FAMIGLIA: GENITORI DEBOLI E FIGLI PADRONI

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FAMIGLIA: GENITORI DEBOLI E FIGLI PADRONI

Messaggiodi edscuola » 15 novembre 2007, 16:47

FAMIGLIA: GENITORI DEBOLI E FIGLI PADRONI

(ASCA) Genitori troppo deboli nelle case italiane e spunta il fenomeno dei 'figli-padroni'. Bambini ed adolescenti con genitori timorosi che eccedono in permissivismo e che, fuori controllo, diventano aggressivi, con gli amici, i professori e gli stessi genitori. Il fenomeno, sempre piu' dilagante, si chiama ''pedofobia'' ed e' analizzato nell'Ottavo Rapporto annuale su infanzia e adolescenza diffuso oggi da Eurispes e Telefono Azzurro.
Figli tanto prepotenti fra le mura domestiche quanto fragili nel mondo esterno, spaventati e stressati da paure per abusi, ma anche da terremoti e guerre, o incidenti d'auto. Sono figli della tecnologia e oltre a guardare la tv usano il computer, navigando fra YouTube e mp3, per non parlare del cellulare, cui non rinuncerebbero per nessun motivo al mondo.
Ma dal Rapporto arriva un grave atto d'accusa per i genitori, responsabili primi della situazione, troppo impegnati all'esterno e a casa tanto stanchi e accomodanti da rasentare l'indifferenza nei confronti dei figli. A fronte di un figlio-padrone - scrive il rapporto - c'e' un genitore permissivo, incapace di stabilire regole e di farle rispettare, spaventato dalle reazioni aggressive dei figli.
Sono genitori impotenti del bambino che non vuole mangiare, dormire, abbandonare un videogame. ''E' un vero e proprio capovolgimento dei ruoli, contraddistinto dal timore dei genitori di subire attacchi verbali o fisici da parte dei figli. Anziche' rimproverare i figli e correggerne i comportamenti, un crescente numero di adulti preferisce soddisfare le loro richieste con la convinzione che in fondo si tratta di piccoli capricci cui non conviene opporsi''.
E sembra che questo fenomeno sia strettamente correlato ad un generalizzato aumento della violenza tra bambini ed adolescenti. Oltre il 10% dei minori sarebbe infatti costantemente vittima di violenza e bullismo. Provocazioni e prese in giro riguardano il 35,6% dei minori. Il 25,8% poi, riceve anche offese immotivate ripetute, il 19,1% brutti scherzi. I dati dicono che l'11,7% subisce una continua esclusione dal gruppo e il 10,8% e' soggetto a minacce.
L'8,7% e' vittima di furti di oggetti e cibo, mentre il 5,5% e' vittima di furti di denaro. Il 5,2% dei ragazzi subisce addirittura percosse. Secondo l'opinione della maggior parte dei ragazzi (43,2%), i bulli mettono in atto tali comportamenti per sentirsi piu' grandi e forti. Di fronte al bullismo preferisce il ruolo di spettatore silenzioso il 12,3% degli adolescenti: il 7,6% guarda e fa finta di nulla mentre il 4,7% si allontana per paura di diventare vittima degli abusi del prepotente. Il 28,6% pensa che i bulli si vogliano far notare e il 17,1% pensa che lo facciano per il gusto di infierire su chi e' piu' debole.
Solo il 2,2% assume una posizione accomodante rispetto al fenomeno affermando che le azioni dei bulli sono dettate dalla voglia di scherzare. Il 14,9% li definisce prepotenti e il 14% insicuri. Il 10,2% si mostra comprensivo nei confronti dei bulli ritenendo che sia la solitudine a spingerli a compiere atti di prepotenza, il 4,4% ritiene, invece, che siano maleducati e cattivi (4,1%). I luoghi della prevaricazione indicati dai ragazzi sono soprattutto la scuola (43,4%) e la strada (27,3%). Seguono i bar e i locali (12%) e gli autobus (5,2%).


IN AUMENTO IL CONSUMO DI ALCOLICI. BEVE 49% ADOLESCENTI.

