Scuola, primo giorno tra le proteste

Rassegna Stampa e News su Scuola, Università, Formazione, Reti e Nuove Tecnologie

Scuola, primo giorno tra le proteste

Messaggiodi edscuola » 14 settembre 2009, 14:47

da l'Unità

Scuola, primo giorno tra le proteste

Per Marco (5° elementare) il primo pensiero è far vedere agli amici il suo nuovo zaino “consacrato” agli Huntik (i cugini avventurosi delle Winx). Per la mamma di Marco il primo pensiero è constatare che la scuola ci sia ancora. Che la Gelmini, nottetempo, non si sia portata via anche quella, dopo aver fatto sparire il tempo pieno, i maestri di sostegno, i bidelli e quant'altro per obbedire ai tagli imposti da Tremonti.

Ad accompagnare le preoccupazioni della mamma di Marco, in questa prima mattina di scuola all'istituto Elsa Morante di Testaccio a Roma, c'era anche la mobilitazione di Sinistra e Libertà con due suoi illustri esponenti: Claudio Fava e Giovanni Berlinguer.

«Siamo qui per proporre la nostra petizione che sta girando l'Italia – spiega Fava – per chiedere una scuola laica, gratuita e di tutti. Una scuola a cui non vengano tagliate le risorse per un miliardo di euro, magari per poi destinarle alla demenziale costruzione del Ponte sullo Stretto».

E mentre continua a distribuire volantini, l'esponente di Sinistra e Libertà attacca frontalmente il ministro dell'Istruzione che in una intervista si dichiara “tranquilla” di fronte alla protesta montante: «Lei è tranquilla? È un atteggiamento che non mi meraviglia da una persona che ha costruito la sua carriera professionale su una truffa, andando a sostenere l'esame da avvocato a mille chilometri di distanza da dove abitava...».

Intanto, Marco è già entrato nella sua classe e il capannello di mamme e papà davanti alla scuola comincia ad assottigliarsi. Un genitore, abito grigio e occhialoni da sole, rifiuta il volantino da uno dei militanti di Sl e allontanandosi sussurra “anche qua dovete venire a romperci il ...”.

Tocca a Giovanni Berlinguer cercare di decifrare il malumore di quella parte di Italia che dalla Gelmini si sente pienamente rappresentato: «La nostra iniziativa non vuole essere di parte, vuole spingere il governo a considerare la scuola una priorità. E questo è nell'interesse di tutti. Davanti alla crisi economica molti paesi europei e gli stessi Stati Uniti hanno deciso di aumentare gli investimenti nell'istruzione, nell'università e nella ricerca. Noi no. Penso che forse quel genitore è più “scontroso” perché sente gli effetti della crisi, ma nessuno gli ha ancora spiegato che solo investendo nella scuola il paese può uscirne...».
edscuola
Site Admin
 
Messaggi: 19822
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 11:30

Torna a Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 27 ospiti