da LASTAMPA.it
Boston, nasce il liceo anti-stress
Meno compiti e tanto yoga contro i suicidi e la depressione dei teenager
NEW YORK
È nato a Boston il primo liceo anti-stress dall’idea di un giovane preside, Paul Richards, accusato subito di viziare i suoi studenti avendo porposto l’eliminazione dei compiti durante i weekend e le vacanze, inizio delle lezioni ritardato per concedere più oradi sonno agli studenti e corsi di yoga obbligatori per tutti.
Richards ha ricevuto lettere di insulti da ogni angolo d’America e ha dovuto far fronte anche a un mezzo ammutinamento dei professori della sua scuola: «Per finire il piano di studi il tempo stringe. Niente compiti durante i week end e le vacanze e il rigore accademico va a farsi friggere», ha protestato Max Hekler, un insegnante di inglese.
Il ragionamento di Richards è nato un paio di anni fa dopo che quattro ragazzi di Needham si sono tolti la vita. I tragici gesti non erano necessariamente legati ai livelli di stress a scuola, ma hanno indotto le autorità scolastiche a prendere nuove misure per ridurre il tasso di ansia tra gli adolescenti che si traduce spesso anche in casi di depressione e in un abuso di alcol e di droga al di sopra della media. «Uno dei nostri obiettivi è di aiutare i ragazzi a essere più corazzati di fronte ai possibili insuccessi. A capire che non bisogna fare un dramma se una volta prendono un sei», ha detto il preside che al suo arrivo nella scuola è rimasto colpito da come i suoi giovani allievi erano ossessionati dai compiti in classe, dai voti, dalla necessità di costruire credenziali di ogni tipo per essere ammessi nella ristretta rosa di università il cui nome è considerato negli Usa sinonimo di successo.
«Molti di questi ragazzi sono tenuti ostaggio della cultura dominante», ha detto Richards il cui invito alla calma risponde a un movimento in crescita nelle scuole Usa, soprattutto in California. Una quarantina di altre scuole, soprattutto nell’area di San Francisco ma anche in Texas e a New York , stanno seguendo il suo esempio.
È c’è anche un gruppo che si chiama Sos - la sigla sta per "Stressed Out Students" - fondato quattro anni fa da Denise Pope della Stanford University: a suo giudizio «gran parte della colpa per gli attacchi di ansia dei teen-ager sta nei genitori che programmano i loro figli con un numero eccessivo di attività extrascolastiche. È difficile per un ragazzo non sentirsi stressato quando mamma e papà ripongono in loro tante aspettative».