da Corriere della Sera
sono circa 12mila i supplenti annuali precari in Italia, tra docenti e personale Ata
Precari, accordo ministero-Regione
I lavoratori della scuola senza contratto avranno il 100% di stipendio. Pd e precari: no alle contrattazioni regionali
MILANO - Avranno il 100% di stipendio i lavoratori lombardi della scuola che hanno appena terminato un contratto di un anno, non confermato per il 2009/10: è quanto prevede un accordo firmato lunedì pomeriggio a Milano dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. Si tratta di 1.500-2.000 supplenti annuali perdenti posto, sia docenti che personale Ata, titolari del sussidio di disoccupazione a cui si aggiungerà un'integrazione fino al raggiungimento del 100% dello stipendio. In cambio, questi lavoratori verranno impiegati in progetti relativi, all'accompagnamento, orientamento, reinserimento e sostegno. Attraverso queste attività, che verranno svolte in istituti scolastici lombardi per oltre quattro ore al giorno, i docenti e il personale Ata matureranno il punteggio previsto per le graduatorie come se avessero svolto una supplenza annuale e potranno svolgere supplenze brevi e saltuarie nelle scuole assegnate loro. «È un accordo molto importante con cui raggiungiamo due obiettivi - ha spiegato il ministro Gelmini - garantiamo lo stipendio ai lavoratori che hanno perso il posto e miglioriamo l'offerta formativa delle scuole». La Regione Lombardia contribuirà con 15 milioni di euro, che rappresentano il 60% della retribuzione; il ministero coprirà la parte restante: «Siamo molto soddisfatti di questo accordo che ci permette di passare dalle parole ai fatti - ha aggiunto Formigoni - e che rappresenta un esempio della nostra concezione di welfare».
Presentando l'accordo, il ministro Gelmini ha precisato che sono intorno ai 12mila i supplenti annuali precari in Italia, tra docenti e personale Ata. «La Finanziaria - ha detto - prevedeva 42mila tagli ma 30mila sono prepensionamenti, il resto sono supplenti annuali». «La scuola è stata considerata per anni alla stregua di un ammortizzatore sociale: dalla mancanza di programmazione dei passati decenni dipende l'attuale situazione dei precari - ha poi detto il ministro - tornando sulle scelte prese dal suo dicastero di tagliare migliaia di contratti a tempo determinato. «I molti precari di oggi - ha spiegato - sono davanti al fatto che in passato non c'era una programmazione dell'ingresso all'interno della scuola. Si è data l'illusione che i posti fossero infiniti mentre in realtà sono limitati». Riflettendo ancora sul numero di contratti a termine presenti all'interno della scuola, la Gelmini ha proseguito: «Il numero dei precari è legato agli anni '70 e '80, a quando venivano banditi concorsi senza stabilire un tetto. La scuola è stata trattata come ammortizzatore sociale e oggi si fanno i conti con la realtà».
Dai precari e dal Pd un «no» secco all'accordo. Il Coordinamento 3 ottobre risponde subito dal presidio in merito della vicenda: «come Coordinamento continuiamo a essere contrari ad ogni forma di contrattazione regionale - ha detto Olga, portavoce del movimento - perchè la scuola è statale». «Il Governo, assieme alla Regione, cerca di mettere una pezza dopo aver provocato lo strappo con il mondo della scuola». Anche Prc e Sinistra-Ultralombardia bocciano l'intesa. Per Luciano Muhlbauer (Prc) si tratta di «un licenziamento di massa». In merito all'accordo è intervenuta anche Paola Frassinetti, vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera: «Mi auguro che questi incentivi contribuiscano a risolvere anche la protesta dei docenti, che da giorni si sta svolgendo di fronte agli Uffici Scolastici di via Ripamonti».