Continua ad essere in aumento il consumo di alcolici fra gli adolescenti italiani secondo i dati del Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro su infanza e adolescenza. Quasi la meta' degli adolescenti beve alcolici qualche volta (49,3%), l'11,3% lo fa spesso, all'1,8% capita tutti i giorni e solo al 29,8% non succede mai. Bevono soprattutto in occasione di feste o ricorrenze (39,6%), ma anche quando sono in compagnia (30,6%) o semplicemente perche' ne hanno voglia (15,2%). Il 93,1% dei ragazzi beve alcolici solo qualche volta in occasione di feste o ricorrenze, quando e' in compagnia (70,4%) o durante i pasti (66,7%). La percentuale piu' alta di chi afferma di bere spesso (32,4%) lo fa senza semplicemente quando ne ha voglia, cosi' come il 10,1% di chi beve tutti i giorni. Il 41,3% dei ragazzi tra i 16 e 19 anni beve soprattutto in occasione di feste e ricorrenze rispetto al 37,1% degli adolescenti tra i 12 e i 15 anni. Il 38,8% dei ragazzi dai 16 anni in su rispetto al 18,1% degli adolescenti tra i 12 e 15 anni afferma di bere quando e' in compagnia. Per il 45,4% degli adolescenti il primo approccio con l'alcol e' avvenuto tra gli 11 e i 14 anni, mentre il 17,5% lo ha fatto a meno di 11 anni. Il 21,7% ha bevuto il primo bicchiere dopo i 15 anni, ma solo il 2,9% sostiene di non aver mai bevuto.
Quanto al rischio di incidenti stradali correlati con l'alcol, il 24,5% dei ragazzi ha bevuto il primo bicchiere prima di compiere 11 anni contro il 13,8% delle ragazze. Il 67,4% dei giovani sostiene di non aver mai guidato dopo aver bevuto. L'8,2% sostiene di averlo fatto solo raramente, mentre il 7,2% dice di farlo qualche volta o spesso (4,9%).
Le ragazze sono piu' prudenti: l'80,6% dichiara di non aver mai guidato il motorino o l'auto dopo aver bevuto, contro il 42% dei coetanei maschi. Il 59,2% non ha mai viaggiato come passeggero su un'auto o un motorino il cui guidatore aveva bevuto. Al 14,8% e' capitato raramente, al 12% qualche volta, mentre il 5% lo fa spesso.
Dalla ricerca emerge poi il fenomeno del bere prima di entrare in discoteca: si chiama 'shottino'' (lo 'sparo') ed e' un superalcolico puro, assunto per stordirsi immediatamente ed arrivare cosi' gia' ubriachi, dopo un giro nei bar, sulla pista da ballo. E' la nuova tendenza degli adolescenti denunciata dal Rapporto annuale di Eurispes-Telefono Azzurro.
Ma non basta, in Italia, si sta inoltre diffondendo la consuetudine (proveniente dalla Spagna), chiamata 'botellon' di ritrovarsi in piazza con una bottiglia di vino o di altri alcolici e formare un gruppo che condivide, oltre alle bevute, anche giochi, musica improvvisata e chiacchiere. La sbornia del week end e' un fenomeno rilevante: la quota di chi si ubriaca fra i giovani 11-24 anni che va in discoteca raggiunge il 9,2% contro l'1,9% di chi non ci va.
Il rapporto ricorda che nel nostro paese, il 12% (contro la media Ue del 27%) dei ragazzi 15-24 anni beve alcolici regolarmente. I giovani italiani bevono meno ma cominciano prima: in media a 12,2 anni contro i 14,6 della Ue. Le conseguenze di un eccesso di bere si ritrovano sulla strada.
Sono 2.500 i giovani che ogni anno perdono la vita per incidenti stradali causati dall'alcol.

