Scuola, l'ultimatum del Tar sui prof precari

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Scuola, l'ultimatum del Tar sui prof precari

Messaggiodi edscuola » 11 ottobre 2009, 9:54

da Corriere della Sera

SCUOLE E RIFORME

Scuola, l'ultimatum del Tar sui prof precari

Trenta giorni per rivedere le graduatorie degli insegnanti. O scatterà il commissario

ROMA — Il Tar del Lazio commissaria il ministro Gelmini sui precari. Più precisamente, gli concede 30 giorni di tempo per inserire «a pettine» (sulla base del punteggio ottenuto) gli insegnanti precari nelle graduatorie provinciali. Se non lo fa sarà commissariato. È già pronto a sostituirlo il dirigente generale della Funzione pubblica Luciano Cannerozzi, che dovrà fare quanto stabilito dal tribunale amministrativo. La sentenza, che secondo una stima della Uil scuola potrebbe coinvolgere 150 mila precari, viene dopo la sospensione, lo scorso 5 giugno, di una parte del decreto ministeriale che integrando e aggiornando le graduatorie, aveva deciso di mettere in coda gli insegnanti supplenti che hanno scelto di essere inseriti in «ulteriori tre province in cui figurare in graduatoria per il biennio 2009-2011».

Un centinaio di precari messi nelle ultime posizioni, quasi tutti appartenenti all'Anief, l'associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione, si era sentito leso nei propri diritti e aveva così impugnato il decreto ottenendo la sospensione dello stesso. Il ministero a quel punto avrebbe dovuto fare le graduatorie considerando sospeso il suo stesso decreto e cioè secondo il vecchio sistema, a pettine in base al punteggio e non in coda. Non l'ha fatto, quindi i ricorrenti hanno chiesto al Tar di dare esecuzione alla sua stessa ordinanza di giugno e ieri la richiesta è stata accolta. Ora il ministero ha 30 giorni per rifare le graduatorie ma ha già fatto sapere, in una nota, che invece non cambierà nulla perché «la sentenza del Tar sarà superata da un emendamento al decreto che sarà proposto in sede di conversione del decreto ministeriale salva-precari». Questo emendamento, spiega il Miur, «non consentirà il trasferimento da una graduatoria all'altra, garantendo e limitando però la possibilità di inserimento in coda in altre 3 province, in posizione subordinata rispetto a coloro che sono già inseriti in queste ultime».

Lo scopo del ministero, dice la nota, è quello di rispondere alle «legittime aspettative di coloro che hanno da tempo scelto una provincia e non devono essere scavalcati dai nuovi inseriti o dai trasferiti dell'ultima ora». Reagiscono i sindacati, ma con posizioni diverse. Il Comitato insegnanti precari prevede l'inizio del caos e una valanga di ricorsi, Mimmo Pantaleo (Cgil scuola) esorta il ministero a «mettere un po' di ordine perché la platea interessata da questo provvedimento è immensa». Più ottimista Massimo Di Menna (Uil scuola) secondo il quale in realtà il ministero aveva già in gran parte provveduto a inserire a pettine, seppure con riserva, i precari dopo la decisione del Consiglio di Stato di qualche giorno fa. Il Pd chiede di adeguarsi alla sentenza mentre la Lega parla di «dittatura dei magistrati».

Mariolina Iossa
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