Dl Gelmini, il governo pone la fiducia

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Dl Gelmini, il governo pone la fiducia

Messaggiodi edscuola » 6 gennaio 2009, 0:27

da LASTAMPA.it

L'ESECUTIVO: INDISPENSABILE, IL PROVVEDIMENTO SCADE IL 9 GENNAIO

Dl Gelmini, il governo pone la fiducia

Il ministro: «E' un passo importante»
Ma il Pd: «Così si ostacola il dialogo»
Nel testo una stretta contro i baroni

ROMA
«Aspettiamo il voto del Parlamento, ma di certo il decreto rappresenta un passo importante. Si tratta di un provvedimento assolutamente utile e necessario» dice il ministro Gelmini. Il governo accelera, e mette la fiducia dl sull’Università, dl che, secondo la titolare dell'Istruzione, rappresenta un «provvedimento importante» verso la meritocrazia, perché distingue le università virtuose dalle altre, agevola il ricambio generazionale assumendo giovani ricercatori e assicura più trasparenza nei concorsi».

Il provvedimento blindato
Il voto di fiducia si terrà alla Camera mercoledì 7 gennaio. «E' un atto indispensabile» spiega il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, perchè la scadenza del provvedimento è «prevista per il prossimo 9 gennaio».

Battaglia con l'opposizione
Ma la fretta del governo non convince l'opposizione. «Il ricorso alla fiducia per il decreto Gelmini in discussione alla Camera rappresenta un atto grave con il quale la maggioranza pone un ostacolo enorme ad ogni possibile opzione di dialogo su un tema fondamentale come l’università» dice la senatrice del Pd Mariapia Garavaglia. «Ogni volta che viene approvato un provvedimento d’urgenza, il governo dichiara che sarà l’ultimo e che da quel momento si procederà secondo le norme previste dalla Costituzione, con la presentazione cioè di disegni di legge - aggiunge -. Il risultato di questa strategia dell’inganno dell’opinione pubblica è l’ennesima fiducia posta a cavallo delle Feste. Il Partito Democratico denuncia questo comportamento anticostituzionale e non rispettoso degli impegni presi in precedenza preparandosi a una dura battaglia parlamentare. Al contrario, se l’esecutivo comprenderà la gravità della violazione che si appresta a compiere, il Pd è pronto a un confronto duro ma aperto». Afferma la capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni: «Abbiamo comunque chiesto di illustrare in Aula i nostri emendamenti perchè fossero chiare e note le nostre proposte che migliorerebbero il provvedimento, che così com’è rischia invece di non raggiungere neanche gli obiettivi che si propone, anzi addirittura di produrre un effetto contrario».

Le novità del decreto
Tra le novità introdotte dal decreto Gelmini sull’università, c’è una stretta sui «baronati» negli atenei. Per fare carriera e ottenere scatti di anzianità i professori dovranno dimostrare di aver effettuato ricerca scientifica; le pubblicazioni saranno certificata da un’anagrafe nazionale aggiornata annualmente dal ministero. Gli scatti biennali che matureranno dal 1 gennaio 2011 «sono disposti previo accertamento da parte dell’autorità accademica della effettuazione nel biennio precedente di pubblicazioni scientifiche». Un’altra norma importante riguarda il rientro dei «cervelli» italiani fuggiti all’estero. Le università potranno procedere alla copertura di posti di professore ordinario e associato o di ricercatore tramite la «chiamata diretta» di studiosi «stabilmente impegnati all’estero» o di «chiara fama».
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