IN FAMIGLIA SI SENTONO VIZIATI DAL PADRE. MADRE PIU' AUTORITARIA

Viziati piu' dal padre che dalla madre e quest'ultima si scopre figura presente, comprensiva, attenta ma piu' autoritaria. Secondo il Rapporto Eurispes suul'Infanzia e l'Adolescenza, per il 74,9% degli adolescenti la figura materna e' un modello di comportamento. La mamma fa notare ai ragazzi quando sbagliano molto (57,3%) e abbastanza (34,3%) spesso. Il 6% dei ragazzi dichiara che la madre limita molto la loro liberta', il 23,1% dichiara che lo fa abbastanza, ma la maggioranza ritiene che lo faccia poco (48%) o per niente (20,3%). Solo il 4,3% dei giovani si sente trascurato dalla propria madre mentre il 75,7% non si sente affatto trascurato. Il 68,2% vorrebbe che la propria madre rimanesse com'e' o che dedicasse piu' tempo a se stessa (66,6%). Il 32,1% la vorrebbe piu' moderna e meno autoritaria (25,2%). Un ragazzo su 4 (25,5%) si sente trascurato dalla propria madre a causa degli impegni domestici, per la presenza del proprio fratello o sorella (19,8%), o per gli impegni lavorativi (18%). Anche i padri sembrano essere presenti nella vita dei figli (73,7%). Nel 15,1% dei casi il papa' c'e' a volte si' e a volte no, nel 7,2% raramente, nel 4% mai. Il 79,2% dei ragazzi sente di ricevere affetto dal proprio padre (il 41,6% molto, il 37,6% abbastanza). Il 72,6% dei giovani indica il padre come modello di comportamento e il 70% afferma di avere padri comprensivi (molto 22,9% e abbastanza 47,1%), ma che comunque fanno notare loro quando sbagliano (il 44,7% lo fa molto e il 35,1% abbastanza).
Quasi il 40% dei ragazzi si sente viziato dal padre, mentre il 30% si sente limitato nella propria liberta'. Solo un adolescente su 10 (10,7%) si sente trascurato dal proprio padre e questo accade piu' spesso a causa degli impegni lavorativi (43,4%), ma anche per i suoi hobby (14,7%) e per le sue amicizie (8,4%). Il 63,1% degli adolescenti, infine, vorrebbe che il proprio padre restasse uguale, mentre il 47,4% pensa che dovrebbe dedicare piu' tempo a se stesso. Il 35,7% vorrebbe, invece, che fosse piu' moderno e meno autoritario (33,5%).

SESSO: 57% ADOLESCENTI ANCORA IN ATTESA DELLA 'PRIMA VOLTA'.

Il 57,2% degli adolescenti non ha ancora sperimentato la sua ''prima volta''. Il 4% afferma di averlo fatto tra gli 11 e i 13 anni. La maggior parte dei ragazzi sperimenta per la prima volta il sesso tra i 15 e i 17 anni (19,3%). E' quanto rivela il Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro su Infanzia e Adolescenza. I maschi sono piu' precoci: il 3,5%, infatti, ha avuto il suo primo rapporto tra gli 11 e i 12 anni (di cui il 2,2% a 11 anni); mentre, per le ragazze della stessa fascia d'eta' solo lo 0,9%. Le ragazze sperimentano il sesso per la maggior parte tra i 15 (8,2%) e i 16 anni (11%). Del primo rapporto sessuale il 39,1% ha un bel ricordo e il 16,1% lo ha abbastanza positivo. Il 4,1% conserva un ricordo abbastanza negativo e solo il 2% un brutto ricordo.
Il 40,9% degli adolescenti ha fatto questa esperienza con una persona con cui ha avuto (o ha ancora) una storia importante e il 13,3% l'ha vissuto con una persona con cui ha avuto una storia, seppur breve. Il 6,6% ha avuto il primo rapporto con una conoscenza occasionale. Il 33,5% non ha risposto. Il 31,7% utilizza sempre il preservativo e il 14,3% spesso. Solo il 12,4% dichiara di utilizzarlo qualche volta e il 7,7% mai.
L'utilizzo del preservativo appare in diminuzione rispetto al passato: nel 2005, il 45,8% dei ragazzi lo usava sempre (nel 2002 erano ben il 53%) e il 19,4% spesso (nel 2002 erano il 18,1%). Il 40,1% dei ragazzi non ha mai avuto un rapporto occasionale senza protezione, ma non bisogna trascurare quel 13,4% a cui qualche volta e' capitato di non farne uso. Il 2,7% afferma di non utilizzarlo abitualmente, mentre l'1,8% non prende mai precauzioni.

