Vecchie lezioni addio, con il podcast la poesia si ...

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Vecchie lezioni addio, con il podcast la poesia si ...

Messaggiodi edscuola » 4 maggio 2009, 16:40

da Il Messaggero

Vecchie lezioni addio, con il podcast la poesia si “canta” in rete

Poesie, commenti e musica su Chocolat 3b, esperimento di successo di una terza media del Comasco
di Vincenza De Iudicibus

ROMA (4 maggio) – Un paio di cuffie, un mixer, un computer e un microfono. Luca, 36 anni, professore di italiano in una scuola media di Faloppio, in provincia di Como, li ha messi a disposizione della sua classe. Ha chiesto agli studenti cosa hanno in comune Jovanotti ed Eugenio Montale. E per rispondere a questa domanda ha creato con loro Chocolat 3b, un podcast che in due mesi è balzato alle prime posizioni nella classifica italiana nella categoria istruzione. «Parliamo di musica, diamo delle dritte per le interrogazioni, analizziamo poesie che i ragazzi potrebbero altrimenti considerare noiose», spiega Luca Piergiovanni, che prima di insegnare faceva il dj. Su Chocolat 3b vengono fornite informazioni sul mondo del podcast, spiegando in maniera diretta e semplice come crearne uno.

Il podcast è un file, generalmente audio e video, messo a disposizione in rete e scaricabile. «Con un minimo di attrezzatura chiunque può realizzarlo – racconta Piergiovanni - improvvisandosi speaker e dj. Chocolat 3b è andato i rete a metà marzo. Abbiamo cominciato su un unico pc, registrando dal microfono del computer. Poi siamo cresciuti, il progetto è diventato più coinvolgente. Adesso registriamo con un microfono professionale, abbiamo messo online una storia a puntate sul podcast e le potenzialità che offre. Forniamo una guida sul da farsi, con consigli pratici per chi volesse intraprendere la nostra stessa avventura». L’idea di abbinare poesie e canzoni deriva, in gran parte, dalla lunga esperienza in radio del creatore del podcast: «E’ da tempo che studio il modo di abbinare poesie e canzoni – spiega il professore dj – Un’idea che è nata nel corso della mia esperienza di 20 anni come dj in alcune radio locali. I ragazzi inizialmente erano scettici. Poi, però, hanno cominciato con le proposte. Uno dei primi cantanti che mi avevano pregato di inserire nel programma era Fabri Fibra. Gli ho risposto che potevamo cominciare con De Gregori, Venditti, ma anche Jovanotti e Avril Lavigne».

E così, su Chocolat 3b, Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale, di Eugenio Montale, viene accostata ad A te di Jovanotti. Ripenso il tuo sorriso, sempre di Montale, a When You’re Gone di Avril Lavigne. Generale di De Gregori a Veglia di Ungaretti. I ragazzi, aiutati dal prof, scandagliano analogie e differenze, propongono al pubblico la propria versione, sono aperti ai commenti su facebook, dove hanno appositamente creato il gruppo Chocolat 3b podcast. «Sono così entusiasti dell’esperienza che hanno chiesto un rientro settimanale il pomeriggio per lavorare al progetto – continua il prof – Inoltre, più si esercitano più migliorano la dizione, imparano a calibrare la voce, a fare delle pause mentre parlano superando anche i blocchi emotivi».

“Chocolat 3b”. Sono stati gli stessi studenti a scegliere il nome per la propria “creatura”: “Prima di far partire il podcast abbiamo fatto un giro in rete per prendere spunto da altri che erano già online. Tra i tanti podcast abbiamo incrociato caffè2.0. Scherzando ho allora proposto ai ragazzi di chiamare il nostro “cappuccino”. Loro, invece, hanno proposto un termine che consideravano più elegante, “chocolat”, in abbinamento al nome della loro classe. Poi hanno ideato il logo: una macchia nera su fondo bianco”.

Non solo musica e poesia, quindi. Ma anche creatività e un approccio con gli elementi basilari della grafica online entrano a far parte del bagaglio di conoscenze di questi giovani “podcasters”. Così coinvolti nel progetto da imparare a memoria, finalmente in maniera impeccabile, versi di poesie e testi di canzoni. Il loro entusiasmo è contagioso, e ha fatto cambiare idea anche ai professori più scettici e tradizionalisti, che consideravano la rete solo uno strumento di distrazione.
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