 5 anni
Non taceva, il bimbetto. Che a scuola, in prima elementare, c'era andato con un anno d'anticipo rispetto ai compagni e di stare seduto al banco, e zitto, non ne voleva proprio sapere. Allora la maestra, sempre garbata, sempre premurosa, quella mattina ha smesso di parlare ed ha pensato di convincere il giovane discepolo alle prese con l'alfabeto utilizzando il metodo dimostrativo. Ha preso un pezzo di nastro adesivo e se l'è messo sulla bocca. Un istante ed ha detto, strappandolo: «Vedi, Marco, se non stai buono ti faccio così... ». E poi, per un attimo solo, uno scellerato attimo, ha appoggiato il nastro sulle labbra del bimbetto.
Un silenzio forzato di pochi secondi, che ora, nonostante la scuola l'avesse disciplinarmente assolta, nonostante l'indagine dei carabinieri l'avesse scagionata, nonostante i primi a difendere la maestra siano stati proprio i suoi alunni e nonostante nulla abbiano avuto da reclamare o ridire i genitori del bimbo zittito con lo scotch, ora, si diceva, si ritrova accusata di violenza privata aggravata. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Milano, Mario Pellegrino, che ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm Stefania Carlucci ed ha disposto il capo di imputazione coatto. Una richiesta di rinvio a giudizio che dovrà ora essere vagliata da un altro giudice, quello dell'udienza preliminare.
Sconvolta la giovane maestra, nel frattempo passata di ruolo e non più in servizio al Tolstoj di Milano, istituto in cui si è verificato l'episodio. Assistita dall'avvocato Ofelia Valentino, ha subito ammesso la circostanza precisando che «si è trattato di una cosa di pochi secondi». «Ho sbagliato, ma l'ho fatto solo per farlo smettere, ero davanti a un bambino di 5 anni immaturo e indisciplinato», ha poi aggiunto la maestra, che di fatto si è appellata allo «ioci causa» ,a una dimostrazione fatta per scherzo, a titolo dimostrativo.
Ad avviare l'inchiesta è stata la segnalazione che la preside delle Tolstoj ha inviato alla procura. Ma prima ancora erano stati alcuni genitori dei compagni di classe del bimbo zittito con lo scotch a fare esplodere il caso. Guardando il telegiornale, il figlio di uno di questi aveva commentato la notizia di una maestra che con del nastro per pacchi aveva legato un alunno alla sedia. «Anche la nostra l'ha fatto...», ha detto. E di bocca in bocca il silenzio forzato è finito in Tribunale.
Biagio Marsiglia