BAMBINI: UNO SU DUE HA IL CELLULARE. TRE SU DIECI NON RINUNCIANO ALLA TV

Un bambino su due, il 56,3%, e' in possesso di un telefonino, 7 su 100 hanno un video-telefono, l'1,6% un cellulare Umts e solo lo 0,2% uno smart-phone. Sono i dati Eurispes-Telefono Azzurro. Il 4,2% possiede piu' di un telefonino, mentre il 37,3% dei bambini non possiede alcun cellulare. Il telefonino viene utilizzato prevalentemente per comunicare (72,9%), ma anche per fare fotografie (56,1%) o filmati (44,5%). Il 55,3% usa il cellulare per chiamare ed essere chiamato dai propri amici, il 51% per mandare e ricevere sms e il 29,6% per scambiare mms. Mediamente i bambini effettuano da 1 a 2 chiamate al giorno (37%). Il 2,9% ed il 4,5% fanno e ricevono chiamate comprese tra le 11 e le 30 al giorno, mentre il 2,5% e il 3% effettuano e ricevono piu' di 30 telefonate al giorno. La maggior parte dei piccoli (29,7%) manda al massimo due sms al giorno (il 23,2% non manda sms tutti i giorni). Il 12,9% invia tra i 3 e i 10 sms al giorno, il 3,2% manda da 11 a 30 sms, mentre il 3,9% oltre 30. Anche il numero di sms ricevuti non e' elevato; riceve tra 3 e 10 sms al giorno il 18,9% dei bambini; il 5,6% ne riceve tra i 10 e i 30, il 4,2% ne riceve oltre 30. Il cellulare e' usato prevalentemente per stare in compagnia (25,4%), per passare il tempo (19,2%) e per le comunicazioni ''pratiche''(18,5%). Il 26% dei piccoli non ha limiti di spesa per il cellulare, il 23% riceve una quota fissa destinata alla ricarica, mentre il 12,4% utilizza la propria paghetta o i risparmi. Solo il 10,2% degli bambini afferma di aver inserito on line dei filmati girati con il proprio telefonino, mentre il 16% sostiene di non averlo mai fatto perche' non conosce la procedura tecnica. Ma il Rapporto registra anche, purtroppo, l'1,2% che afferma di aver messo on line video realizzati con il proprio telefonino per prendere in giro i ragazzi ripresi nel filmato.
Rinunciare alla tv? Mai! Tre bambini su dieci (29,6%), affermano di non poter rinunciare alla televisione, mentre il 20,2% preferisce la Playstation. Sono le cifre dell'ottavo Rapporto su Infanzia e adolescenza. Solo il 4,4% dei bambini non guarda mai la Tv. Ne fruiscono almeno per un'ora nell'arco della giornata il 33,2% dei piccoli. Il 44,6% rimane davanti alla televisione per un lasso di tempo che va da 1 a 2 ore (29,9%) e da 2 a 4 ore (14,7%), mentre il 9% supera le 4 ore.Il cellulare e' invece indispensabile per l'11,8% dei bambini, mentre il 4,7% non puo' fare a meno di Internet, strumento che comunque raccoglie meno consensi rispetto al pc (9,9%), all'Ipod (6%) e addirittura al Dvd (4,8%). Per la Playstation il divario tra bambini e bambine e' enorme: i primi non vi rinuncerebbero nel 32,7% dei casi, mentre le femmine solo nel 7,6% dei casi. Quattro bambini su dieci, il 39%, giocano fino a due ore con la Playstastion. Utilizzano per almeno due ore il lettore Mp3 (32,2%), il cellulare ed Internet (22,1%). Sul versante della fruizione da 2 a 4 ore e piu' il primato spetta alla Tv (23,7%), seguita dalla Playstation (14,3%), dal computer (10%), dal Dvd (7,8%) e da Internet (6%). Il 55,8% dei bambini sono seguiti nell'utilizzo della Tv da un adulto che dice loro quando e per quanto tempo possono guardarla. Eppure quasi quattro bambini su dieci, il 38,2%, ne fruisce in maniera libera. Il 14,9% dei bambini affermano di guardarla quando e per quanto tempo desiderano, mentre il 23,3% sostiene di essere autonomo rispetto alla scelta e alla durata dei tempi di esposizione.
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