L'ascolto a scuola

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L'ascolto a scuola

Messaggiodi edscuola » 31 ottobre 2008, 9:56

da LASTAMPA.it

L'ascolto a scuola
ROSALBA MICELI

L’ascolto è la via privilegiata per stabilire un contatto che veicoli emozioni altrimenti inespresse. L’ascolto degli adolescenti, genitori, insegnanti, diventa sempre più necessario a scuola. Un ruolo di primo piano giocano gli sportelli psicopedagogici attivati in molte scuole e gestiti da figure professionali competenti nell’ascolto. Di fronte alla molteplicità degli interventi, da più parti si avverte la necessità di una “carta d’identità” degli strumenti di supporto psicopedagogico nelle scuole.

Può essere utile conoscere il percorso che è stato seguito in Emilia-Romagna. Nel 2006 la Regione Emilia-Romagna ha attivato un progetto di scambi interprovinciali dedicati all’adolescenza e alle esperienze di ascolto nelle scuole, che ha coinvolto gli operatori delle province di Ferrara, Parma e Reggio-Emilia. Da giugno 2006 a ottobre 2008 il progetto ha permesso agli operatori di mettere a punto gli strumenti più idonei ad aiutare i ragazzi in contesti scolastici. Al termine del primo anno è stato redatto un documento che costituisce la base per la costituzione di una possibile “carta di identità” degli sportelli di ascolto per gli adolescenti nelle scuole.

Il documento focalizza il ruolo degli operatori svolto al confine tra la professionalità dello psicologo e quella di altre figure connotate sul piano pedagogico, capaci di interagire più strettamente con la programmazione didattica e gli obiettivi educativi del personale insegnante. Il counselling appare lo strumento più idoneo nella relazione con l’adolescente, in quanto tende a creare un’area di fiducia all’interno della quale è possibile orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del soggetto promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta.

Certamente affinché queste iniziative possano continuare a crescere occorrono più risorse umane e finanziarie, ma ancora di più certezza nei finanziamente e una rete di rapporti tra scuola e territorio in grado di assicurare agli operatori un terreno di lavoro non discontinuo. La proposta della “carta di identità” degli sportelli psicopedagogici verrà presentata martedì 4 novembre a Bologna nel corso del convegno “L’ascolto che aiuta” (Sala Auditorium della Regione Emilia-Romagna, Viale Aldo Moro, 18, dalle ore 9.00 alle17.00), un incontro per approfondire l’alleanza tra scuola e servizi del territorio, per sostenere adolescenti e famiglie, tra sportelli di ascolto, counselling e lavoro con i gruppi..

Il passo successivo dei programmi di prevenzione del disagio giovanile potrebbe prevedere l’introduzione dei principi base dell’intelligenza emotiva, al pari di quanto già si realizza in diversi college americani. In Italia si tratta ancora di iniziative isolate. “A mio avviso - sostiene Maria Martello, docente di Psicologia dei rapporti interpersonali all’università Ca’ Foscari di Venezia - nessuno studente universitario dovrebbe laurearsi senza essere stato prima educato alla gestione dei conflitti e alla relazione con un adeguato sviluppo dell’intelligenza emotiva: competenze necessarie in ogni ambiente di lavoro”.
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