Il Nord delle classi svuotate

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Il Nord delle classi svuotate

Messaggiodi edscuola » 31 ottobre 2009, 9:40

da LASTAMPA.it

INCHIESTA

Il Nord delle classi svuotate

Piemonte, assenze fino al 50%. La Lombardia: chiudere le scuole è inutile


SARA RICOTTA VOZA

MILANO
Dati nazionali sull’ondata di influenza A che ha colpito le scuole italiane non ce ne sono. «Non ce ne sono perché non ci sono state rilevazioni», spiegano dal Ministero dell’Istruzione, «e non sono in corso monitoraggi perché la situazione è sotto controllo». Però il fatto che la scorsa settimana si siano registrate assenze di massa, con classi dimezzate e casi estremi di lezioni «individuali» a un solo alunno (alla primaria Daneo di Genova) è stato confermato dai dati pubblicati ieri dall’Istituto Superiore di Sanità. Per la prima volta in 10 anni a restare a casa non sono solo i bambini di asili e materne, ma quelli di elementari, medie e superiori. Dati confermati dalle notizie che arrivano da provveditori e scuole. A Torino e provincia il 50% dei bambini è assente in un numero sempre maggiore di primarie. E la percentuale tende a rimanere costante perché i malati che rientrano guariti vengono prontamente rimpiazzati dai nuovi che si ammalano. Ci sono aule dimezzate ma anche anche classi quasi al completo e altre ridotte a 3-4 bambini. La Regione informa che il picco è atteso in Piemonte a fine novembre e che gli ammalati nella fascia 0-18 anni sono oggi il 20 per mille della popolazione, mentre il dato generale parla di 6 casi ogni mille piemontesi.

A Milano la situazione è un po’ diversa. «La media delle assenze va dal 30 al 35%», dice Giuliana Pupazzoni, provveditore di Milano. «La prevalenza è come sempre nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie, mentre nelle superiori l’incidenza è minore». Il picco, però, si è registrato anche qui la scorsa settimana, nei giorni di venerdì e sabato. «In alcune scuole era assente il 40% degli alunni».

Rispetto allo scorso anno, poi «i virus influenzali hanno colpito prima, ma si tratta di impressioni, perché dati scientifici non ce ne sono».

La situazione, insomma, è sotto controllo e non richiede provvedimenti particolari. Come sempre in Lombardia, per la riammissione in classe non è richiesto il certificato medico e in casi sospetti si consiglia la famiglia di rivolgersi alle Asl che poi valuteranno se fare il tampone o no. In ogni caso non solo non si registrano chiusure di scuole ma questa pratica viene sconsigliata dall’ultima nota di aggiornamento della Regione Lombardia diramata in settimana: «Interventi quali chiusura della scuola o disinfestazioni di locali non hanno evidenza scientifica per il contenimento del contagio influenzale e quindi non devono essere effettuati anche in presenza di più casi».

A Genova, nelle scuole in cui vengono segnalati casi positivi, l’unità Operativa dell’Asl provvede, attraverso medici scolastici e assistenti sanitari, a effettuare interventi di informazione e sorveglianza nelle classi interessate. Decisione saggia visto che anche qui si sono registrate assenze del 50% in alcuni istituti superiori e si è toccato il record di un solo bimbo presente in una classe della primaria Daneo. Un picco di assenze - il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno - che era invece previsto per il periodo natalizio.

In Valle d’Aosta, dove i casi di «nuova influenza» aumentano, il monitoraggio delle scuole si fa più difficile perché già da due giorni un buon numero di scuole era già chiuso per il «ponte» dei Santi. E poi perché, rispetto a qualche mese fa, è cambiato l’approccio al «sospetto paziente» che si presenta al medico: «Prima si praticavano tamponi per fare la ricerca del virus, oggi non più» dice Massimo Pesenti, primario del Pronto Soccorso. In ogni caso, a ieri, al provveditorato non sono arrivate segnalazioni di classi falcidiate dai virus. ««Non ho ricevuto comunicazioni scritte o informali a questo proposito», assicura il sovrintendente agli studi Patrizia Bongiovanni.

Picco dell’epidemia invece nell’Emilia Romgana in molte scuole del bolognese in questi giorni il numero di studenti sta calando vistosamente. Molti bambini sono stati contagiati dal virus H1N1, altri hanno contratto la normale influenza stagionale e altri ancora sono rimasti a casa in via precauzionale. In rapida crescita anche gli studenti malati nelle scuole delle Marche. Mente nessuna emergenza nelle scuole napoletane.

Restano stazionarie invece le condizioni della bambina di Bolzano, undici anni, ricoverata la scorsa settimana. In Sicilia situazione sotto controllo: «come confermano le statistiche, e con ogni probabilità non si verificheranno emergenze» lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, che ha presieduto una conferenza interistituzionale dedicata ai temi della pandemia influenzale. Secondo le statistiche regionali sono state 575 le segnalazioni per casi sospetti di influenza in Sicilia dal 27 luglio.

Sul contagio nelle scuole si sono espressi gli esperti Oms: «In alcune circostanze la chiusura può avere un effetto positivo nel ridurre la velocità di trasmissione del virus della nuova influenza. Ma spetta ai singoli Stati decidere se sia appropriato chiudere le scuole, come è già stato fatto da alcuni Paesi».
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