Eurispes,italiani si al voto in condotta no al maestro unico

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Eurispes,italiani si al voto in condotta no al maestro unico

Messaggiodi edscuola » 30 gennaio 2009, 17:05

da LASTAMPA.it

Eurispes, italiani si al voto in condotta no al maestro unico

Rapporto Italia 2009: luci e ombre della Riforma Gelmini


ROMA
Agli italiani piace il ritorno al voto “con i numeri” a scuola e soprattutto considerano un bene il voto in condotta; non piacciono invece il maestro unico, la fine del tempo prolungato nella scuola primaria, né le “classi ponte”: è la conclusione del Rapporto Italia 2009 presentato dall’Eurispes che traccia luci e ombre nell’opinione degli italiani sulla riforma della scuola targata Gelmini. Sul fronte dell’Università invece, soprattutto i giovani, dicono no alla trasformazione in Fondazione.

Secondo l’indagine condotta dall’Eurispes, il 58,1% dei cittadini condivide il provvedimento secondo il quale il giudizio sull’andamento scolastico debba essere espresso in decimi. Numerosi sono stati i riscontri positivi ottenuti dalla reintroduzione del voto in condotta, che diventerà determinante ai fini della promozione all’anno successivo per tutti gli alunni della scuola secondaria di primo e secondo grado (62,5%).

Che i giovani abbiano bisogno di essere educati alla disciplina e al rispetto delle regole è confermato ulteriormente dall’alta percentuale di italiani che considera utile lo studio dell’educazione civica (78,5%). Un altro aspetto, che ha avuto un riscontro positivo, riguarda l’obbligo di adottare libri di testo il cui contenuto rimane invariato per l’intero arco del ciclo scolastico (67%). Stando, infatti, alle statistiche elaborate sull’argomento, infatti, uno dei costi maggiori che le famiglie sopportano annualmente, per garantire il diritto allo studio dei propri figli, è quello relativo ai testi scolastici.

Minori favori invece hanno riscosso altri aspetti contenuti nella riforma, come, ad esempio, il ritorno del maestro unico e, soprattutto, la fine del tempo prolungato nella scuola primaria. In entrambi i casi, le risposte date sono state per la maggior parte negative: rispettivamente 64% e 68,1%). Infine, l’introduzione delle cosiddette «classi ponte», istituite per colmare le lacune linguistiche dei bambini stranieri, non è stata accolta positivamente dal 62,2% degli italiani.

Anche sul fronte università arrivano i dissensi. E soprattutto i giovani dicono no all’Università come Fondazione. I cambiamenti infatti hanno anche riguardato il mondo dell’Università. Tra questi particolare attenzione è stata rivolta all’opportunità offerta agli atenei di trasformarsi in Fondazioni, nel rispetto delle leggi vigenti, e sull’autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria. Ma - secondo i dati raccolti dall’Eurispes - il 42,2% degli italiani non condivide questo aspetto e il 22,3% lo condivide poco. Per contro, il 13,8% ritiene che si tratti di una novità interessante che potrebbe migliorare il livello d’istruzione offerto.

Particolarmente elevata appare, inoltre, la percentuale di coloro che non hanno saputo dare una risposta alla domanda, probabilmente perché non a conoscenza dei dettagli indicati nel testo legislativo (22%).

Ricordando l’autunno caldo della scuola che ha visto tra i mesi di ottobre e novembre 2008 numerose manifestazioni di protesta, che hanno coinvolto molti rappresentanti del mondo studentesco e del corpo insegnante, scioperi e cortei contro le leggi 133 e 137, l’Eurispes ha rilevato che il 63,4% degli italiani condivide le proteste di studenti e insegnanti sia perché esse rappresentano uno dei modi in cui si esplicita la partecipazione alla vita democratica del Paese (34,1%) sia perché convinti del fatto che la «riforma Gelmini» danneggi le Università e la scuola (29,3%).

Al contrario, il 13,7% ha dichiarato di non condividere la protesta perché essa rappresenta unicamente un pretesto per sottrarre tempo alle regolari attività di studio. A questa percentuale va aggiunta quella di coloro che sono contrari a questo tipo di manifestazioni poiché ritengono che la legge possa essere funzionale a risolvere alcune questioni importanti del mondo dell’istruzione (12,4%).
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